Insegnante di Trani ai domiciliari con l'accusa di "scambio di favori sessuali con un minorenne"
Una condanna già unanime, mentre ci si chiede se l'uomo non sia anche vittima di un modo perverso di ottenere denaro
mercoledì 31 luglio 2024
19.11
Si è avvalso della facoltà di non rispondere all'interrogatorio di garanzia il trentanovenne di Trani per il quale la scorsa settimana è scattato l'arresto con la concessione dei domiciliari, a seguito della denuncia di un minorenne che ha raccontato di essere stato pagato dall'uomo per farsi toccare nelle parti intime, secondo quanto accertato dalle indagini dei Carabinieri coordinate dalla Procura di Bari.
Il minorenne avrebbe raccontato di aver avuto soldi dall'uomo, conosciuto sui social, per compiere questo tipo di pratiche sessuali: e proprio dal sequestro e dall'analisi del computer e del cellulare dell'uomo sono cominciate le indagini nei confronti del trentanovenne, insegnante di religione e candidato al consiglio comunale di Trani nelle liste di "Italia in Comune".
Le voci girano in Città in maniera sempre più insistente da giorni, con condanne dell'opinione pubblica e definizione di "mostro", tanto più che il soggetto è docente in una scuola elementare, comunque, da sottolineare, completamente estranea in qualunque modo a questo tipo di condotta illecita e deprecabile. Ma la domanda che ci si pone è se il soggetto non sia stato in realtà sfruttato da un gruppo di ragazzini di cui un minorenne e due maggiorenni, i quali, a conoscenza della sua deprecabile e perversa "debolezza", ne approfittavano per spillare soldi evidentemente vendendosi senza scrupoli.
Il minorenne avrebbe raccontato di aver avuto soldi dall'uomo, conosciuto sui social, per compiere questo tipo di pratiche sessuali: e proprio dal sequestro e dall'analisi del computer e del cellulare dell'uomo sono cominciate le indagini nei confronti del trentanovenne, insegnante di religione e candidato al consiglio comunale di Trani nelle liste di "Italia in Comune".
Le voci girano in Città in maniera sempre più insistente da giorni, con condanne dell'opinione pubblica e definizione di "mostro", tanto più che il soggetto è docente in una scuola elementare, comunque, da sottolineare, completamente estranea in qualunque modo a questo tipo di condotta illecita e deprecabile. Ma la domanda che ci si pone è se il soggetto non sia stato in realtà sfruttato da un gruppo di ragazzini di cui un minorenne e due maggiorenni, i quali, a conoscenza della sua deprecabile e perversa "debolezza", ne approfittavano per spillare soldi evidentemente vendendosi senza scrupoli.