Quartiere Sant'Angelo, tavola rotonda con gli Scout di Trani

Cento interviste ai residenti, l'inchiesta del Clan-Noviziato "Orizzonti di Pace"

martedì 9 settembre 2008
«Sabato 20 settembre alle 18,00 nella nostra sede presso la parrocchia S.Maria delle Grazie in via Cappuccini a Trani il Clan-Noviziato "Orizzonti di Pace" del gruppo scout Agesci Trani 2 ha organizzato una tavola rotonda dal titolo: "Ponti interrotti: cantiere aperto. Il quartiere Sant'Angelo e i suoi abitanti nelle interviste effettuate dagli scout la scorsa primavera". Quest'incontro pubblico giunge a conclusione di un'attività tipica del metodo scout nell'età dai 17 ai 20 anni: l'inchiesta. Questo strumento ha lo scopo di aiutare i giovani scout ad acquisire uno spirito critico su di sé e sulla realtà, non accontentandosi dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Lo si fa insieme, in comunità, confrontandosi, e insieme ci si spinge al di fuori del proprio orticello tentando di conoscere meglio la nostra parte di mondo. Ma tutto ciò non è fine a se stesso, alla semplice discussione: da questa riflessione derivano scelte concrete, legate ai bisogni (personali e del territorio) piuttosto che al "sentito dire". Abbiamo effettuato oltre cento interviste allo scopo di conoscere a fondo come gli abitanti vivono e percepiscono il quartiere in cui viviamo, il quartiere Sant'Angelo. Non abbiamo voluto limitarci a poche domande ma abbiamo cercato di prenderla "da lontano", in modo da poter avere uno sguardo ampio tale da poter progettare le nostre azioni e non correre il rischio di apparire (o peggio, di crederci) "i salvatori della patria". Ogni intervista ha richiesto almeno 15 minuti di tempo, di attenzione, di ascolto. Siamo entrati nelle case e conosciuto famiglie, visitato i condomini dove il profumo del ragù della domenica si mischiava alle grida dei bambini per strada. E abbiamo ricevuto anche tanti rifiuti. Ma anche questo ha fatto parte del gioco, così come le tante storie raccontate che non hanno trovato spazio nella "rigidità" dell'intervista ma che abbiamo ascoltato pazientemente, facendone tesoro. E dalla lettura ed elaborazione (in molti casi sorprendente) dei dati nasce il titolo che abbiamo voluto dare a quest'incontro. Abbiamo letto il bisogno (nostro prima di tutti) di superare le chiusure e di individuare strade di speranza e di fiducia senza con questo dimenticare i gravi problemi che portano il nostro quartiere a sentirsi 'separato' dal resto della città. Un quartiere caratterizzato dalla presenza di alcune barriere (fisiche e ideologiche) ma anche da valori e desideri. Crediamo che sia compito (e responsabilità) di tutti e di ognuno contribuire alla costruzione di percorsi capaci di farci superare gli ostacoli (anche questi non solo fisici) che dividono i sogni dalla realtà che viviamo e da quella, soprattutto, che vorremmo. Invitiamo i cittadini di Trani (in particolare i residenti nel quartiere) e chiunque voglia dare il proprio contributo a discuterne con noi e con cinque persone che abbiamo ritenuto possano rappresentare autorevolmente il territorio e l'esperienza che viviamo come scout e come cittadini.»