Porto di Trani e locali, interviene Unimpresa BAT.

«Un minimo di chiarezza su una situazione dal carattere polemico»

sabato 26 aprile 2008
«Apprendiamo con soddisfazione della decisione del Sindaco di Trani, Dott. Giuseppe Tarantini, di emanare un'ordinanza che, seppur in via transitoria, consente la installazione di manufatti, per il normale espletamento dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande, all'esterno dei locali, nel comune di Trani. Poiché abbiamo attivamente partecipato e fornito parere favorevole, affinché il Consiglio Comunale di Trani approvasse, come poi ha approvato, il Regolamento, sentiamo il dovere di fare un minimo di chiarezza sulla situazione che, come al solito, ha assunto carattere di polemica più che di costruttiva verità.
Premesso che l'emanazione del Regolamento è un atto dovuto e consequenziale alla Deliberazione della Giunta Regionale pugliese 4 luglio 2007, n. 1077, la quale ha imposto vincoli e norme rigide per la somministrazione di alimenti e bevande all'esterno dei locali, in sostituzione dell'allegato "A" della Deliberazione di Giunta regionale n. 529 del 28 aprile 2006, ancor più "severa", intendiamo affermare che l'approvazione da parte del Consiglio Comunale di Trani, senza alcun voto contrario, rappresenta un punto di partenza imprescindibile per la regolarizzazione di una situazione sino ad allora, mai affrontata.
Nella riunione convocata dall'Assessore Tony D'Ambrosio, per acquisire il parere delle Associazioni di Categoria sull'argomento, la qual cosa non è accaduta, per esempio, in altri comuni vicini laddove le Associazioni sono state completamente ignorate (lì bisognerebbe orientare la protesta per assenza totale del riconoscimento dei minimi diritti di partecipazione!!!) esprimemmo con consapevolezza e convinzione il nostro parere favorevole, seppur manifestando la necessità di un successivo approfondimento delle norme contenute nel Regolamento, in quanto lo abbiamo ritenuto, a ragione, un atto propedeutico alle fasi successive, ivi compresa, la emanazione dell'attuale ordinanza del Sindaco Tarantini, già da allora prevista, quale estremo atto di emergenza. Il nostro primo obiettivo fu quello di evitare ad ogni costo che potesse "saltare" la stagione estiva per i ristoratori, con i quali abbiamo anche avuto rapporti in più circostanze, condividendone i percorsi intrapresi e ai quali rivolgiamo sinceri auguri di buon lavoro.
Per amore di verità bisogna dire che già nella riunione convocata dall'Assessore, venne offerta "a tutti" la possibilità di approfondire il provvedimento da portare in Consiglio Comunale, apportandovi le necessarie proposte di miglioria che lo stesso Assessore avrebbe trasformato in eventuali emendamenti. Fu proprio il sottoscritto, in quella occasione, a proporre di procedere in tal senso, prolungando la riunione fino a tarda sera. Questo non fu reso possibile per la chiara "indisponibilità" di taluni, per motivi che apparvero subito molto chiari e che, per stile, sarebbe meglio non approfondire in questa sede. Il fatto che neanche in Consiglio Comunale siano state sollevate obiezioni e/o proposte di modifiche e/o migliorie da parte di alcuno, approvando il Regolamento senza voti contrari, è la dimostrazione di quanto questo Regolamento fosse "atteso".

Siamo ben consci che la regola primaria del giornalismo è che: "non fa notizia il cane che morde il padrone… il padrone che morde il cane, si", qualcuno ha preferito cogliere l'occasione per "abbaiare", mentre sarebbe stato opportuno fare mea culpa su comportamenti che continuano a ripetersi e che nulla hanno a che fare con il ruolo di chi avrebbe la corresponsabilità di rappresentare le Imprese e che dovrebbe farlo nel loro unico ed esclusivo interesse. Sarebbe stato molto più utile, al contrario, destinare queste "energie" verso la costruttiva promozione della possibilità offerta agli Operatori e loro Associazioni di accedere al Bando emanato dalla Regione Puglia sui finanziamenti al Piccolo Commercio e spiegare ai commercianti, anche agli stessi Operatori che stanno subendo il disagio derivante dal sequestro delle pedane, che sono disponibili 5 milioni di euro, anche per poter attrezzare quelle aree esterne ai locali con manufatti e strutture.

Altro che stare alla finestra ad attendere la prossima "polemica". L'auspicio è che l'ordinanza del sindaco Tarantini possa perlomeno colmare questa fase di transitorietà e che Trani possa avere, come merita, un posto di primo piano nel panorama turistico e culturale del territorio, con strutture ricettive degne di questa città, laddove lo stile, l'eleganza, la lungimiranza e la capacità di essere reali attori del territorio possa portare non più a continuare a "guardare il dito, mentre questo indica la luna".»

Unimpresa BAT