Processo "Estati", nuove precisazioni dal sindaco di Trani
«Il maggior onere è stato sopportato grazie alle sponsorizzazioni»
venerdì 25 settembre 2009
«Il provvedimento di esclusione della parte civile Comune di Trani, presente nel processo a mezzo di un procuratore speciale irritualmente nominato dal giudice, restituisce credibilità alle istituzioni, evitando sovrapposizioni tra i poteri dello Stato. L'autonomia di cui necessariamente gode la pubblica amministrazione non tollera da altro potere dello Stato interventi, che finiscono per assimilare l'ente pubblico ad un incapace di intendere e di volere. Vi sono, all'interno del Comune, organi capaci di assumere decisioni anche in assenza di chi normalmente lo rappresenta. E, se non vi fossero, supplirebbero i poteri sostitutivi previsti dall'art. 120 della Costituzione. A tanto si aggiunga che la p.a. gode di discrezionalità, che le consente di adeguare al caso concreto la sua azione anche alla luce del programma che è stato privilegiato dall'elettorato.
Venendo al dunque: il pubblico ministero ha contestato in mio danno il reato di concussione per induzione. Avrei, infatti, condizionato le scelte dell'AMIU, già all'epoca società per azioni, di sponsorizzare l'Estate tranese del 2005, laddove mi sono limitato a richiedere il rispetto degli accordi! Sarà la verifica dibattimentale a valutare la liceità della mia azione amministrativa. Mi chiedo: ma perché il Comune di Trani dovrà esercitare l'azione civile di danno rispetto ad un illecito che avrei commesso in danno di soggetti diversi? Quale nocumento il Comune avrebbe conseguito?
Mi viene contestato ancora il reato di abuso di ufficio. Secondo l'accusa, avrei concorso ad effettuare spese non previste in bilancio. Non è vero. Le Estati tranesi hanno impegnato il Comune esclusivamente per le somme stanziate in bilancio; il maggior onere è stato sopportato grazie alle sponsorizzazioni. E il risultato, in termini di stretta economia e di immagine, è stato innegabile ed in piena linea con la vocazione turistica che ha sempre contraddistinto la Città di Trani. Ed allora dove stanno il profitto patrimoniale o il danno, entrambi ingiusti, che l'azione di chi abusa - di chi viola la legge penale - deve necessariamente conseguire?
Ma questo costituirà il merito dell'approfondimento dibattimentale. Per il momento - e rispondo così a coloro i quali hanno inteso criticare la mia soddisfazione per il provvedimento adottato dal Tribunale di Trani - mi limito a dire che la mia soddisfazione è dovuta al fatto che il Comune di Trani ha riacquistato la sua istituzionale autonomia; che il Tribunale ha difeso e sostenuto l'idea della divisione dei poteri; che ha, in tal modo, riaffermato l'idea dello Stato di diritto. Sarà l'Amministrazione, attraverso i suoi organi istituzionali, a valutare se danno è conseguito dalla mia azione amministrativa e nei confronti di chi, oppure se altri, diversi dalla Collettività tranese, hanno tratto vantaggio dalle manifestazioni gestite all'interno delle Estati tranesi; lo farà in tutta libertà ed io prenderò atto delle sue scelte».
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani
Venendo al dunque: il pubblico ministero ha contestato in mio danno il reato di concussione per induzione. Avrei, infatti, condizionato le scelte dell'AMIU, già all'epoca società per azioni, di sponsorizzare l'Estate tranese del 2005, laddove mi sono limitato a richiedere il rispetto degli accordi! Sarà la verifica dibattimentale a valutare la liceità della mia azione amministrativa. Mi chiedo: ma perché il Comune di Trani dovrà esercitare l'azione civile di danno rispetto ad un illecito che avrei commesso in danno di soggetti diversi? Quale nocumento il Comune avrebbe conseguito?
Mi viene contestato ancora il reato di abuso di ufficio. Secondo l'accusa, avrei concorso ad effettuare spese non previste in bilancio. Non è vero. Le Estati tranesi hanno impegnato il Comune esclusivamente per le somme stanziate in bilancio; il maggior onere è stato sopportato grazie alle sponsorizzazioni. E il risultato, in termini di stretta economia e di immagine, è stato innegabile ed in piena linea con la vocazione turistica che ha sempre contraddistinto la Città di Trani. Ed allora dove stanno il profitto patrimoniale o il danno, entrambi ingiusti, che l'azione di chi abusa - di chi viola la legge penale - deve necessariamente conseguire?
Ma questo costituirà il merito dell'approfondimento dibattimentale. Per il momento - e rispondo così a coloro i quali hanno inteso criticare la mia soddisfazione per il provvedimento adottato dal Tribunale di Trani - mi limito a dire che la mia soddisfazione è dovuta al fatto che il Comune di Trani ha riacquistato la sua istituzionale autonomia; che il Tribunale ha difeso e sostenuto l'idea della divisione dei poteri; che ha, in tal modo, riaffermato l'idea dello Stato di diritto. Sarà l'Amministrazione, attraverso i suoi organi istituzionali, a valutare se danno è conseguito dalla mia azione amministrativa e nei confronti di chi, oppure se altri, diversi dalla Collettività tranese, hanno tratto vantaggio dalle manifestazioni gestite all'interno delle Estati tranesi; lo farà in tutta libertà ed io prenderò atto delle sue scelte».
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani