Prestiti ad intessi usurari: Salvatore Del Negro condannato a 3 anni
La Procura indaga sul suicidio dell’imprenditore tranese Alessandro Losciale
venerdì 7 marzo 2014
00.12
Diverse prescrizioni ed una condanna a 3 anni di reclusione. Termina così il processo per concorso in usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria che vedeva imputati l'imprenditore del comparto abbigliamento Salvatore Del Negro, la sua ex compagna Maria Palumbo e l'avvocato Luigi Chiarello.
Il vero motore dei prestiti ad intessi usurari nei confronti di imprenditori della zona in difficoltà finanziarie sarebbe stato Del Negro. Perciò il tribunale di Trani l'ha condannato a 3 anni di reclusione e a 6.100 euro di multa. Sempre nei suoi confronti è stata dichiarata la prescrizione per altre contestazioni di usura e pronunciata assoluzione con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove dal reato di ricettazione di un assegno.
La sua ex fidanzata, commessa in un altro negozio, gli avrebbe messo a disposizione il proprio conto corrente per negoziare alcuni assegni che sarebbero stati riconducibili ad operazioni usurarie: i reati sono stati ritenuti prescritti.
Dal suo canto l'avvocato Luigi Chiarello in un caso avrebbe istigato operazioni finanziarie materialmente eseguite da Del Negro ai danni di un'imprenditrice coratina venendo assolto dall'accusa con l'equivalente della vecchia formula d'insufficienza di prove; in un altro caso, per cui è scattata la prescrizione, il legale avrebbe suggerito a Del Negro le modalità di redazione di un atto di compravendita immobiliare (che sarebbe servito a garanzia di un prestito di 60 milioni di lire) con Alessandro Losciale.
Quest'ultimo, imprenditore tranese di 49 anni, si suicidò a fine 2012 perché oppresso da difficoltà economiche, probabilmente ingigantite da interessi usurari su alcuni prestiti. Per la sua morte la Procura della Repubblica di Trani sta ancora indagando ma per fatti e su persone diverse dal processo in questione a carico dei 3 tranesi.
Il vero motore dei prestiti ad intessi usurari nei confronti di imprenditori della zona in difficoltà finanziarie sarebbe stato Del Negro. Perciò il tribunale di Trani l'ha condannato a 3 anni di reclusione e a 6.100 euro di multa. Sempre nei suoi confronti è stata dichiarata la prescrizione per altre contestazioni di usura e pronunciata assoluzione con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove dal reato di ricettazione di un assegno.
La sua ex fidanzata, commessa in un altro negozio, gli avrebbe messo a disposizione il proprio conto corrente per negoziare alcuni assegni che sarebbero stati riconducibili ad operazioni usurarie: i reati sono stati ritenuti prescritti.
Dal suo canto l'avvocato Luigi Chiarello in un caso avrebbe istigato operazioni finanziarie materialmente eseguite da Del Negro ai danni di un'imprenditrice coratina venendo assolto dall'accusa con l'equivalente della vecchia formula d'insufficienza di prove; in un altro caso, per cui è scattata la prescrizione, il legale avrebbe suggerito a Del Negro le modalità di redazione di un atto di compravendita immobiliare (che sarebbe servito a garanzia di un prestito di 60 milioni di lire) con Alessandro Losciale.
Quest'ultimo, imprenditore tranese di 49 anni, si suicidò a fine 2012 perché oppresso da difficoltà economiche, probabilmente ingigantite da interessi usurari su alcuni prestiti. Per la sua morte la Procura della Repubblica di Trani sta ancora indagando ma per fatti e su persone diverse dal processo in questione a carico dei 3 tranesi.