Piano Urbanistico: per i DS «un percorso lungo e tortuoso»
I risultati del convegno organizzato dal centro sinistra
sabato 3 giugno 2006
«Il percorso, per dotare Trani di un piano urbanistico, si sta rivelando molto lungo e tortuoso. Su questa strada non si può continuare; gli errori della politica e le lungaggini burocratiche stanno mettendo in ginocchio il settore dell'edilizia e sta creando ritardi insostenibili nello sviluppo armonico della città.
Una storia quella del PUG che ha molti vuoti, il primo, fra tutti, quello di aver "cestinato" con tanta fretta il lavoro, quasi al traguardo, della giunta Avantario; l'ultimo vuoto è rappresentato dall'assillante silenzio in cui si vive da novembre dell'anno scorso. Così fra una pausa e l'altra i comuni limitrofi, che vivevano con decenni di ritardo sulla nostra città, prima ci hanno affiancato e poi superato togliendoci fette di mercato appetitoso. E' innegabile che siamo in presenza di un deficit d'informazione pauroso da parte di chi ha la responsabilità di governare, tanto che il centro sinistra ha dovuto prendere le "redini in mano" e smuovere una situazione stagnante, organizzando un convegno con la presenza del Sindaco e dell'Assessore Regionale. Convegno che ha evidenziato alcuni aspetti essenziali;
il primo: i cittadini, gli imprenditori, i partiti e le associazioni sentono il bisogno di chiarezza, trasparenza e certezze, il tutto per programmare il proprio futuro. Affibbiando alle forze di governo cittadino tutte le responsabilità dei ritardi eccessivi. Particolare attenzione viene posto su coloro che hanno creato la crisi amministrativa durata sei mesi, regalandoci, in un momento delicato, un vuoto assessorile per litigare, a colpi di comunicati stampa, se fare prima le lottizzazioni o il PUG.
Il secondo: il piano urbanistico generale non è di una parte della città ma di tutti e quindi vanno ricercati metodi trasparenti di partecipazione. Dopo aver ascoltato il Sindaco e l'Assessore Regionale una riflessione, tutta di merito, va fatta per procedere, se sarà possibile, in un ragionamento fra tutti i soggetti interessati e coinvolti. Un ragionamento che necessariamente deve partire dalla scelta del Sindaco di azzerare tutto ciò che l'amministrazione precedente aveva predisposto, buttando dalla finestra lavoro e soldi spesi. Dopo questa scelta, non condivisibile, ci si aspettava un PUG all'avanguardia, invece, serpeggia delusione perchè il progetto presentato non è altro che una variante al PRG / 71.
C'è delusione perché non si trovano punti qualificanti, infatti, nella programmazione manca la centralità della qualità della vita del cittadino e tanto meno si trova il principio della sostenibilità delle previsioni che potevano svilupparsi su una rete ecologica, sulla impermeabilizzazione del suolo o un'analisi dell'impatto paesaggistico delle infrastrutture presenti e future.
Un progetto di PUG dove manca colpevolmente una nuova strategia di sviluppo economico della città, sia nei settori tradizionali dell'attività produttiva, sia nei settori dei servizi e del turismo. Mancano interventi mirati sul patrimonio storico e ambientale. Manca la previsione di nuove infrastrutture utili a rendere la città più efficiente ed accessibile. Ci si aspettava progetti sul sistema di mobilità, sulla campagna, sulla nuova provincia e sulla cultura. Invece, non c'è nulla di tutto questo. La gente si aspettava un piano delle "opportunità per tutti", invece ci si trova di fronte ad un piano delle "opportunità per alcuni" con un PUG svuotato di contenuti. Il tutto condizionato dalle scelte già compiute negli ultimi anni dal Sindaco di Trani; bisogna, con molto rammarico, prendere atto che si sono esaurite tutte le potenzialità edificatorie della nostra città frutto delle ritippizzazioni, delle lottizzazioni, del contratto di quartiere e di quant'altro si è sfogliato di volta in volta senza esporre alla città un progetto complessivo.»
DS Trani
Una storia quella del PUG che ha molti vuoti, il primo, fra tutti, quello di aver "cestinato" con tanta fretta il lavoro, quasi al traguardo, della giunta Avantario; l'ultimo vuoto è rappresentato dall'assillante silenzio in cui si vive da novembre dell'anno scorso. Così fra una pausa e l'altra i comuni limitrofi, che vivevano con decenni di ritardo sulla nostra città, prima ci hanno affiancato e poi superato togliendoci fette di mercato appetitoso. E' innegabile che siamo in presenza di un deficit d'informazione pauroso da parte di chi ha la responsabilità di governare, tanto che il centro sinistra ha dovuto prendere le "redini in mano" e smuovere una situazione stagnante, organizzando un convegno con la presenza del Sindaco e dell'Assessore Regionale. Convegno che ha evidenziato alcuni aspetti essenziali;
il primo: i cittadini, gli imprenditori, i partiti e le associazioni sentono il bisogno di chiarezza, trasparenza e certezze, il tutto per programmare il proprio futuro. Affibbiando alle forze di governo cittadino tutte le responsabilità dei ritardi eccessivi. Particolare attenzione viene posto su coloro che hanno creato la crisi amministrativa durata sei mesi, regalandoci, in un momento delicato, un vuoto assessorile per litigare, a colpi di comunicati stampa, se fare prima le lottizzazioni o il PUG.
Il secondo: il piano urbanistico generale non è di una parte della città ma di tutti e quindi vanno ricercati metodi trasparenti di partecipazione. Dopo aver ascoltato il Sindaco e l'Assessore Regionale una riflessione, tutta di merito, va fatta per procedere, se sarà possibile, in un ragionamento fra tutti i soggetti interessati e coinvolti. Un ragionamento che necessariamente deve partire dalla scelta del Sindaco di azzerare tutto ciò che l'amministrazione precedente aveva predisposto, buttando dalla finestra lavoro e soldi spesi. Dopo questa scelta, non condivisibile, ci si aspettava un PUG all'avanguardia, invece, serpeggia delusione perchè il progetto presentato non è altro che una variante al PRG / 71.
C'è delusione perché non si trovano punti qualificanti, infatti, nella programmazione manca la centralità della qualità della vita del cittadino e tanto meno si trova il principio della sostenibilità delle previsioni che potevano svilupparsi su una rete ecologica, sulla impermeabilizzazione del suolo o un'analisi dell'impatto paesaggistico delle infrastrutture presenti e future.
Un progetto di PUG dove manca colpevolmente una nuova strategia di sviluppo economico della città, sia nei settori tradizionali dell'attività produttiva, sia nei settori dei servizi e del turismo. Mancano interventi mirati sul patrimonio storico e ambientale. Manca la previsione di nuove infrastrutture utili a rendere la città più efficiente ed accessibile. Ci si aspettava progetti sul sistema di mobilità, sulla campagna, sulla nuova provincia e sulla cultura. Invece, non c'è nulla di tutto questo. La gente si aspettava un piano delle "opportunità per tutti", invece ci si trova di fronte ad un piano delle "opportunità per alcuni" con un PUG svuotato di contenuti. Il tutto condizionato dalle scelte già compiute negli ultimi anni dal Sindaco di Trani; bisogna, con molto rammarico, prendere atto che si sono esaurite tutte le potenzialità edificatorie della nostra città frutto delle ritippizzazioni, delle lottizzazioni, del contratto di quartiere e di quant'altro si è sfogliato di volta in volta senza esporre alla città un progetto complessivo.»
DS Trani