Porto, locali, via Zanardelli... e l'ufficio di PM
Intervento del capogruppo di Forza Trani, Roberto Visibelli
lunedì 8 maggio 2006
Il Sen. Roberto Visibelli interviene sul porto e su via Zanardelli di Trani:
«Spesso ci si lamenta delle scarse strutture (sopratutto qualitative) di cui è in possesso la P.A., ma, è chiaro che quando ci sono bisogna utilizzarle, specie se possono e devono essere impiegate per garantire la presenza delle Istituzioni fra i cittadini. Quanto sopra per richiamare l'attenzione sull'immobile sito al Porto, attualmente adibito ad Ufficio della Darsena Comunale, ma la cui destinazione prevederebbe, anche, un ufficio decentrato della Polizia Municipale (come recita la targa apposta su via Ognissanti!).
La dislocazione di un Ufficio della Polizia Urbana fu previsto per garantire la presenza, e per agevolarne il compito, degli operatori di P.M. tra quanti (e sono tantissimi) frequentano la zona portuale. La zona in parola, infatti, è densamente occupata da pubblici esercenti, notevolmente trafficata, specie nelle ore mattutine e, durante il periodo estivo, anche nelle ore serali e notturne. La presenza in quella zona (come già scritto, costellata di esercizi commerciali di vario genere) di un Ufficio della Polizia Municipale, dovrebbe ostacolare l'attività criminosa ed illegale di quanti volessero delinquere, garantendo tranquillità agli operatori commerciali, salvaguardandone la sicurezza personale, economica e lavorativa.
E' invero molto più agevole per gli operatori della stessa P.M. poter contare su una base logistica situata in una posizione che agevola la loro attività di prevenzione e repressione, in un territorio normalmente ricco di attività da monitorare; si pensi, a mero titolo esemplificativo, ai numerosissimi automobilisti che sostano in zone vietate (forse perché a tanto costretti dalle occupazioni, più o meno, abusive degli spazi per la sosta, operate da taluni operatori commerciali), alle attività commerciali svolte in dispregio delle leggi tributarie, sanitarie, di sicurezza, alle prepotenti occupazioni di suolo pubblico, alla mancata esposizione degli obbligatori cartelli indicanti le misure e i tempi delle occupazioni di spazi pubblici, ecc..
Non c'è dubbio che se l'operatore di P.M., mette il piede fuori dalla porta del suo Ufficio e si trova già a contatto con le realtà quotidiane su cui dovrà svolgere i suoi compiti di prevenzione, per la P.A. non solo è un vantaggio in termini economici, ma lo è, anche e soprattutto, in termini di efficienza. E allora perché l'Ufficio non è operativo??? Restando in zona segnalo la necessità di procedere ad un rigoroso controllo del suolo pubblico sito sotto i cosiddetti "portici", barbaramente ed abusivamente occupato da tavolini, sedie e mobili di vario genere, posizionati dagli esercenti dei locali commerciali ivi presenti, i quali durante le ore serali e notturne, arrivano a posizionare i loro arredi sino a centro strada, provocando notevoli disagi al traffico veicolare e pedonale. Anche la zona situata entro i 30 metri dal confine demaniale marittimo risulta tempestata da occupazioni abusive che impediscono il regolare svolgimento delle numerose attività di altri operatori, e mettono in evidenza come il controllo sullo spazio pubblico sia lasciato in totale stato di anarchia, consentendo che si accentuino i fenomeni di abusivismo. Proseguendo nella cronaca, vorrei puntare il dito contro l'indifferenza che avverto verso la statua del nostro protettore San Nicola Pellegrino, posizionata sul porto e donataci dal compianto benefattore Cav. Antonio De Simone, la quale viene costantemente ombrata da arredi di vario colore, senza prevedere una protezione d'immagine che ne risalti il valore e la bellezza. Consiglierei, in proposito, di posizionare in quella zona delle panchine (invero posizionate abbondanti e spesso a sproposito in tutta la Città!) sì da permettere ai cittadini (anziani, turisti, donne in stato interessante, e quant'altri) di utilizzarle per riposare, durante le passeggiate, senza dover necessariamente andare ad occupare sedie e tavolini su cui effettuare doverose consumazioni dai prezzi non proprio nazional-popolari, provvedendo contestualmente a fare illuminare maggiormente la suddetta statua per evidenziarne l'importanza.
