Presentato il Piano Urbanistico Generale
De Toma: «Trani è stata una città da sempre provvista di piani regolatori»
mercoledì 26 ottobre 2005
Questa mattina, il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini e l'assessore all'urbanistica, Ninni De Toma, hanno presentato alla stampa il Piano urbanistico generale (Pug).
"Trani – dice l'assessore all'urbanistica Ninni De Toma - è stata una città da sempre provvista di piani regolatori. Ricordiamo quello del 1921, poi del 1971. Adesso presentiamo quello del 2005 che regolerà lo sviluppo della città per i prossimi 15 anni, sia dal punto di vsta edilizio che economico, poiché il Pug racchiude in sé tutta una serie di regolamentazioni fondamentali. Il Pug è una rivoluzione sia normativa che culturale, modifica l'approccio all'utilizzo del territorio e modifica l'assetto precedentemente utilizzato della monetizzazione, imponendo la cessione al Comune di 18 mq per abitante, che ci permetterà di non veder più palazzi attaccati senza verde e spazi aggregativi, ma di avere una città più moderna e a dimensione d'uomo.
Il precedente Prg, del 1971, è stato predisposto in maniera ottima. Se oggi possiamo vantarci dello sviluppo armonioso della città dobbiamo dir grazie a chi elaborò quel Prg. L'aver bloccato la speculazione edilizia su Corso Vittorio Emanuele, applicando il vincolo del quartiere ottocentesco, ha fatto sì che la città si potesse sviluppare in due settori: una zona moderna e una zona antica che è stata mantenuta tale negli anni. Noi, con il Pug, non abbiamo stravolto la città, al contrario abbiamo ripreso i criteri adottati nel 1971 andando ad inserire lo studio delle aree a vincolo caducato. La caratteristica del Pug è la perequazione: in sostanza non ci saranno più aree verdi o aree edificabili, ma dei comparti all'interno dei quali tutte le aree possono essere sia verdi che edificabili. Ogni comparto avrà una cubatura prestabilita, la stessa del piano del 1971, per ciò che riguarda le aree già edificabili e non sviluppate attraverso i piani particolareggiati. Inoltre ci saranno quelle dettate dal Consiglio comunale per quanto riguarda le aree a vincolo caducato che abbiamo ripristinato.
Avremo così degli indici di comparto all'interno dei quali, seguendo la legge regionale numero 20 che regola l'attuazione degli stessi, i proprietari potranno presentare la lottizzazione che sarà esaminata dalla istituenda commissione urbanistica e successivamente dal Consiglio Comunale. Nelle cessioni delle aree, da parte di chi vorrà presentare un progetto di lottizzazione all'interno del comparto, si esprimerà il Consiglio, di volta in volta e in base alle reali esigenze che si matureranno nel corso degli anni".
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ha fatto una considerazione più politica: "Siamo veramente fieri di aver dotato la città di tutta una serie di strumenti regolatori e di piani fra cui il Pug sarà senz'altro quello predominante e caratterizzante per il futuro della nostra Trani. Il compito di una buona amministrazione deve essere quello di dotare la classe imprenditoriale, la classe produttiva, i cittadini tutti, di tutti gli strumenti possibili per poter applicare i loro desideri. Questo processo dà certezza del diritto e permette a chiunque di programmare in maniera chiara quale sia il miglior risultato economico e il miglior investimento possibile, favorendo così nuovi insediamenti produttivi".
"Trani – dice l'assessore all'urbanistica Ninni De Toma - è stata una città da sempre provvista di piani regolatori. Ricordiamo quello del 1921, poi del 1971. Adesso presentiamo quello del 2005 che regolerà lo sviluppo della città per i prossimi 15 anni, sia dal punto di vsta edilizio che economico, poiché il Pug racchiude in sé tutta una serie di regolamentazioni fondamentali. Il Pug è una rivoluzione sia normativa che culturale, modifica l'approccio all'utilizzo del territorio e modifica l'assetto precedentemente utilizzato della monetizzazione, imponendo la cessione al Comune di 18 mq per abitante, che ci permetterà di non veder più palazzi attaccati senza verde e spazi aggregativi, ma di avere una città più moderna e a dimensione d'uomo.
Il precedente Prg, del 1971, è stato predisposto in maniera ottima. Se oggi possiamo vantarci dello sviluppo armonioso della città dobbiamo dir grazie a chi elaborò quel Prg. L'aver bloccato la speculazione edilizia su Corso Vittorio Emanuele, applicando il vincolo del quartiere ottocentesco, ha fatto sì che la città si potesse sviluppare in due settori: una zona moderna e una zona antica che è stata mantenuta tale negli anni. Noi, con il Pug, non abbiamo stravolto la città, al contrario abbiamo ripreso i criteri adottati nel 1971 andando ad inserire lo studio delle aree a vincolo caducato. La caratteristica del Pug è la perequazione: in sostanza non ci saranno più aree verdi o aree edificabili, ma dei comparti all'interno dei quali tutte le aree possono essere sia verdi che edificabili. Ogni comparto avrà una cubatura prestabilita, la stessa del piano del 1971, per ciò che riguarda le aree già edificabili e non sviluppate attraverso i piani particolareggiati. Inoltre ci saranno quelle dettate dal Consiglio comunale per quanto riguarda le aree a vincolo caducato che abbiamo ripristinato.
Avremo così degli indici di comparto all'interno dei quali, seguendo la legge regionale numero 20 che regola l'attuazione degli stessi, i proprietari potranno presentare la lottizzazione che sarà esaminata dalla istituenda commissione urbanistica e successivamente dal Consiglio Comunale. Nelle cessioni delle aree, da parte di chi vorrà presentare un progetto di lottizzazione all'interno del comparto, si esprimerà il Consiglio, di volta in volta e in base alle reali esigenze che si matureranno nel corso degli anni".
Il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, ha fatto una considerazione più politica: "Siamo veramente fieri di aver dotato la città di tutta una serie di strumenti regolatori e di piani fra cui il Pug sarà senz'altro quello predominante e caratterizzante per il futuro della nostra Trani. Il compito di una buona amministrazione deve essere quello di dotare la classe imprenditoriale, la classe produttiva, i cittadini tutti, di tutti gli strumenti possibili per poter applicare i loro desideri. Questo processo dà certezza del diritto e permette a chiunque di programmare in maniera chiara quale sia il miglior risultato economico e il miglior investimento possibile, favorendo così nuovi insediamenti produttivi".