Piazza e dintorni: quarta edizione del "festival delle luci spente"
La buia epopea del centro città che mette a rischio sicurezza e tranquillità dei cittadini
domenica 1 settembre 2024
10.45
Quarto giro di luci spente in parte del centro di Trani, sempre ammesso che non c'è ne si sia persi altri lungo il "buio cammino".
Ancora al buio sia Piazza della Repubblica che la parte iniziale di via Bovio, oltre ad altri tratti di zone centrali che tra lampioni che sono "più di là che di qua" e luci fioche creano una perfetta atmosfera da Thriller, (se pur alcune zone siano così buie da essere inadatte anche per quello).
Un appuntamento a "luci spente" che si ripete con una regolarità spaventosa, facendo di un punto centrale e soprattutto di passaggio della città "turistica", un luogo da "percorrere di fretta" e con il fiato sospeso, nella speranza di non schiacciare qualche blatta o inciampare in qualche mattonella sconnessa.
"Penso a chi si ritira di notte a casa – ci dice una residente – in particolare alle ragazze che magari non hanno trovato qualcuno che le accompagnasse e sono costrette a farsi il percorso in solitudine sperando nel meglio".
Zona dove, tra l'altro, non rinveniamo un numero di telecamere capace dar sicurezza, (modo gentile per dire che non c'è ne praticamente alcuna), e ove, se pur vi ci fossero, sarebbero assai inutili, dato che il buio maschererebbe ogni immagine.
Da segnalare anche il movimento di autovetture che, nel buio pesto, avranno sicuramente più difficoltà nonostante le proprie luci, ad individuare pedoni, buche o altri ostacoli/pericoli, soprattutto se il guidatore, magari, è in condizioni di stanchezza.
Finita l'estate, finito il turismo, e quindi finita, forse, anche la cura per questi "dettagli"? Che poi parlare di "dettagli" riferendosi ad un disservizio così evidente e scomodo sarebbe riduttivo e inesatto.
Un "buio pesto" che se pur sia capace di provocare sdegno e delusione, non viene minimamente degnato d'attenzione, da chi di dovere a quanto pare.
Che la "morte" di Amet pare stia facendo "spegnere" anche parte della città?
Augurarsi che le cose cambino ormai è una barzelletta che non fa più ridere. Tuttavia le speranze dei residenti di evitare una "quinta edizione" di quello che potremmo chiamare: "festival del centro a luci spente", restano vivide ma, finché non riceveranno risposte da chi di dovere, resteranno sempre prive di fondamento.
Ancora al buio sia Piazza della Repubblica che la parte iniziale di via Bovio, oltre ad altri tratti di zone centrali che tra lampioni che sono "più di là che di qua" e luci fioche creano una perfetta atmosfera da Thriller, (se pur alcune zone siano così buie da essere inadatte anche per quello).
Un appuntamento a "luci spente" che si ripete con una regolarità spaventosa, facendo di un punto centrale e soprattutto di passaggio della città "turistica", un luogo da "percorrere di fretta" e con il fiato sospeso, nella speranza di non schiacciare qualche blatta o inciampare in qualche mattonella sconnessa.
"Penso a chi si ritira di notte a casa – ci dice una residente – in particolare alle ragazze che magari non hanno trovato qualcuno che le accompagnasse e sono costrette a farsi il percorso in solitudine sperando nel meglio".
Zona dove, tra l'altro, non rinveniamo un numero di telecamere capace dar sicurezza, (modo gentile per dire che non c'è ne praticamente alcuna), e ove, se pur vi ci fossero, sarebbero assai inutili, dato che il buio maschererebbe ogni immagine.
Da segnalare anche il movimento di autovetture che, nel buio pesto, avranno sicuramente più difficoltà nonostante le proprie luci, ad individuare pedoni, buche o altri ostacoli/pericoli, soprattutto se il guidatore, magari, è in condizioni di stanchezza.
Finita l'estate, finito il turismo, e quindi finita, forse, anche la cura per questi "dettagli"? Che poi parlare di "dettagli" riferendosi ad un disservizio così evidente e scomodo sarebbe riduttivo e inesatto.
Un "buio pesto" che se pur sia capace di provocare sdegno e delusione, non viene minimamente degnato d'attenzione, da chi di dovere a quanto pare.
Che la "morte" di Amet pare stia facendo "spegnere" anche parte della città?
Augurarsi che le cose cambino ormai è una barzelletta che non fa più ridere. Tuttavia le speranze dei residenti di evitare una "quinta edizione" di quello che potremmo chiamare: "festival del centro a luci spente", restano vivide ma, finché non riceveranno risposte da chi di dovere, resteranno sempre prive di fondamento.