Rai-Agcom, in procura a Trani è caccia alle talpe
Interrogatori a tappeto. A Roma gli atti su Berlusconi. Rientrati gli ispettori
venerdì 19 marzo 2010
E' terminata la prima fase dell'inchiesta amministrativa disposta dal ministro della Giustizia Angelino Alfano presso gli uffici giudiziari di Trani. Il capo degli ispettori, Arcibaldo Miller, tornato a Roma, sta valutando ora quanto raccolto nel corso delle audizioni del procuratore capo di Trani, Carlo Maria Capristo, e del pm Michele Ruggiero. Sulla strada della capitale anche gli atti dell'inchiesta relativa al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La procura di Trani ha dato il via libera al trasferimento delle carte. Restano a Trani (perché commessi qui i reati) le indagini sul commissario dell'Authority per le Comunicazioni Giancarlo Innocenzi (accusato di favoreggiamento) e sul direttore del tg1 Augusto Minzolini (al quale è stata contestata la rivelazione di segreto istruttorio).
Intanto è caccia serrate sulle talpe che hanno consentito la pubblicazione di interi stralci di intercettazioni. Sotto indagine sono finiti due giornalisti di Repubblica, Giuliano Foschini e Francesco Viviano. Giovedì sera la Digos di Roma ha perquisito la redazione centrale di Repubblica a Roma e la scrivania di Francesco Viviano. L'ispezione, rivolta alla ricerca dei documenti pubblicati lo scorso 17 marzo dal quotidiano, si è conclusa senza esito. La Digos ha comunque sequestrato il computer del giornalista.
Foschini (cronista barlettano) è stato invece ascoltato in questura a Bari dal dirigente della Digos, dal procuratore capo del tribunale di Trani, Capristo e dal suo vice, Francesco Giannella. L'ipotesi della Procura è che i due giornalisti abbiano contribuito a recuperare in qualche modo dalle stanze della procura di Trani i fascicoli delle intercettazioni pubblicate. Si sarebbe arrivati a questa ipotesi rivedendo le immagini delle telecamere a circuito chiuso che si trovano all'interno di palazzo Torres.
Foschini è stato ascoltato per due ore e mezza, rispondendo a tutte le domande. Poi la sua posizione è cambiata: da testimone è passato a indagato per ricettazione. Per questo si è resa necessaria la presenza degli avvocati. L'interrogatorio è proseguito per un'altra ora e mezza. Il giornalista di Repubblica ha continuato a rispondere alle domande. Al termine della deposizione i legali del giornalista hanno già chiesto l'archiviazione del procedimento per l'insussistenza di elementi a carico.
Nella notte sono stati ascoltati dalla procura di Trani altri giornalisti. E altri ancora verranno convocati nelle prossime ore. Il procuratore capo, Carlo Maria Capristo, è intenzionato a scovare gli artefici della copiosa fuga di notizie: «Provo un senso di profonda amarezza - ha detto - e non darò tregua alle talpe che hanno suscitato questo scandalo mediatico, nell'interesse non solo della giustizia, che deve lavorare serena, ma anche di voi giornalisti e della vostra deontologia. Non abbiamo avuto il tempo di guardare le carte, cosa fatta faticosamente in queste ore dal pool dei magistrati, che già le notizie erano sui giornali. Ne va della dignità dei giornalisti».
Intanto è caccia serrate sulle talpe che hanno consentito la pubblicazione di interi stralci di intercettazioni. Sotto indagine sono finiti due giornalisti di Repubblica, Giuliano Foschini e Francesco Viviano. Giovedì sera la Digos di Roma ha perquisito la redazione centrale di Repubblica a Roma e la scrivania di Francesco Viviano. L'ispezione, rivolta alla ricerca dei documenti pubblicati lo scorso 17 marzo dal quotidiano, si è conclusa senza esito. La Digos ha comunque sequestrato il computer del giornalista.
Foschini (cronista barlettano) è stato invece ascoltato in questura a Bari dal dirigente della Digos, dal procuratore capo del tribunale di Trani, Capristo e dal suo vice, Francesco Giannella. L'ipotesi della Procura è che i due giornalisti abbiano contribuito a recuperare in qualche modo dalle stanze della procura di Trani i fascicoli delle intercettazioni pubblicate. Si sarebbe arrivati a questa ipotesi rivedendo le immagini delle telecamere a circuito chiuso che si trovano all'interno di palazzo Torres.
Foschini è stato ascoltato per due ore e mezza, rispondendo a tutte le domande. Poi la sua posizione è cambiata: da testimone è passato a indagato per ricettazione. Per questo si è resa necessaria la presenza degli avvocati. L'interrogatorio è proseguito per un'altra ora e mezza. Il giornalista di Repubblica ha continuato a rispondere alle domande. Al termine della deposizione i legali del giornalista hanno già chiesto l'archiviazione del procedimento per l'insussistenza di elementi a carico.
Nella notte sono stati ascoltati dalla procura di Trani altri giornalisti. E altri ancora verranno convocati nelle prossime ore. Il procuratore capo, Carlo Maria Capristo, è intenzionato a scovare gli artefici della copiosa fuga di notizie: «Provo un senso di profonda amarezza - ha detto - e non darò tregua alle talpe che hanno suscitato questo scandalo mediatico, nell'interesse non solo della giustizia, che deve lavorare serena, ma anche di voi giornalisti e della vostra deontologia. Non abbiamo avuto il tempo di guardare le carte, cosa fatta faticosamente in queste ore dal pool dei magistrati, che già le notizie erano sui giornali. Ne va della dignità dei giornalisti».