Ma ritornando alla situazione del far west nella zona portuale e dintorni, devo denunziare che ivi leggi, regolamenti, ordinanze, sono letteralmente inutili (più simili a grida di manzoniana memoria) se non si pongono le azioni idonee affinché vengano osservate. Tale necessaria premessa è per presentare quanto sta accadendo in una delle vie più famose e caratteristiche della nostra città. Mi riferisco a Via Zanardelli che è divenuta vittima di una selvaggia occupazione del proprio suolo costellato di strutture che, non solo impediscono il regolare ed agevole traffico pedonale (pensiamo anche ai disabili), non solo provocano un chiaro e lampante nocumento al decoro architettonico della zona privando la strada della sua naturale prospettiva portuale, ma sono la testimonianza evidente di una preoccupante e montante anarchia che regna nel settore delle occupazioni di suolo pubblico, che sempre più sovente, viene sottoposto a vere e proprie "privatizzazioni" da parte dei concessionari che eludono le norme che soccorrono al loro regolare esercizio. Ho parlato di grida manzoniane perché ho rilevato che vi sono ordinanze di rimozione (ma solo nei confronti di taluni esercenti!) che stranamente non hanno avuto mai seguito!!!
Andando al dunque. Con ordinanza dirigenziale del 08.03.2005 n. 20 il Dirigente della III Ripartizione, Dott. Raimo Giovanni, ha approvato il regolamento disciplinante l'uso delle aree pubbliche in Via Zanardelli. All'art. 2 di detto Regolamento viene esplicitato l'elenco delle autorizzazioni da richiedere per ottenere la concessione necessaria per l'occupazione di suolo pubblico (E NON PER COSTRUIRE BARRACCHE!?), che include l'autorizzazione del Dirigente della IIIª Rip. o del Funzionario Responsabile dell'ufficio Tributi, previa acquisizione del parere dell'U.T.C., Polizia Municipale, al pagamento della T.O.S.A.P. e assicurazione R.C. verso terzi e il rispetto di prescrizioni varie.
Premesso ciò, chiedo quali siano le autorizzazioni rilasciate in siffatta guisa, formulando nel contempo richiesta di copia delle stesse, ed invitando gli organi preposti a voler esperire i dovuti controlli per accertare eventuali irregolarità da parte degli esercenti. Proseguendo nella lettura del Regolamento vengono menzionati gli arredi da utilizzare, per il cui posizionamento è richiesta la presentazione di idoneo progetto. Al riguardo chiedo quali siano i requisiti oggettivi di cui deve essere dotato il progetto (per poter pertanto essere idoneo), ovviamente dal punto di vista sostanziale (disposizione tavoli, sedie, ombrelloni, ecc…), sì da poter superare l'esame istruttorio necessario per ottenere il rilascio dell'autorizzazione. Stesso discorso vale per la voce successiva, e relativa ai metraggi, che, come prevede il disciplinare, non sarà uguale per tutti. Ritengo doveroso sapere quali sono i criteri per concedere un metraggio maggiore o minore all'uno o all'altro esercizio commerciale.
Per ciò che concerne la pulizia ( che riguarda il successivo periodo), è d'obbligo incentivare una assidua opera di vigilanza per evitare spiacevoli fenomeni di inciviltà dovuti alla trivialità di pochi, ma che potrebbero riflettersi negativamente sull'educazioni di tutti. Per ultimo, ma non per questo meno importante,vorrei segnalare la mancanza, nel disciplinare de quo, di qualsivoglia parere della Soprintendenza ai Beni Culturali, che non viene menzionata tra gli organi competenti a rilasciare parere, lasciando così il centro storico, e l'area portuale in particolare, soccombere all'attacco indiscriminato di strutture che contrastano palesemente con il decoro architettonico della zona, la cui tutela è di primaria importanza per tutta la Città (vedere, per esempio, cosa succede dinnanzi ai locali comunali della Darsena, alle spalle della Chiesa di Ognissanti, letteralmente assediata da un piccolissimo locale pubblico che occupa uno spazio pubblico decuplo della sua superficie e che ha per ingresso uno "strano" civico!!!). Ma a Trani sembra che nessuno rilevi alcunché! »
Dott. Roberto Visibelli Consigliere Comunale di Forza Trani
«Spesso ci si lamenta delle scarse strutture (sopratutto qualitative) di cui è in possesso la P.A., ma, è chiaro che quando ci sono bisogna utilizzarle, specie se possono e devono essere impiegate per garantire la presenza delle Istituzioni fra i cittadini. Quanto sopra per richiamare l'attenzione sull'immobile sito al Porto, attualmente adibito ad Ufficio della Darsena Comunale, ma la cui destinazione prevederebbe, anche, un ufficio decentrato della Polizia Municipale (come recita la targa apposta su via Ognissanti!).
