Pochi bus e piste ciclabili: «A Trani la mobilità non è sostenibile»

I Verdi chiedono di rimediare attraverso il Piano urbano del traffico

giovedì 7 gennaio 2010
Niente mobilità sostenibile e nemmeno piano urbano del traffico e della sosta. A Trani le iniziative che dovrebbero disincentivare l'uso della macchina scarseggiano e sulla questione tornano i Verdi, che chiedono all'amministrazione di riportare al più presto in Consiglio il documento relativo al Puts.

«Il primo ostacolo alla mobilità sostenibile a Trani - dice il capogruppo consiliare, Michele di Gregorio - è dovuto alla inefficacia del trasporto pubblico. Da una parte, infatti, questo non riesce a coprire tutte le esigenze dei cittadini, vedi la richiesta di via Papa Giovanni; dall'altra viene attuato con mezzi assolutamente obsoleti considerato che da una vita l'Amet, attualmente impegnata in opere di "intermediazione" immobiliare, non aggiorna il suo parco mezzi con autobus elettrici». C'è poi il capitolo piste ciclabili. «Sebbene l'intento - continua il consigliere Francesco Laurora - sia apprezzabile, purtroppo spesso non si riesco a garantire la sicurezza degli utenti. Infatti piuttosto che realizzare una nuova pista ciclabile, sarebbe invece il caso che si mettesse subito in sicurezza la pista ciclabile di via Corato che recentemente è stata teatro di numerosi incidenti. Questa pista necessita di appositi supporti catarifrangenti che rendano visibile il cordolo di cemento della stessa, ora praticamente invisibile al buio».

Ci sono poi i problemi legati alla programmazione urbanistica, con il mancato riferimento alla mobilità sostenibile tra le norme tecniche di attuazione del piano urbanistico generale: questo avrebbe dovuto prevedere per tutte le nuove lottizzazioni percorsi protetti senza lasciare ciò alla volontà dei privati. La richiesta più urgente riguarda il ripristino del percorso pedonale protetto in prossimità della strettoia nei pressi di giardino Telesio. «E' incredibile - rimarca di Gregorio - che la strada già stretta sia diventata a doppio senso di marcia, senza prevedere protezione per i pedoni che sono costretti a rischiare la vita ogni volta che ci passano».