Pubblicità fuorilegge, un anno dopo lo scandalo

Manca ancora il regolamento. Il problema sarebbe la firma del contratto.

sabato 31 gennaio 2009
Un anno fa esplose, fragorosamente, lo scandalo sugli spazi pubblicitari fuorilegge, sfociato in un'inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Antonio Savasta, e culminato nell'esecuzione del decreto di perquisizione e sequestro probatorio nelle sedi di 11 imprese proprietarie di numerosi spazi pubblicitari sul territorio comunale.

Sotto la lente della Procura finì il rapporto tra Comune e imprese, oltre al meccanismo che per anni ha reso praticamente nulla un'importante voce di entrata per le casse comunali. A distanza di un anno ed in attesa dell´esito di quella inchiesta, al Comune, nonostante infinite riunioni, non sono ancora riusciti a dotarsi del piano generale degli impianti pubblicitari.

L´incarico è stato affidato alla società San Giorgio contestualmente alla proroga del servizio di riscossione dei tributi. Alla società è stato chiesto un censimento e la rilevazione fotografica degli impianti esistenti. La società, però, è ferma al palo perché il dirigente, da luglio, non ha ancora firmato il contratto, sebbene vi sia già una delibera di giunta ed una determina dirigenziale. L´assenza del piano costituisce un handicap per il Comune (che avrebbe potuto mettere ordine ad una situazione molto ingarbugliata ed introitare bei soldi) ed un handicap per quelle aziende che vorrebbero far pubblicità in città nel rispetto delle regole ma non trovano risposta.

Ad oggi, nel Comune, chiuso in qualche cassetto, si può trovare copia dell´ultimo censimento fatto, commissionato, qualche anno fa, ad una società di Valenzano. I dati raccolti si fermano al 2 dicembre del 2007 e presentano alcune anomalie che ne intaccano l´attendibilità. Sulla scorta di quei dati emergeva già un quadro abbastanza chiaro della situazione, con una sproporzione piuttosto consistente tra gli effettivi metri quadrati occupati dagli impianti di pubblicità e quelli previsti per legge.