Potenziare il turismo. In che modo?
Uno degli snodi cruciali per il futuro del territorio. Unimpresa: «Servizi efficienti». Di Pinto: «Centro congressi»
giovedì 21 giugno 2012
10.16
Si avvicina l'estate e Trani, così come tutto il nostro territorio, si prepara ad accogliere i numerosi turisti che sceglieranno la Puglia e la nostra città per trascorrere vacanze più o meno lunghe che siano.
Il turismo resta uno degli snodi cruciali per il futuro del territorio. Cosa fare? Unimpresa in una nota sulla situazione economica della sesta Provincia, indica le sue idee di sviluppo: «Continuare a pensare che i turisti e l'utenza possano gradire ciò che noi vogliamo offrire loro è un atteggiamento presuntuoso che mostra quei tanti limiti che hanno bloccato completamente il progresso e lo sviluppo del nostro territorio, sotto molti punti di vista, così come pensare che i centri storici e i centri urbani possano essere riqualificati e rilanciati mediante l'esclusivo rilancio di nuove forme di baccano di strada, come sta accadendo ad Andria e a Barletta piuttosto che con una liberalizzazione selvaggia senza regole e senza protocolli comportamentali significa la distruzione della qualità delle nostre bellezze architettoniche e naturalistiche. La cultura dell'ospitalità va intesa anche e soprattutto come offerta di servizi efficienti, di una viabilità ordinata, di un ambiente pulito e privo delle inefficienze legate alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Queste sono condizioni imprescindibili se vogliamo puntare al turismo di qualità e se vogliamo soddisfare le esigenze e le richieste degli ospiti, soprattutto stranieri, i quali chiedono esattamente il contrario di ciò che noi ci ostiniamo ad offrire loro. Chiedono luoghi attrezzati in prossimità dei monumenti, aree campeggio e aree attrezzate in ambito urbano da utilizzarsi come luoghi di scambio per depositare automezzi e attrezzature e proseguire la perlustrazione del territorio con mezzi alternativi, soprattutto biciclette. Urge, quindi, una seria politica di sviluppo organico e privilegiato della viabilità alternativa, che di fatto non esiste così come sono fortemente richieste politiche legate alla sicurezza non intesa come la installazione di diecimila telecamere che non servono allo scopo ma un senso di sicurezza che sia soprattutto il risultato di politiche di educazione civica in grado di sopprimere comportamenti di diffusa diseducazione e di inciviltà oltremodo tollerata. Discorso a parte e molto approfondito andrebbe fatto per quanto riguarda l'inefficienza o l'assoluta inesistenza di una rete di comunicazione e di intervento tra le città, immaginando anche un sistema di collegamenti incentivante come la creazione di una metropolitana leggera di superficie in grado almeno di collegare le città cocapoluogo evitando l'abuso di autovetture private e favorendo gli scambi tra le città in tempi ragionevoli e nel massimo comfort».
Parla di turismo anche Nicola Di Pinto, consigliere comunale eletto nella lista di Alleanza di centro. Di Pinto pone un altro aspetto all'attenzione del sindaco e dell'assessore alla cultura ed al turismo culturale, Salvatore Nardò. «Bisogna dotare in tempi brevi la città del teatro e del centro congressi». «Siamo convinti – scrive Di Pinto - che la cultura, abbinata al turismo, rappresenti una imperdibile opportunità di rilancio economico della città». Su questa certezza, dunque, si fonda la proposta rivolta agli attuali organi esecutivi, di riprendere il filo con i potenziali diretti interessati, nonché controparti, del caso. «E' il momento – scrive Di Pinto - di riallacciare i rapporti con l'amministrazione penitenziaria per quanto concerne la possibile allocazione del centro congressi nell'attuale carcere femminile, ovviamente previo spostamento dell'istituto, ma anche (e perché no), con la proprietà del Supercinema, quanto meno per verificare le sue attuali intenzioni circa il futuro dell'immobile e, di seguito, aprire un tavolo tecnico sulla possibilità di acquisirlo al patrimonio comunale. Una risposta immediata dell'amministrazione vertente in tal senso non potrà che essere individuata come volontà, chiara e forte, di passare dai programmi elettorali alle opere per il bene comune. Questa è il modo di fare politica che ci siamo prefissi di perseguire, questa è la politica che stiamo attuando».