La dislocazione di un Ufficio della Polizia Urbana fu previsto per garantire la presenza, e per agevolarne il compito, degli operatori di P.M. tra quanti (e sono tantissimi) frequentano la zona portuale. La zona in parola, infatti, è densamente occupata da pubblici esercenti, notevolmente trafficata, specie nelle ore mattutine e, durante il periodo estivo, anche nelle ore serali e notturne. La presenza in quella zona (come già scritto, costellata di esercizi commerciali di vario genere) di un Ufficio della Polizia Municipale, dovrebbe ostacolare l'attività criminosa ed illegale di quanti volessero delinquere, garantendo tranquillità agli operatori commerciali, salvaguardandone la sicurezza personale, economica e lavorativa.
E' invero molto più agevole per gli operatori della stessa P.M. poter contare su una base logistica situata in una posizione che agevola la loro attività di prevenzione e repressione, in un territorio normalmente ricco di attività da monitorare; si pensi, a mero titolo esemplificativo, ai numerosissimi automobilisti che sostano in zone vietate (forse perché a tanto costretti dalle occupazioni, più o meno, abusive degli spazi per la sosta, operate da taluni operatori commerciali), alle attività commerciali svolte in dispregio delle leggi tributarie, sanitarie, di sicurezza, alle prepotenti occupazioni di suolo pubblico, alla mancata esposizione degli obbligatori cartelli indicanti le misure e i tempi delle occupazioni di spazi pubblici, ecc..
Non c'è dubbio che se l'operatore di P.M., mette il piede fuori dalla porta del suo Ufficio e si trova già a contatto con le realtà quotidiane su cui dovrà svolgere i suoi compiti di prevenzione, per la P.A. non solo è un vantaggio in termini economici, ma lo è, anche e soprattutto, in termini di efficienza. E allora perché l'Ufficio non è operativo??? Restando in zona segnalo la necessità di procedere ad un rigoroso controllo del suolo pubblico sito sotto i cosiddetti "portici", barbaramente ed abusivamente occupato da tavolini, sedie e mobili di vario genere, posizionati dagli esercenti dei locali commerciali ivi presenti, i quali durante le ore serali e notturne, arrivano a posizionare i loro arredi sino a centro strada, provocando notevoli disagi al traffico veicolare e pedonale. Anche la zona situata entro i 30 metri dal confine demaniale marittimo risulta tempestata da occupazioni abusive che impediscono il regolare svolgimento delle numerose attività di altri operatori, e mettono in evidenza come il controllo sullo spazio pubblico sia lasciato in totale stato di anarchia, consentendo che si accentuino i fenomeni di abusivismo. Proseguendo nella cronaca, vorrei puntare il dito contro l'indifferenza che avverto verso la statua del nostro protettore San Nicola Pellegrino, posizionata sul porto e donataci dal compianto benefattore Cav. Antonio De Simone, la quale viene costantemente ombrata da arredi di vario colore, senza prevedere una protezione d'immagine che ne risalti il valore e la bellezza. Consiglierei, in proposito, di posizionare in quella zona delle panchine (invero posizionate abbondanti e spesso a sproposito in tutta la Città!) sì da permettere ai cittadini (anziani, turisti, donne in stato interessante, e quant'altri) di utilizzarle per riposare, durante le passeggiate, senza dover necessariamente andare ad occupare sedie e tavolini su cui effettuare doverose consumazioni dai prezzi non proprio nazional-popolari, provvedendo contestualmente a fare illuminare maggiormente la suddetta statua per evidenziarne l'importanza.
