"È questa Trani?": ancora indecoroso il benvenuto dei turisti in piazza Gradenigo
Schizofrenia di una città decantata per bellezza, ma ancora indietro per accoglienza
martedì 2 luglio 2024
11.59
È diminuito con la fine delle scuole e la stagione primaverile il flusso notevole degli autobus turistici che hanno lo scalo in piazza Gradenigo. Il bilancio però è difficile chiamarlo buono. "Is this Trani?" chiedono meravigliati dei turisti russi scesi da un van nero, dove devono dribblare tra la pavimentazione sconnessa su cui vengono aiutati a scendere.
Una pavimentazione su cui sono inciampati, caduti, hanno preso rovinose storte insegnanti, ragazzi, persone anziane, turisti di tutte le età: ma, ovviamente, soprattutto dobbiamo dire residenti e cittadini che da decenni aspettano che questa piazza venga resa degna di questo nome.
Appare quasi misteriosa la ragione per cui, nonostante non solo articoli sulle diverse testate locali ma anche a seguito di sollecitazioni private all'amministrazione, a parte un diradamento di cespugli che in certi periodi fanno assomigliare la piazza a una riserva faunistica di piccioni, serpi e topi, ancora non si faccia nulla.
Il vicesindaco Ferrante ha annunciato in un'intervista su una TV locale, in occasione dei lavori in corso di spianamento delle spiagge dinamiche e della sistemazione di ringhiere arrugginite sul lungomare e nei pressi della cattedrale, che il cantiere di piazza Gradenigo si cercherà di aprirlo entro l'estate.
La vicenda del turismo è veramente grave, e quello scalo in via Alvarez ci si domanda se sia effettivamente attrezzato a una accoglienza che si dica degna di una città bella e importante come Trani.
Un bagno pubblico che chiude dalle 12:30 alle 15:30 - più o meno gli stessi orari degli altri due, uno nei pressi della cattedrale l'altro nella villa comunale - è una delle condizioni che hanno costretto le scolaresche a soluzioni alternative per la pausa pranzo come il parco del castello di Barletta o il CAF di Castel del Monte, quando si sarebbe preferito un panino nell'incanto del Porto o tra le aiuole della Villa.
Un'accoglienza che fa acqua da molte parti, compresa la stazione, dove a fare le veci di servizi di informazione e disponibilità dei bagni sono due caffè, uno nella piazza, l'altro a poche decine di metri, su via Cavour, che circa un mese fa la giornalista Carmen Marinacci ha decantato come simbolo di accoglienza a Trani insieme a San Nicola Pellegrino.
Abbiamo sottolineato quanto Francesco Pansitta, il titolare di quel bar, si sia prodigato a fare da infopoint fotocopiando a proprie spese le mappe della città e dando informazioni e accoglienza. Ma qui il problema di cui si testimonia è Piazza Gradenigo. A partire dall'ultima settimana di agosto per tutto settembre, ottobre, anche novembre, i pullman ricominceranno ad apparire numerosi.
Sarà il caso di provvedere, finalmente, per essere più pronti,? O la storiella che Trani non è è città da turismo di massa, che va difesa per non fare la fine di Venezia o Firenze, accalcata di pullman Gran turismo e "mandrie" di crocieristi approdati a bari, ma di un turismo più raffinato, è soltanto la scusa per giustificare troppe inadeguatezze? Diamo fiducia alle dichiarazioni recenti del vicesindaco e attendiamo l'inizio dei lavori, che sicuramente non saranno semplici per dimostrarsi duraturi ed efficienti.
Una pavimentazione su cui sono inciampati, caduti, hanno preso rovinose storte insegnanti, ragazzi, persone anziane, turisti di tutte le età: ma, ovviamente, soprattutto dobbiamo dire residenti e cittadini che da decenni aspettano che questa piazza venga resa degna di questo nome.
Appare quasi misteriosa la ragione per cui, nonostante non solo articoli sulle diverse testate locali ma anche a seguito di sollecitazioni private all'amministrazione, a parte un diradamento di cespugli che in certi periodi fanno assomigliare la piazza a una riserva faunistica di piccioni, serpi e topi, ancora non si faccia nulla.
Il vicesindaco Ferrante ha annunciato in un'intervista su una TV locale, in occasione dei lavori in corso di spianamento delle spiagge dinamiche e della sistemazione di ringhiere arrugginite sul lungomare e nei pressi della cattedrale, che il cantiere di piazza Gradenigo si cercherà di aprirlo entro l'estate.
La vicenda del turismo è veramente grave, e quello scalo in via Alvarez ci si domanda se sia effettivamente attrezzato a una accoglienza che si dica degna di una città bella e importante come Trani.
Un bagno pubblico che chiude dalle 12:30 alle 15:30 - più o meno gli stessi orari degli altri due, uno nei pressi della cattedrale l'altro nella villa comunale - è una delle condizioni che hanno costretto le scolaresche a soluzioni alternative per la pausa pranzo come il parco del castello di Barletta o il CAF di Castel del Monte, quando si sarebbe preferito un panino nell'incanto del Porto o tra le aiuole della Villa.
Un'accoglienza che fa acqua da molte parti, compresa la stazione, dove a fare le veci di servizi di informazione e disponibilità dei bagni sono due caffè, uno nella piazza, l'altro a poche decine di metri, su via Cavour, che circa un mese fa la giornalista Carmen Marinacci ha decantato come simbolo di accoglienza a Trani insieme a San Nicola Pellegrino.
Abbiamo sottolineato quanto Francesco Pansitta, il titolare di quel bar, si sia prodigato a fare da infopoint fotocopiando a proprie spese le mappe della città e dando informazioni e accoglienza. Ma qui il problema di cui si testimonia è Piazza Gradenigo. A partire dall'ultima settimana di agosto per tutto settembre, ottobre, anche novembre, i pullman ricominceranno ad apparire numerosi.
Sarà il caso di provvedere, finalmente, per essere più pronti,? O la storiella che Trani non è è città da turismo di massa, che va difesa per non fare la fine di Venezia o Firenze, accalcata di pullman Gran turismo e "mandrie" di crocieristi approdati a bari, ma di un turismo più raffinato, è soltanto la scusa per giustificare troppe inadeguatezze? Diamo fiducia alle dichiarazioni recenti del vicesindaco e attendiamo l'inizio dei lavori, che sicuramente non saranno semplici per dimostrarsi duraturi ed efficienti.