«Quel pilomat simbolo di una programmazione inesistente»
Per De Laurentis a questo punto andrebbero rimossi tutti. Quelli in piazza Plebiscito «Rimasti in funzione per pochissimo»
sabato 5 novembre 2011
10.40
«Che tristezza vedere sradicato quel pilomat di piazza Plebiscito, desolatamente in terra legato ad un filo». Mimmo De Laurentis, consigliere d'opposizione, cita il dissuasore come simbolo di una politica di amministrazione monca di una programmazione complessiva.
De Laurentis ricorda bene quando, improvvisamente ed in tutta fretta, spuntarono i dissuasori retrattili in corrispondenza di piazza Sedile San Marco ad angolo con via Ognissanti, in via Tiepolo ad angolo con piazza Plebiscito ed in piaza Plebiscito ad angolo con via San Giorgio. «Rimasero in funzione per pochissimo - dice il consigliere - giusto il tempo di far restare bloccata un auto delle forze dell'ordine. Dopo poco però furono per sempre abbassati e rimpiazzati dalle storiche e sempre presenti transenne con vigilantes al seguito. Malgrado ormai da tempo inutilizzati ed implacabilmente retratti, a bordo strada ce n'è uno che rimane sempre su, perché fisso. Prima poi doveva succedere e, forse, meglio sarebbe rimuovere tutti i pilomat fissi laterali, ormai inutili e pericolosi per la libera circolazione, per evitare che possa succedere ancora, con possibili danni anche per i mezzi in transito ed i loro conducenti distratti».
«In ogni caso - prosegue De Laurentis - ci si è sempre chiesto se fossero indispensabili ed urgenti. Se non era più opportuno pensare a soluzioni più semplici ed economiche che rientrassero in una programmazione complessiva. Solo in seguito è stato possibile leggere in un provvedimento che, questi pilomat furono installati per dar seguito alla volontà del sindaco di chiudere l'area portuale, e l'affidamento costò 79.476,92 euro (Iva inclusa). Di recente per la loro manutenzione è stato anche stipulato con la ditta fornitrice un contratto di manutenzione triennale al costo di 180.000 euro (Iva inclusa). Ma queste non sono state le uniche spese sostenute per la delimitazione delle aeree. Vi sono state varie forniture di dissuasori, sia retrattili che fissi, pali, catene ed altro. Impossibili da dimenticare, ad esempio, le palle di cannone installate in piazza Quercia, prima del suo rifacimento, ed ora abbandonate chissà dove. E tutto per dar seguito ad una volontà».
De Laurentis ricorda bene quando, improvvisamente ed in tutta fretta, spuntarono i dissuasori retrattili in corrispondenza di piazza Sedile San Marco ad angolo con via Ognissanti, in via Tiepolo ad angolo con piazza Plebiscito ed in piaza Plebiscito ad angolo con via San Giorgio. «Rimasero in funzione per pochissimo - dice il consigliere - giusto il tempo di far restare bloccata un auto delle forze dell'ordine. Dopo poco però furono per sempre abbassati e rimpiazzati dalle storiche e sempre presenti transenne con vigilantes al seguito. Malgrado ormai da tempo inutilizzati ed implacabilmente retratti, a bordo strada ce n'è uno che rimane sempre su, perché fisso. Prima poi doveva succedere e, forse, meglio sarebbe rimuovere tutti i pilomat fissi laterali, ormai inutili e pericolosi per la libera circolazione, per evitare che possa succedere ancora, con possibili danni anche per i mezzi in transito ed i loro conducenti distratti».
«In ogni caso - prosegue De Laurentis - ci si è sempre chiesto se fossero indispensabili ed urgenti. Se non era più opportuno pensare a soluzioni più semplici ed economiche che rientrassero in una programmazione complessiva. Solo in seguito è stato possibile leggere in un provvedimento che, questi pilomat furono installati per dar seguito alla volontà del sindaco di chiudere l'area portuale, e l'affidamento costò 79.476,92 euro (Iva inclusa). Di recente per la loro manutenzione è stato anche stipulato con la ditta fornitrice un contratto di manutenzione triennale al costo di 180.000 euro (Iva inclusa). Ma queste non sono state le uniche spese sostenute per la delimitazione delle aeree. Vi sono state varie forniture di dissuasori, sia retrattili che fissi, pali, catene ed altro. Impossibili da dimenticare, ad esempio, le palle di cannone installate in piazza Quercia, prima del suo rifacimento, ed ora abbandonate chissà dove. E tutto per dar seguito ad una volontà».