Re Manfredi, botti e scuse

Il presidente dell’associazione fa ammenda di quanto accaduto

martedì 11 agosto 2009
La rievocazione storica del matrimonio di Re Manfredi va in archivio con dei numeri importanti ma anche con qualche strascico polemico dovuto all'utilizzo, durante il corteo, di fragorosi botti per salutare l'arrivo nel castello Svevo di Manfredi e della principessa Elena. Nelle redazioni sono giunte segnalazioni di censura da parte dei cittadini che hanno indotto il presidente dell'associazione Trani Tradizioni, Carmela Cassese, a scrivere una nota di scuse: "Desidero porgere le mie più sentite scuse a tutta la cittadinanza ed a tutti i turisti che hanno condiviso il pensiero dei miei paesani per il disagio che abbiamo causato nell'implementare i trombonieri nel corteo trionfale de Il Matrimonio di Re Manfredi. Non ci sono parole per scusarmi nei vostri confronti. Non intendo nascondermi dietro le motivazioni che mi hanno indotto ad implementarli, per utilizzarle come giustificazione. E' con il cuore in mano che rinnovo alla cittadinanza le mie scuse". I botti utilizzati avevano regolare permesso. Poco prima degli spari, trombonieri e araldo annunciavano le esplosioni che, oggettivamente, sono andate ben al di là del semplice richiamo soprattutto se si considera che, a pochi metri di distanza dagli archibugi, c'erano ali di folla a seguire lo svolgersi del corteo. Una scelta infelice sulla quale, intelligentemente, l'associazione ha fatto ammenda.