Per Trani e la Bat: un "giallo Natale"?

O un "Natale in giallo", vista l'altalena di notizie tra ieri e oggi sul colore del regime della nostra provincia per questi primi giorni festivi

domenica 6 dicembre 2020 10.01
A cura di Stefania De Toma
Non solo non calano nella Bat, ma aumentano. Siamo in controtendenza, i numeri parlano chiaro, e anche a livello globale le cifre raggiungono picchi apocalittici come negli Usa. Eppure i toni ottimisti del Presidente del Consiglio di due giorni fa per lo stato della curva dei contagi (nel giorno del maggior numero dei decessi) e il cambio di regime da arancione a giallo per la Puglia ci hanno quasi sorpreso - il sindaco di Trani in testa a tutti, proprio nel sottolineare come "l'arancione" rispettato dai cittadini abbia dato buoni risultati - col rischio dietro l'angolo di una reazione psicologica che cada nella sindrome di Ferragosto: il pericolo è sventato, scordiamoci il passato.

Ora , quello che sfianca sta diventando sempre più la confusione ingenerata nella gente, e che il periodo di Natale aperto da questo che in tempi normali sarebbe stato un bel ponte dell'Immacolata possa essere dalle nostre parti giallo o arancio anzichè bianco, richiederebbe una fermezza nella comunicazione tale da non cadere almeno nel giallo della suspence.

I nostri politici sono lì per questo, e non sono accettabili ripensamenti dell'ultim'ora come quelli cui stiamo assistendo, con l'impressione di una giocata a dadi dell'ultimo momento. Sappiamo che non è così, che i dati sono al vaglio accurato. Ma pensarci prima, ecco, non è il momento dei "si fa così, ma no, ci ho ripensato", inaccettabile da un governo centrale in un momento in cui la gente è comunque immersa nelle incertezze.

Una per tutte, come sottolineato anche dal sindaco Bottaro che ha chiesto con fermezza al Governo una decisione chiara e rapida, pur nell'emergenza. Ieri nel pomeriggio i ristoranti di Trani e i bar hanno preso a vestirsi di luminarie, hanno ordinato nuovi divisori di plexiglass o vetro, hanno fatto spese e lavorato per garantire una presenza che l'essere in zona gialla consente. E fatto anche scorte e provviste in vista di un'offerta possibile e presumibilmente importante nei prossimi giorni, a partire da questa prima domenica dal sapore natalizio, anche nei quali magari molte famiglie numerose decideranno di incontrarsi a piccoli nuclei nei locali pubblici per assaporare un'atmosfera che in casa sarà difficile vivere. Operatori commerciali che si affannano a garantire condizioni di sicurezza maggiori di quelle che si avrebbero nelle case per poter riprendere a lavorare.

Non si vuole entrare nel merito delle scelte più opportune, è difficile per chiunque capire se un lockdown serrato non sarebbe stato meglio di questo regime a maglie più o meno allentate, quel che è certo è che camminando per la nostra città ieri dalle mascherine serpeggiava un non che di suspence: restiamo arancioni? Ma quindi lunedì? e Martedì? Un "giallo" che non fa bene a nessuno, in un momento davvero delicato e difficile della nostra storia.