Questo pomeriggio l'ultimo saluto a Biagio Zanni
Nella chiesa di Santa Chiara l'affetto dei conoscenti e di tanti curiosi
mercoledì 23 settembre 2015
17.53
«Come puoi ordinarci di non piangere signore, anche tu stai piangendo». Si è aperta con questa domanda l'omelia di Don Alessandro Farano, nel giorno dell'ultimo saluto a Biagio Zanni, il 34enne tranese morto in seguito ad un accoltellamento avvenuto durante una rissa nella notte tra sabato e domenica.
Non c'è spazio oggi per pensare alle indagini, ai colpevoli che nei cuori della gente presente in chiesa e fuori sono comunque condannati. Tanta la rabbia, tante le lacrime che segnavano i volti. Impossibile non commuoversi, davanti al dolore di una famiglia normale che all'improvviso ha visto stravolta la propria vita, e soprattutto ha dovuto assistere alla morte di un figlio.
«Rialzati Biagio, rialzati", ha detto più volte il sacerdote citando il Vangelo secondo Luca, «Siamo certi che il Signore ti ha sollevato da quella brutta e fredda bara». Quasi a voler dare un'ultima speranza, prima di portar via la salma, che tutto ciò non sia realmente accaduto, che l'intera comunità tranese non sia stata segnata da questo tragico evento. E per concludere l'assoluzione: «Abiterai lì – ha detto Don Alessandro -dove c'è pace, quella che volevi in quella notte tragica».
Non sono mancati i lunghi applausi, le urla d'addio, gli interminabili silenzi, l'affetto di chi lo conosceva ma anche di quanti hanno saputo di lui solo dopo il triste evento di cronaca. «Veglia sui tuoi cari e sulla nostra città di Trani che oggi è in silenzio – lo ha salutato così, infine, Don Alessandro -, ciao Biagio, ci vediamo in paradiso».
Non c'è spazio oggi per pensare alle indagini, ai colpevoli che nei cuori della gente presente in chiesa e fuori sono comunque condannati. Tanta la rabbia, tante le lacrime che segnavano i volti. Impossibile non commuoversi, davanti al dolore di una famiglia normale che all'improvviso ha visto stravolta la propria vita, e soprattutto ha dovuto assistere alla morte di un figlio.
«Rialzati Biagio, rialzati", ha detto più volte il sacerdote citando il Vangelo secondo Luca, «Siamo certi che il Signore ti ha sollevato da quella brutta e fredda bara». Quasi a voler dare un'ultima speranza, prima di portar via la salma, che tutto ciò non sia realmente accaduto, che l'intera comunità tranese non sia stata segnata da questo tragico evento. E per concludere l'assoluzione: «Abiterai lì – ha detto Don Alessandro -dove c'è pace, quella che volevi in quella notte tragica».
Non sono mancati i lunghi applausi, le urla d'addio, gli interminabili silenzi, l'affetto di chi lo conosceva ma anche di quanti hanno saputo di lui solo dopo il triste evento di cronaca. «Veglia sui tuoi cari e sulla nostra città di Trani che oggi è in silenzio – lo ha salutato così, infine, Don Alessandro -, ciao Biagio, ci vediamo in paradiso».