Primarie del Centrosinistra, Trani FuturDem appoggia Fabrizio Ferrante
Norberto Soldano: « È lui l'uomo giusto per cambiare la città»
mercoledì 18 febbraio 2015
6.48
Norberto Soldano non ha dubbi su chi appoggiare alle primarie del centrosinistra che si terranno l'8 marzo: secondo il coordinatore di Trani FuturDem l'uomo giusto per cambiare la situazione cittadina è l'ex presidente del Consiglio, Fabrizio Ferrante.
«Solo tre anni fa, di questi tempi - ha affermato Soldano - eravamo tutti in fibrillazione, preoccupati, scettici su quali sarebbero stati i possibili ed eventuali sviluppi di una campagna elettorale che di lì a pochi mesi si sarebbe infelicemente conclusa con una clamorosa sconfitta del centrosinistra tranese. Fabrizio Ferrante, piaccia o no, ha combattuto per rientrare nel Pd dopo i fatti del 2012; addirittura gli fu negata la tessera e solo dopo gli interventi delle commissioni di garanzia, che gli diedero ragione, è rientrato nel Pd. Da allora è diventato membro dell'assemblea nazionale e della segreteria regionale al fianco del nostro segretario e candidato alla presidenza della Regione, Michele Emiliano. Nonostante questo, è stato avversato, come accade anche a Matteo Renzi, dai vecchi personaggi locali del partito. Oggi, mi chiedo, incuriosito più che mai, dove sia finita la coerenza di quei soggetti del partito che non hanno mai perso occasione per puntare il dito contro Fabrizio Ferrante accusandolo di essere poco presente nel circolo e che ora sostengono spudoratamente un candidato sindaco che non è mai stato iscritto al partito, non ha mai fatto militanza ed è stato in maniera chiara ed inoppugnabile catapultato dall'alto per sbarrare la strada di un giovane determinato e promettente come Fabrizio che di fronte alle strategie staliniste e bolsceviche imposte da alcuni vecchi gerarchi del partito non ci sta.
Oggi mi sento tradito dal mio partito: a cosa potrà mai valere il mio impegno politico nel partito, la mia militanza, il mio entusiasmo, se sono consapevole del fatto che il mio partito preferisce supportare la candidatura di un esponente della società civile, rispettabilissimo e stimatissimo, per l'amor di Dio, ma che non si è mai speso per il bene del partito, non ha mai fatto militanza e probabilmente molti problemi della città neppure li conosce? "La storia insegna, ma non ha scolari", diceva Antonio Gramsci e come dargli torto alla luce delle discutibili e poco rassicuranti decisioni dell'ultima ora di alcune correnti del partito che intendono appoggiare una candidatura deus ex machina. È evidente ( e la storia lo insegna con le sconfitte di Carcano e di Gravina) che il prestigio personale non basta senza una forte spinta dal basso, una solida base sociale, per intraprendere una battaglia politica e pensare di vincerla, vincere e convincere per poi governare. Trani è una roccaforte del centrodestra che in questi anni è riuscito a radicarsi molto bene sul territorio, ricorrendo al clientelismo e al favoritismo sfrenato cavalcando l'ignoranza, il menefreghismo di gran parte dei cittadini della vita politica. Da una parte c'è un esponente della società civile che raccoglie vuoti consensi perché spinto da qualche innominato, dall'altra c'è un avvocato abituato a stare fra la gente con la gente, con le sue virtù e i suoi difetti, pronto a riscuotere applausi, ma anche a fare tesoro dei propri sbagli, pronto a governare una città, dopo otto anni di impegno politico sano nelle istituzioni democratiche.
Credo nel Partito Democratico - conclude Norberto Soldano - credo in Matteo Renzi, nel suo progetto riformista. Provo grande stima nei confronti di tutti i candidati in campo e, qualunque sia l'esito delle primarie, l'auspicio della nostra generazione è che si perseveri da qui ai prossimi mesi nell'intento di costruire una seria alternativa di governo al centrodestra. Rinnovo il mio sostegno convinto, e quello di tantissimi giovani, a Fabrizio Ferrante, l'uomo giusto in questo momento per guidare il centrosinistra, risvegliare le coscienze civiche e condurre Trani alla ribalta».
