Piero Pellegrino: "I 42 km a New York una carica di Energia, Speranza, Umanità"
L'atleta tranese ha partecipato alla celebre maratona con una dedica speciale agli ammalati di Universo salute dove lavora da 35 anni"
giovedì 7 novembre 2024
13.18
L'edizione 2024 è stata la quarta maratona di New York per Piero Pellegrino, atleta tranese della associazione sportivaTommaso Assi per il il quale la corsa è più che una passione, quasi uno stile di vita. "In realtà ormai ho partecipato a più di 60 maratone ufficiali da quando ero ragazzo, davvero in tutto il mondo: infatti queste competizioni costituiscono anche uno straordinario strumento per conoscere luoghi, la gente, gli usi e tradizioni dei popoli, un modo autentico di condividere l'umanità che non dovrebbe avere frontiere né confini". La "maratona dei 50.000" in realtà, ci racconta Piero, ha visto protagoniste ( è l'espressione non è usuale perché davvero ognuno è protagonista di questo straordinario evento) più di 80.000 persone con il via dal ponte di Verrazzano scaglionato in quattro momenti, per via dell' enorme peso che la moltitudine di partecipanti comporterebbe. "Arrivare su un numero così alto di partecipanti intorno alla diciassettemilllesima posizione non è un risultato da poco, tenendo anche conto che non solo il percorso è pieno di difficoltà tra salite, discese, ponti ma anche perché me la sono voluta godere: New York poi in questo periodo, vestita d'autunno con i suoi alberi immensi e il foliage dalle tinte calde è veramente bellissima".
La quarta, sì, ma una maratona speciale quest'anno per Piero che è un atleta dell'associazione Tommaso Assi a Trani, una delle punte di diamante per anni di partecipazione e anche evidentemente per i risultati che continua a ottenere,: Piero ha Infatti fatto parte di un programma legato alla Maratona al quale aderiscono esclusivamente persone impegnate direttamente o indirettamente alla cura di gente bisognosa: "La sera che precede la gara chi aderisce a tale programma spiega la motivazione della dedica, e io ho raccontato della mia esperienza lavorativa ultrarentennale nella struttura di Universo Salute e della dedica che ho voluto offrire agli ammalati con cui ho a che fare ogni giorno e che in questa maniera simbolica ho voluto portare con me a New York in ognuno dei 42 km della maratona".
Ci racconta Pietro che anche grazie a questa questo senso di solidarietà a New York l'organizzazione è veramente straordinaria nel coinvolgere gente da tutto il mondo che porta con sé, attraverso la corsa, una serie di motivazioni, di ispirazioni, di missioni e di messaggi speciali. " Un'altra cosa bellissima - prosegue Piero - è che davvero ognuno dei partecipanti è rispettato e invogliato a terminare la corsa: il che costituisce, per la gran parte, la vera Vittoria. Anche quando qualcuno dimostra segni di stanchezza e paventa la possibilità di ritirarsi, viene invogliato e incitato a continuare, a non arrendersi, come in un simbolico sprone a affrontare le difficoltà della vita con coraggio e con tenacia, a tal punto che anche l'ultimo arrivato viene atteso al taglio del traguardo davvero come fosse un vincitore". Onorevole è comunque anche il tempo stabilito da Piero per la maratona di quest'anno, ( non dei migliori per me circa tre ore e 50 mentre gli atleti - "parliamo di professionisti che hanno un peso ponderale leggerissimo e sembrano volare quando incedono nella marcia compiono il percorso in due ore e 50 circa" ), avendo voluto, appunto, "gustare" questa esperienza che è davvero come una carica speciale che dura a lungo dentro di sé. "Correre - ci spiega Piero- produce dopamina e quindi dà un senso di benessere speciale che è amplificato nel caso di eventi, come quello di New York dove le energie spese sembra che vengano restituite moltiplicate all'ennesima potenza".
Potenza dello sport, ragione per cui che auspica nella città di Trani un impegno maggiore per la realizzazione di strutture sportive che consentano l'accesso a sempre più giovani tuttora costretti a allenarsi in altre città. Ma la prossima maratona?, chiediamo a Piero: "Beh, mi piacerebbe partecipare alla maratona di Roma che ogni anno diventa sempre più celebre e importante con atleti da ogni parte del mondo.. la maratona non è storica come quella statunitense ma non dimentichiamoci che Roma è la città eterna e quindi anche lì potrò sicuramente correre in nome di valori e di uno spirito di solidarietà e fratellanza che lo sport può portare con sé".
La quarta, sì, ma una maratona speciale quest'anno per Piero che è un atleta dell'associazione Tommaso Assi a Trani, una delle punte di diamante per anni di partecipazione e anche evidentemente per i risultati che continua a ottenere,: Piero ha Infatti fatto parte di un programma legato alla Maratona al quale aderiscono esclusivamente persone impegnate direttamente o indirettamente alla cura di gente bisognosa: "La sera che precede la gara chi aderisce a tale programma spiega la motivazione della dedica, e io ho raccontato della mia esperienza lavorativa ultrarentennale nella struttura di Universo Salute e della dedica che ho voluto offrire agli ammalati con cui ho a che fare ogni giorno e che in questa maniera simbolica ho voluto portare con me a New York in ognuno dei 42 km della maratona".
Ci racconta Pietro che anche grazie a questa questo senso di solidarietà a New York l'organizzazione è veramente straordinaria nel coinvolgere gente da tutto il mondo che porta con sé, attraverso la corsa, una serie di motivazioni, di ispirazioni, di missioni e di messaggi speciali. " Un'altra cosa bellissima - prosegue Piero - è che davvero ognuno dei partecipanti è rispettato e invogliato a terminare la corsa: il che costituisce, per la gran parte, la vera Vittoria. Anche quando qualcuno dimostra segni di stanchezza e paventa la possibilità di ritirarsi, viene invogliato e incitato a continuare, a non arrendersi, come in un simbolico sprone a affrontare le difficoltà della vita con coraggio e con tenacia, a tal punto che anche l'ultimo arrivato viene atteso al taglio del traguardo davvero come fosse un vincitore". Onorevole è comunque anche il tempo stabilito da Piero per la maratona di quest'anno, ( non dei migliori per me circa tre ore e 50 mentre gli atleti - "parliamo di professionisti che hanno un peso ponderale leggerissimo e sembrano volare quando incedono nella marcia compiono il percorso in due ore e 50 circa" ), avendo voluto, appunto, "gustare" questa esperienza che è davvero come una carica speciale che dura a lungo dentro di sé. "Correre - ci spiega Piero- produce dopamina e quindi dà un senso di benessere speciale che è amplificato nel caso di eventi, come quello di New York dove le energie spese sembra che vengano restituite moltiplicate all'ennesima potenza".
Potenza dello sport, ragione per cui che auspica nella città di Trani un impegno maggiore per la realizzazione di strutture sportive che consentano l'accesso a sempre più giovani tuttora costretti a allenarsi in altre città. Ma la prossima maratona?, chiediamo a Piero: "Beh, mi piacerebbe partecipare alla maratona di Roma che ogni anno diventa sempre più celebre e importante con atleti da ogni parte del mondo.. la maratona non è storica come quella statunitense ma non dimentichiamoci che Roma è la città eterna e quindi anche lì potrò sicuramente correre in nome di valori e di uno spirito di solidarietà e fratellanza che lo sport può portare con sé".