Porto di Trani, si riaffaccia Italia Navigando
Verdi: «ha chiesto di nuovo all’amministrazione comunale di poterlo gestire»
sabato 12 gennaio 2008
«Nonostante sia stata additata da più parti come "scatolone vuoto consuma-soldi", Italia Navigando spa (società di Sviluppo Italia per lo sviluppo della portualità turistica e della navigazione da diporto, costituita nel 2002) si riaffaccia a Trani, anzi sul suo porto, chiedendo di poterne gestire le attività. E' la richiesta presentata all'amministrazione comunale tranese, che con la società aveva già siglato nel febbraio 2006 un accordo finalizzato alla formazione di una nuova società – Marina di Trani srl – per l'ampliamento e la gestione del porto, che sarebbe stata controllata da Italia Navigando spa (al 51%).
Il 21 dicembre 2005 la maggioranza di centrodestra aveva già approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Trani e Italia Navigando spa per la costituzione della nuova società. Scopo di quest'ultima società doveva essere la gestione del porto turistico di Trani "…previo ampliamento, completamento e adeguamento funzionale delle strutture già esistenti…La società provvederà – si legge ancora nella convenzione – alla realizzazione di tutti i servizi e di tutti gli impianti necessari e potrà esercitare direttamente o indirettamente tutte le attività commerciali nell'ambito del porto turistico…potrà realizzare e gestire all'interno delle aree demaniali oggetto di concessione tutte le attrezzature ed impianti che riterrà necessari…Potrà assumere il personale necessario, dare incarichi professionali. La società avrà la durata fino al 31 dicembre 2060."
I numerosi dubbi relativi a questa operazione di "svendita" del porto, manifestati nel corso del dibattito consiliare e riguardanti ad esempio i beni ed i servizi che il Comune di Trani ed Italia Navigando spa avrebbero dovuto conferire a titolo di capitale sociale oppure la natura delle risorse pubbliche (non comunali) da investire nel progetto, sono aumentati a dismisura in seguito alle notizie diffuse dagli organi di informazione nazionali (in particolare dalla trasmissione Report di Rai 3) che hanno evidenziato la natura di "scatolone vuoto consuma-soldi" di Italia Navigando.
In sostanza si era deciso di affidare la gestione dell'area portuale e di tutte le attività che in essa si svolgono a un soggetto societario sulla cui corretta gestione sono stati sollevati numerosi dubbi.
La Società Marina di Trani non è mai diventata operativa, ma Italia Navigando chiede di poter gestire il porto così com'è ora. Una possibilità su cui l'amministrazione dovrebbe seriamente riflettere, anche alla luce dei progetti di sviluppo della portualità turistica elaborati nel frattempo dalla Regione Puglia.»
Michele di Gregorio
capogruppo consiliare dei Verdi
I numerosi dubbi relativi a questa operazione di "svendita" del porto, manifestati nel corso del dibattito consiliare e riguardanti ad esempio i beni ed i servizi che il Comune di Trani ed Italia Navigando spa avrebbero dovuto conferire a titolo di capitale sociale oppure la natura delle risorse pubbliche (non comunali) da investire nel progetto, sono aumentati a dismisura in seguito alle notizie diffuse dagli organi di informazione nazionali (in particolare dalla trasmissione Report di Rai 3) che hanno evidenziato la natura di "scatolone vuoto consuma-soldi" di Italia Navigando.
In sostanza si era deciso di affidare la gestione dell'area portuale e di tutte le attività che in essa si svolgono a un soggetto societario sulla cui corretta gestione sono stati sollevati numerosi dubbi.
La Società Marina di Trani non è mai diventata operativa, ma Italia Navigando chiede di poter gestire il porto così com'è ora. Una possibilità su cui l'amministrazione dovrebbe seriamente riflettere, anche alla luce dei progetti di sviluppo della portualità turistica elaborati nel frattempo dalla Regione Puglia.»
Michele di Gregorio
capogruppo consiliare dei Verdi