«Solo tre anni fa, di questi tempi - ha affermato Soldano - eravamo tutti in fibrillazione, preoccupati, scettici su quali sarebbero stati i possibili ed eventuali sviluppi di una campagna elettorale che di lì a pochi mesi si sarebbe infelicemente conclusa con una clamorosa sconfitta del centrosinistra tranese. Fabrizio Ferrante, piaccia o no, ha combattuto per rientrare nel Pd dopo i fatti del 2012; addirittura gli fu negata la tessera e solo dopo gli interventi delle commissioni di garanzia, che gli diedero ragione, è rientrato nel Pd. Da allora è diventato membro dell'assemblea nazionale e della segreteria regionale al fianco del nostro segretario e candidato alla presidenza della Regione, Michele Emiliano. Nonostante questo, è stato avversato, come accade anche a Matteo Renzi, dai vecchi personaggi locali del partito. Oggi, mi chiedo, incuriosito più che mai, dove sia finita la coerenza di quei soggetti del partito che non hanno mai perso occasione per puntare il dito contro Fabrizio Ferrante accusandolo di essere poco presente nel circolo e che ora sostengono spudoratamente un candidato sindaco che non è mai stato iscritto al partito, non ha mai fatto militanza ed è stato in maniera chiara ed inoppugnabile catapultato dall'alto per sbarrare la strada di un giovane determinato e promettente come Fabrizio che di fronte alle strategie staliniste e bolsceviche imposte da alcuni vecchi gerarchi del partito non ci sta.
Oggi mi sento tradito dal mio partito: a cosa potrà mai valere il mio impegno politico nel partito, la mia militanza, il mio entusiasmo, se sono consapevole del fatto che il mio partito preferisce supportare la candidatura di un esponente della società civile, rispettabilissimo e stimatissimo, per l'amor di Dio, ma che non si è mai speso per il bene del partito, non ha mai fatto militanza e probabilmente molti problemi della città neppure li conosce? "La storia insegna, ma non ha scolari", diceva Antonio Gramsci e come dargli torto alla luce delle discutibili e poco rassicuranti decisioni dell'ultima ora di alcune correnti del partito che intendono appoggiare una candidatura deus ex machina. È evidente ( e la storia lo insegna con le sconfitte di Carcano e di Gravina) che il prestigio personale non basta senza una forte spinta dal basso, una solida base sociale, per intraprendere una battaglia politica e pensare di vincerla, vincere e convincere per poi governare. Trani è una roccaforte del centrodestra che in questi anni è riuscito a radicarsi molto bene sul territorio, ricorrendo al clientelismo e al favoritismo sfrenato cavalcando l'ignoranza, il menefreghismo di gran parte dei cittadini della vita politica. Da una parte c'è un esponente della società civile che raccoglie vuoti consensi perché spinto da qualche innominato, dall'altra c'è un avvocato abituato a stare fra la gente con la gente, con le sue virtù e i suoi difetti, pronto a riscuotere applausi, ma anche a fare tesoro dei propri sbagli, pronto a governare una città, dopo otto anni di impegno politico sano nelle istituzioni democratiche.
Credo nel Partito Democratico - conclude Norberto Soldano - credo in Matteo Renzi, nel suo progetto riformista. Provo grande stima nei confronti di tutti i candidati in campo e, qualunque sia l'esito delle primarie, l'auspicio della nostra generazione è che si perseveri da qui ai prossimi mesi nell'intento di costruire una seria alternativa di governo al centrodestra. Rinnovo il mio sostegno convinto, e quello di tantissimi giovani, a Fabrizio Ferrante, l'uomo giusto in questo momento per guidare il centrosinistra, risvegliare le coscienze civiche e condurre Trani alla ribalta».