Poesia, risate, filosofia e tanta tranesità nel "Dialettando"in piazza Sant'Agostino
L'associazione L'Ebanista:"Dialetto e le poesie sono da proteggere e tramandare come se fossero opere d’arte che parlano della Trani che fu"
mercoledì 2 ottobre 2024
7.53
Ancora un grande successo di Dialettando"nella serata di domenica 29 settembre in Piazza Sant'Agostino, promosso ed organizzato dall'Associazione Culturale L'EBANISTA e che ha visto come protagonista assoluto il Dialetto Tranese.
"È stata una serata leggera e spensierata con ricami di cultura ma con un formato decisamente diverso dalle precedenti edizioni", ha dichiarato con gioioso entusiasmo Giuseppe Curci, una delle anime della nascita e degli eventi di "Dialettando". Si sono alternati nella serata il poeta-marinaio Giuseppe ISIM Laurora con il suo monologo sul progresso e il prof. Gianni De Iuliis con la sua riflessione filosofica sulla genesi ed evoluzione del dialetto con le poesie in vernacolo tranese dei poeti Nino Monopoli e Domenico Nenna, che hanno fatto rivivere scorci di paesaggio e di vita della bella Trani. Ha concluso la serata lo sketch poetico-cabarettistico di Francesco Pansitta ed il suo Nonno Ciccio accompagnato da Nannina, instancabile portatore di buoni valori e sentimenti attraverso il veicolo del Ssorriso, reso più efficace proprio dall'uso del vernacolo .
Un fuori programma che ha entusiasmato il numeroso pubblico nonostante la serata battuta da un vento freddo, é stata la performance di Pino Fusco, ospite a sorpresa che ha reso ancora più prestigiosa una compagnia che si conferma sempre più in gran forma.
"Il Dialetto e le poesie sono da proteggere e tramandare come se fossero opere d'arte, dipinti o sculture che parlano della Trani che fu...", sottolinea Giuseppe Curci, preannunciando già la preparazione di nuovi eventi.
L'Associazione Culturale l'Ebanista, insieme ai suoi ospiti, continua nel suo impegno di far comprendere quanto sia importante realizzare una serie di attività e progetti per promuovere la vitalità della lingua vernacolare, incoraggiando le persone a utilizzarla nella vita quotidiana e fare in modo che non cada nell'oblio: un modo di promuovere, far conoscere ai giovani e far riscoprire agli adulti il senso e l'orgoglio di di appartenenza alla "tranesità" più autentica e per sensibilizzare alla bellezza e all'unicità di questo idioma carico di storia, di tradizione, ma soprattutto della vita quotidiana di pescatori, contadini, cavatori della pietra, mercanti, vinai, perché hanno costituito i pilastri più profondi della Città .
"È stata una serata leggera e spensierata con ricami di cultura ma con un formato decisamente diverso dalle precedenti edizioni", ha dichiarato con gioioso entusiasmo Giuseppe Curci, una delle anime della nascita e degli eventi di "Dialettando". Si sono alternati nella serata il poeta-marinaio Giuseppe ISIM Laurora con il suo monologo sul progresso e il prof. Gianni De Iuliis con la sua riflessione filosofica sulla genesi ed evoluzione del dialetto con le poesie in vernacolo tranese dei poeti Nino Monopoli e Domenico Nenna, che hanno fatto rivivere scorci di paesaggio e di vita della bella Trani. Ha concluso la serata lo sketch poetico-cabarettistico di Francesco Pansitta ed il suo Nonno Ciccio accompagnato da Nannina, instancabile portatore di buoni valori e sentimenti attraverso il veicolo del Ssorriso, reso più efficace proprio dall'uso del vernacolo .
Un fuori programma che ha entusiasmato il numeroso pubblico nonostante la serata battuta da un vento freddo, é stata la performance di Pino Fusco, ospite a sorpresa che ha reso ancora più prestigiosa una compagnia che si conferma sempre più in gran forma.
"Il Dialetto e le poesie sono da proteggere e tramandare come se fossero opere d'arte, dipinti o sculture che parlano della Trani che fu...", sottolinea Giuseppe Curci, preannunciando già la preparazione di nuovi eventi.
L'Associazione Culturale l'Ebanista, insieme ai suoi ospiti, continua nel suo impegno di far comprendere quanto sia importante realizzare una serie di attività e progetti per promuovere la vitalità della lingua vernacolare, incoraggiando le persone a utilizzarla nella vita quotidiana e fare in modo che non cada nell'oblio: un modo di promuovere, far conoscere ai giovani e far riscoprire agli adulti il senso e l'orgoglio di di appartenenza alla "tranesità" più autentica e per sensibilizzare alla bellezza e all'unicità di questo idioma carico di storia, di tradizione, ma soprattutto della vita quotidiana di pescatori, contadini, cavatori della pietra, mercanti, vinai, perché hanno costituito i pilastri più profondi della Città .