Il turismo resta uno degli snodi cruciali per il futuro del territorio. Cosa fare? Unimpresa in una nota sulla situazione economica della sesta Provincia, indica le sue idee di sviluppo: «Continuare a pensare che i turisti e l'utenza possano gradire ciò che noi vogliamo offrire loro è un atteggiamento presuntuoso che mostra quei tanti limiti che hanno bloccato completamente il progresso e lo sviluppo del nostro territorio, sotto molti punti di vista, così come pensare che i centri storici e i centri urbani possano essere riqualificati e rilanciati mediante l'esclusivo rilancio di nuove forme di baccano di strada, come sta accadendo ad Andria e a Barletta piuttosto che con una liberalizzazione selvaggia senza regole e senza protocolli comportamentali significa la distruzione della qualità delle nostre bellezze architettoniche e naturalistiche. La cultura dell'ospitalità va intesa anche e soprattutto come offerta di servizi efficienti, di una viabilità ordinata, di un ambiente pulito e privo delle inefficienze legate alla raccolta e smaltimento dei rifiuti. Queste sono condizioni imprescindibili se vogliamo puntare al turismo di qualità e se vogliamo soddisfare le esigenze e le richieste degli ospiti, soprattutto stranieri, i quali chiedono esattamente il contrario di ciò che noi ci ostiniamo ad offrire loro. Chiedono luoghi attrezzati in prossimità dei monumenti, aree campeggio e aree attrezzate in ambito urbano da utilizzarsi come luoghi di scambio per depositare automezzi e attrezzature e proseguire la perlustrazione del territorio con mezzi alternativi, soprattutto biciclette. Urge, quindi, una seria politica di sviluppo organico e privilegiato della viabilità alternativa, che di fatto non esiste così come sono fortemente richieste politiche legate alla sicurezza non intesa come la installazione di diecimila telecamere che non servono allo scopo ma un senso di sicurezza che sia soprattutto il risultato di politiche di educazione civica in grado di sopprimere comportamenti di diffusa diseducazione e di inciviltà oltremodo tollerata. Discorso a parte e molto approfondito andrebbe fatto per quanto riguarda l'inefficienza o l'assoluta inesistenza di una rete di comunicazione e di intervento tra le città, immaginando anche un sistema di collegamenti incentivante come la creazione di una metropolitana leggera di superficie in grado almeno di collegare le città cocapoluogo evitando l'abuso di autovetture private e favorendo gli scambi tra le città in tempi ragionevoli e nel massimo comfort».
Parla di turismo anche Nicola Di Pinto, consigliere comunale eletto nella lista di Alleanza di centro. Di Pinto pone un altro aspetto all'attenzione del sindaco e dell'assessore alla cultura ed al turismo culturale, Salvatore Nardò. «Bisogna dotare in tempi brevi la città del teatro e del centro congressi». «Siamo convinti – scrive Di Pinto - che la cultura, abbinata al turismo, rappresenti una imperdibile opportunità di rilancio economico della città». Su questa certezza, dunque, si fonda la proposta rivolta agli attuali organi esecutivi, di riprendere il filo con i potenziali diretti interessati, nonché controparti, del caso. «E' il momento – scrive Di Pinto - di riallacciare i rapporti con l'amministrazione penitenziaria per quanto concerne la possibile allocazione del centro congressi nell'attuale carcere femminile, ovviamente previo spostamento dell'istituto, ma anche (e perché no), con la proprietà del Supercinema, quanto meno per verificare le sue attuali intenzioni circa il futuro dell'immobile e, di seguito, aprire un tavolo tecnico sulla possibilità di acquisirlo al patrimonio comunale. Una risposta immediata dell'amministrazione vertente in tal senso non potrà che essere individuata come volontà, chiara e forte, di passare dai programmi elettorali alle opere per il bene comune. Questa è il modo di fare politica che ci siamo prefissi di perseguire, questa è la politica che stiamo attuando».