Ma ritornando alla situazione del far west nella zona portuale e dintorni, devo denunziare che ivi leggi, regolamenti, ordinanze, sono letteralmente inutili (più simili a grida di manzoniana memoria) se non si pongono le azioni idonee affinché vengano osservate. Tale necessaria premessa è per presentare quanto sta accadendo in una delle vie più famose e caratteristiche della nostra città. Mi riferisco a Via Zanardelli che è divenuta vittima di una selvaggia occupazione del proprio suolo costellato di strutture che, non solo impediscono il regolare ed agevole traffico pedonale (pensiamo anche ai disabili), non solo provocano un chiaro e lampante nocumento al decoro architettonico della zona privando la strada della sua naturale prospettiva portuale, ma sono la testimonianza evidente di una preoccupante e montante anarchia che regna nel settore delle occupazioni di suolo pubblico, che sempre più sovente, viene sottoposto a vere e proprie "privatizzazioni" da parte dei concessionari che eludono le norme che soccorrono al loro regolare esercizio. Ho parlato di grida manzoniane perché ho rilevato che vi sono ordinanze di rimozione (ma solo nei confronti di taluni esercenti!) che stranamente non hanno avuto mai seguito!!!
Andando al dunque. Con ordinanza dirigenziale del 08.03.2005 n. 20 il Dirigente della III Ripartizione, Dott. Raimo Giovanni, ha approvato il regolamento disciplinante l'uso delle aree pubbliche in Via Zanardelli. All'art. 2 di detto Regolamento viene esplicitato l'elenco delle autorizzazioni da richiedere per ottenere la concessione necessaria per l'occupazione di suolo pubblico (E NON PER COSTRUIRE BARRACCHE!?), che include l'autorizzazione del Dirigente della IIIª Rip. o del Funzionario Responsabile dell'ufficio Tributi, previa acquisizione del parere dell'U.T.C., Polizia Municipale, al pagamento della T.O.S.A.P. e assicurazione R.C. verso terzi e il rispetto di prescrizioni varie.
Premesso ciò, chiedo quali siano le autorizzazioni rilasciate in siffatta guisa, formulando nel contempo richiesta di copia delle stesse, ed invitando gli organi preposti a voler esperire i dovuti controlli per accertare eventuali irregolarità da parte degli esercenti. Proseguendo nella lettura del Regolamento vengono menzionati gli arredi da utilizzare, per il cui posizionamento è richiesta la presentazione di idoneo progetto. Al riguardo chiedo quali siano i requisiti oggettivi di cui deve essere dotato il progetto (per poter pertanto essere idoneo), ovviamente dal punto di vista sostanziale (disposizione tavoli, sedie, ombrelloni, ecc…), sì da poter superare l'esame istruttorio necessario per ottenere il rilascio dell'autorizzazione. Stesso discorso vale per la voce successiva, e relativa ai metraggi, che, come prevede il disciplinare, non sarà uguale per tutti. Ritengo doveroso sapere quali sono i criteri per concedere un metraggio maggiore o minore all'uno o all'altro esercizio commerciale.
Per ciò che concerne la pulizia ( che riguarda il successivo periodo), è d'obbligo incentivare una assidua opera di vigilanza per evitare spiacevoli fenomeni di inciviltà dovuti alla trivialità di pochi, ma che potrebbero riflettersi negativamente sull'educazioni di tutti. Per ultimo, ma non per questo meno importante,vorrei segnalare la mancanza, nel disciplinare de quo, di qualsivoglia parere della Soprintendenza ai Beni Culturali, che non viene menzionata tra gli organi competenti a rilasciare parere, lasciando così il centro storico, e l'area portuale in particolare, soccombere all'attacco indiscriminato di strutture che contrastano palesemente con il decoro architettonico della zona, la cui tutela è di primaria importanza per tutta la Città (vedere, per esempio, cosa succede dinnanzi ai locali comunali della Darsena, alle spalle della Chiesa di Ognissanti, letteralmente assediata da un piccolissimo locale pubblico che occupa uno spazio pubblico decuplo della sua superficie e che ha per ingresso uno "strano" civico!!!). Ma a Trani sembra che nessuno rilevi alcunché! »
Dott. Roberto Visibelli Consigliere Comunale di Forza Trani