Politica, le carte sul tavolo
Un'opposizione che dalla fine del capitolo Avantario non si è mai ripresa
giovedì 21 febbraio 2008
Non c'erano dubbi che la politica tranese tracciasse un percorso tortuoso anche stavolta che il secondo mandato di Pinuccio Tarantini, ancor più robusto del primo, aveva fatto tornare in auge un governo di centro – destra, contro un'opposizione, malata, male organizzata e ancora alle prese, (tumore che si trascina sin dei tempi della bischerata di Cittaperta e del governo Avantario), coi maledetti personalismi. Un percorso tortuoso che passa dalle beghe dei bilanci, alla farsa della questione Riserbato (si è cambiato criterio di elezione del Presidente del Consiglio proprio stavolta che era arrivato il Gigi fine dicitore), fino allo scempio delle strade di Trani, scassate come non mai e fino alla commedia dell'Amet (citazione colta) e alle poche opportunità di lavoro date ai giovani.
A fronte di questo ci sono diversi modi per demolire un uomo, un sindaco ed una Amministrazione: Primo: sparargli contro a prescindere, perché antipatico o perché di una parte politica avversa. Secondo: sparare per questioni individuali, tipo rancori legati al passato, alla reazione per critiche mal digerite o mancate pubblicità elettorali. Terzo: sparare perché c'è un' incapacità di base di chi governa, da denunciare.
Non ci sentiamo di entrare in nessuna delle tre caselle: a fronte di una politica malata anche per via, si ribadisce, di un'opposizione che dalla fine del capitolo Avantario non si è mai ripresa e non è stata in grado d'offrire alcuna alternativa seria, valida, credibile. Un errore dietro l'altro che l'ha screditata davanti a tutti e l'ha fatta procedere per forza d'inerzia, perché doveva fare qualcosa: un manifesto qua, uno là, un candidato debole qua, poi perfino dimissionario da consigliere comunale, altra mossa kafkiana, una critica là, a rimorchio di giornali o dirigenti comunali in fase d'esternazione.
Ora le carte sul tavolo sono queste: piazze rivalutate e sottratte ai gas di scarico; pista ciclabile che anche se non perfetta è stata utilizzata e fruita dai cittadini; lungomare Mongelli & Baia del pescatore, finalmente degni angoli di una città turistica, porto di nuovo frequentato d'estate; Piazza Teatro di nuovo a disposizione di spettacoli e famiglie e non dei topi e delle macerie. Villa comunale restituita ad un minimo di dignità, vedi cancellata in ferro di nuovo al suo posto e giochi per bambini al parco, nonostante i vandali. Questi sono dati di fatto che al di là dei rancori personali o delle beghe politiche bisogna riconoscere.
Giovanni Ronco
A fronte di questo ci sono diversi modi per demolire un uomo, un sindaco ed una Amministrazione: Primo: sparargli contro a prescindere, perché antipatico o perché di una parte politica avversa. Secondo: sparare per questioni individuali, tipo rancori legati al passato, alla reazione per critiche mal digerite o mancate pubblicità elettorali. Terzo: sparare perché c'è un' incapacità di base di chi governa, da denunciare.
Non ci sentiamo di entrare in nessuna delle tre caselle: a fronte di una politica malata anche per via, si ribadisce, di un'opposizione che dalla fine del capitolo Avantario non si è mai ripresa e non è stata in grado d'offrire alcuna alternativa seria, valida, credibile. Un errore dietro l'altro che l'ha screditata davanti a tutti e l'ha fatta procedere per forza d'inerzia, perché doveva fare qualcosa: un manifesto qua, uno là, un candidato debole qua, poi perfino dimissionario da consigliere comunale, altra mossa kafkiana, una critica là, a rimorchio di giornali o dirigenti comunali in fase d'esternazione.
Ora le carte sul tavolo sono queste: piazze rivalutate e sottratte ai gas di scarico; pista ciclabile che anche se non perfetta è stata utilizzata e fruita dai cittadini; lungomare Mongelli & Baia del pescatore, finalmente degni angoli di una città turistica, porto di nuovo frequentato d'estate; Piazza Teatro di nuovo a disposizione di spettacoli e famiglie e non dei topi e delle macerie. Villa comunale restituita ad un minimo di dignità, vedi cancellata in ferro di nuovo al suo posto e giochi per bambini al parco, nonostante i vandali. Questi sono dati di fatto che al di là dei rancori personali o delle beghe politiche bisogna riconoscere.
Giovanni Ronco