Piano sanitario: «Grave penalizzazione a danno dell’ospedale di Trani»

Le dichiarazioni del consigliere regionale Silvestris

venerdì 19 settembre 2008
All'indomani dell'approvazione del Piano Sanitario regionale, il Consigliere regionale Sergio Silvestris (An-PDL) ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Lo sfascio della sanità pugliese è sotto gli occhi di tutti. Le promesse di Vendola sulla riapertura dei reparti chiusi dal precedente piano ospedaliero si sono rivelate una grande truffa ai danni dei Pugliesi. In tre anni la sanità di Vendola ha accumulato 400 milioni di euro di debiti, che i cittadini sono costretti a pagare con l'aumento delle tasse su gas, benzina, Irpef e Irap. Ma – osserva Sergio Silvestris - l'ultimo Piano sanitario approvato dal governo regionale rischiava di provocare ulteriori danni alle nostre comunità. In particolare il Piano sanitario approvato la scorsa settimana da Vendola e dalla sinistra prevedeva, nella sua stesura originale, una grave penalizzazione a danno dell'ospedale di Trani, che rischiava il definitivo smantellamento. L'ospedale era infatti classificato come presidio "non inquadrabile nella tipologia dell'ospedale di base per mancanza di due o più discipline di base con posti letto". Ciò è una grave inesattezza, che non teneva conto che l'ospedale di Trani, essendo funzionalmente accorpato a quello di Bisceglie, andava correttamente classificato quale ospedale intermedio, vantando ben quattro discipline superiori (ematologia e urologia a Trani, malattie infettive e psichiatria a Bisceglie). Grazie alle proteste dei consiglieri dei gruppi di opposizione il governo regionale ha deciso di cancellare completamente questa classificazione, evitando così che ciò pregiudicasse la programmazione dei reparti da assegnare all'ospedale. Inoltre -prosegue il Consigliere regionale Silvestris - la classificazione tra ospedali di base, ospedali intermedi e ospedali di riferimento provinciale e regionale prevedeva che i reparti di ematologia fossero assegnati esclusivamente agli ospedali di riferimento provinciale e regionale. Ciò avrebbe determinato la immediata chiusura della ematologia a Trani e il suo trasferimento a Barletta o ad Andria. Anche qui la forte opposizione dei gruppi di centrodestra ha determinato due importanti risultati: intanto l'ematologia è stata inserita tra i reparti degli ospedali intermedi. Inoltre è stato previsto che le discipline già presenti negli ospedali possano essere confermate a prescindere dalla classificazione degli ospedali stessi. In questo modo sarà concretamente possibile che la programmazione relativa alla Asl Bat confermi il reparto di ematologia a Trani. Altra grave penalizzazione – aggiunge ancora Sergio Silvestris - è rappresentata dall'ipotesi di costruzione del nuovo ospedale Bisceglie-Trani. Un' ipotesi del tutto aleatoria in quanto non vi è alcuna certezza sui finanziamenti necessari a questa realizzazione. Tutto ciò rischia di depauperare gli ospedali attualmente esistenti, nella prospettiva di una nuova struttura sulla quale non vi è alcuna certezza temporale. Resta, infine, una profonda amarezza per l'esiguo numero di posti letto assegnati alla sesta provincia, che è il più basso in termini di rapporto tra popolazione e posti letto di tutta la Puglia. I nostri emendamenti, finalizzati ad ottenere una giusta dotazione di posti letto per la sesta provincia, sono stati respinti dal governo. Ciò comporta il serio rischio che, il programma ospedaliero della Bat non abbia una dotazione sufficiente a riaprire i reparti di ostetricia e ginecologia presso l'ospedale di Trani. Tutto questo contravviene, evidentemente, con le promesse del presidente Vendola e dell'assessore Tedesco che da tre anni, in coincidenza con ogni scadenza elettorale, garantivano la riapertura di quei reparti. Infine – ricorda Silvestris – abbiamo presentato in Consiglio uno specifico emendamento per dotare l'ospedale di Trani di 5 posti di medicina, 10 di chirurgia, 20 di ostetricia e ginecologie, 6 di pediatria oltre ai servizi di anestesia, pronto soccorso e farmacia ospedaliera. Si trattava di rispettare le promesse fatte da Vendola durante la campagna elettorale, riaprendo i reparti precedentemente accorpati. E' singolare che questo emendamento sia stato respinto con il voto contrario di tutti i Consiglieri regionali della sinistra, compresi il Presidente Vendola e l'Asssessore alla Sanità Tedesco, che fino a qualche anno fa venivano a Trani a promettere tutto e subito. La nostrs battaglia è comunque riuscita a limitare i danni (sarà possibile confermare l'ematologia, è stata cancellata l'originaria classificazione) e a smascherare la inaffidabilità delle promesse elettorali di Vendola e Tedesco. Adesso occorre vigilare perché nella fase di definizione del piano attuativo ospedaliero, che sarà formulato dalla direzione della Asl la struttura di Trani, attraverso le previsioni del Piano attuativo, veda la conferma dei reparti esistenti, la riapertura di ostetricia, ginecologia e pediatria, e la classificazione transitoria di ospedale intermedio, nelle more della improbabile realizzazione del nuovo ospedale Bisceglie-Trani. Continueremo a vigilare anche sul territorio – conclude Silvestris - affinché le prerogative della città di Trani non vengano mortificate.»