Pietre di Puglia: il rilancio del lapideo in un marchio
Tonia Spina: «Vanno riviste le normative regionali». Un'iniziativa promossa dall'assessorato alle attività produttive della Bat
giovedì 27 gennaio 2011
Nel corso della seduta odierna, il Consiglio provinciale ha votato ad unanimità l'adesione della Provincia di Barletta, Andria, Trani all'associazione Distretto lapideo pugliese. Scopo di tale associazione è quello di promuovere e sostenere lo sviluppo di una serie di iniziative tese a rafforzare la competitività, l'internazionalizzazione, la crescita di una nuova e migliore occupazione e lo sviluppo delle imprese che operano nel settore lapideo, svolgendo tutte le attività utili a sostenere la crescita dell'economia del settore, anche promuovendo e valorizzando processi di sviluppo sostenibili.
L'adesione al distretto lapideo pugliese, la cui attività interessa da vicino il tessuto produttivo locale, è un'iniziativa promossa dall'assessorato alle attività produttive della Provincia di Barletta, Andria, Trani, presieduto da Tonia Spina, in coerenza con le linee strategiche e gli obiettivi programmatici dell'amministrazione provinciale. Le più importanti innovazioni del settore del lapideo pugliese riguardano la prossima riforma regionale della normativa inerente la disciplina del settore, l'istituzione dell'osservatorio economico di settore, con il compito di raccogliere le informazioni ritenute cruciali per programmare le attività di estrazione, e la realizzazione del marchio Pietre di Puglia, legata ad un piano di comunicazione che partirà entro la fine dell'anno ed avrà l'obiettivo di rilanciare sul mercato internazionale il prodotto lapideo pugliese.
«L'adesione della Provincia di Barletta, Andria, Trani al distretto lapideo pugliese non vuole essere un mero atto di adesione fine a se stesso - ha riferito in aula l'assessore provinciale alle attività produttive Tonia Spina -. Vogliamo anzi svolgere un ruolo attivo in seno al distretto, sia perché ne condividiamo le finalità sia perché molti imprenditori del nostro territorio che vi aderiscono hanno la necessità di recitare un ruolo importante in un periodo di crisi economica quale quello che oggi attraversiamo. Il nostro intento – ha poi concluso l'assessore Spina - è proprio quello di rappresentare le istanze degli operatori, in un periodo in cui occorre rendersi conto delle difficoltà del settore, a causa dell'assenza di piani estrattivi e di una normativa stringente e molto onerosa in materia di smaltimento dei rifiuti ed esercizio dell'attività di cava».
L'adesione al distretto lapideo pugliese, la cui attività interessa da vicino il tessuto produttivo locale, è un'iniziativa promossa dall'assessorato alle attività produttive della Provincia di Barletta, Andria, Trani, presieduto da Tonia Spina, in coerenza con le linee strategiche e gli obiettivi programmatici dell'amministrazione provinciale. Le più importanti innovazioni del settore del lapideo pugliese riguardano la prossima riforma regionale della normativa inerente la disciplina del settore, l'istituzione dell'osservatorio economico di settore, con il compito di raccogliere le informazioni ritenute cruciali per programmare le attività di estrazione, e la realizzazione del marchio Pietre di Puglia, legata ad un piano di comunicazione che partirà entro la fine dell'anno ed avrà l'obiettivo di rilanciare sul mercato internazionale il prodotto lapideo pugliese.
«L'adesione della Provincia di Barletta, Andria, Trani al distretto lapideo pugliese non vuole essere un mero atto di adesione fine a se stesso - ha riferito in aula l'assessore provinciale alle attività produttive Tonia Spina -. Vogliamo anzi svolgere un ruolo attivo in seno al distretto, sia perché ne condividiamo le finalità sia perché molti imprenditori del nostro territorio che vi aderiscono hanno la necessità di recitare un ruolo importante in un periodo di crisi economica quale quello che oggi attraversiamo. Il nostro intento – ha poi concluso l'assessore Spina - è proprio quello di rappresentare le istanze degli operatori, in un periodo in cui occorre rendersi conto delle difficoltà del settore, a causa dell'assenza di piani estrattivi e di una normativa stringente e molto onerosa in materia di smaltimento dei rifiuti ed esercizio dell'attività di cava».