Randagismo: ecco i dati sul fenomeno in Puglia

Laurora: «E’ una emergenza con implicazioni di ordine pubblico»

venerdì 26 settembre 2008
Sono 70.161 i cani randagi che l'ufficio veterinario dell'assessorato alle politiche della salute è riuscito ad identificare attraverso una operazione di monitoraggio e censimento della popolazione canina. I dati sono relativi al 2007. È il presidente della commissione d'indagine sul randagismo, Carlo Laurora, a consegnare il dossier ai componenti della stessa commissione speciale spiegando che «la Regione ha inteso porre in essere una serie di iniziative per il controllo del fenomeno del randagismo, che è una vera e propria emergenza da diverso tempo, con implicazioni di ordine pubblico, di igiene e con oneri altissimi per la pubblica amministrazione».
Sempre in riferimento al 2007, dai dati raccolti risultano in Puglia 66 canili sanitari, 78 canili rifugio, con una capienza totale di 22.729 cani, a fronte dei 70.161 cani randagi come già detto e 120.939 cani di proprietà. La normativa vigente dispone per ciascun comune l'obbligo di possedere un canile sanitario, dotato di un numero limitato di posti-cane (in genere una decina) per poter tenere in osservazione i cani accalappiati. Inoltre i comuni devono avere almeno un rifugio in cui ospitare i cani in via definitiva e destinati ad un eventuale affidamento.
In particolare i dati riferiti a ciascuna Asl possono essere così classificati: Bat/1: 5 canili sanitari, 6 canili rifugio, 9.640 cani di proprietà e 6.220 cani randagi; Ba/2: 5 canili sanitari, 12 canili rifugio, 6.844 cani di proprietà e 1160 cani randagi; Ba/3 nessun canile sanitario, 5 canili rifugio, 417 cani di proprietà e 700 cani randagi; Ba/4: 3 canili sanitari, 4 canili rifugio, 3.304 cani di proprietà e 10.000 cani randagi; Ba/5: 2 canili sanitari, 2 canili rifugio, 6.500 cani di proprietà e 3.000 cani randagi; Fg/1: 7 canili sanitari, 5 canili rifugio, 6.321 cani di proprietà, 10.000 cani randagi; Fg/2: 3 canili sanitari, 3 canili rifugio, 262 cani di proprietà, 15.000 cani randagi; Fg/3: 2 canili sanitari, 2 canili rifugio, 14.827 cani di proprietà, 4.241 cani randagi; Le/1: 9 canili sanitari, 10 canili rifugio, 26.509 cani di proprietà, 2.850 cani randagi; Le/2: 15 canili sanitari, 10 canili rifugio, 11.000 cani di proprietà, 3.000 cani randagi; Ta/1: 9 canili sanitari, 12 canili rifugio, 34.000 cani di proprietà, 12.000 cani randagi; Br/1: 6 canili sanitari, 7 canili rifugio, 1.315 cani di proprietà, 2.500 cani randagi.
«Le strade da percorrere – ha continuato Laurora – sono, da una parte quella della responsabilità dei cittadini attraverso il rispetto dell'obbligo dell'iscrizione all'anagrafe canina e l'abbassamento della fertilità della popolazione canina randagia o comunque vagante. Occorre anche la collaborazione volontaria di medici veterinari che siano disposti ad impegnarsi sul territorio. Al momento mi avvalgo della consulenza gratuita del dottor Francesco Ventura che ha messo a disposizione la sua professionalità e che ringrazio per questo».

La giunta regionale ha previsto nel Dief del 2008 lo stanziamento di 1 milione di euro per le attività dei servizi veterinari delle Asl finalizzato alla sterilizzazione di 20.000 cani presenti sul territorio.
«La Regione sta manifestando attenzione per questa materia. – ha concluso il presidente Laurora – Una evoluzione del rapporto tra uomo e animale da considerare come un segno dei tempi che sottolinea la crescita culturale di una società dove la tutela degli animali e quindi anche la prevenzione del randagismo costituiscono un compito delle istituzioni ma anche e soprattutto un bisogno, una richiesta della società stessa».