Referendum, corsa al quorum
Associazioni e movimenti di Trani esprimono gradimento al voto. Ultime ore di appelli con l'obiettivo del raggiungimento del quorum
venerdì 10 giugno 2011
Ultime ore di appelli per il referendum con l'obiettivo del raggiungimento del quorum.
Andrea Catino, presidente del movimento indipendente Giovani per i giovani (nell'alveo del centrodestra tranese) conferma che anche il suo gruppo andrà alle urne: «Il movimento Giovani per i Giovani ritiene che astenersi equivalga ad una chiara volontà di sottrarsi ai momenti di scelta del futuro del nostro Paese. La nostra idea di centrodestra fa fortemente riferimento alla volontà popolare, non si può prescindere da questa per questioni fondamentali come quelle che verranno poste dal referendum, le quali vanno oltre le personali idee politiche poichè riguardano la vita quotidiana di ognuno. Noi giovani, in primis, dobbiamo mostrarci responsabili riguardo il nostro futuro, recandoci alle urne in massa, e soprattutto noi giovani di centrodestra dovremmo tutelare il diritto-dovere al voto per rilanciare quella cittadinanza attiva e quell'attivismo giovanile che da sempre coltiviamo, dimostrando che non ci appiattiamo sulle posizioni che i vertici esprimono ma riusciamo a costruire, nel nostro piccolo e nelle nostre città, nuove realtà di centrodestra partendo dall'associazionismo e dall'attivismo dei giovani, indipendenti».
Alessandro Cerminara, responsabile de La Fabbrica di Nichi di Trani, lancia l'appello per i quattro sì: «Sulla pericolosità del nucleare ci sarebbe poco da dire. Tre incidenti gravi in poco più di 30 anni dimostrano che la sicurezza non esiste. Ma poi ci sono gli incidenti meno gravi, quelli di cui non si parla, oltre all'aumento di leucemie e tumori nelle zone circostanti le centrali. In Germania hanno deciso di smantellarle tutte. La Svizzera cambia strada. E la stessa Francia inizia a rifletterci. Altrettanto lampante è la necessità di mantenere pubblica l'acqua. Lo dicono tutti i casi, in Italia e all'estero, in cui è stata tentata la privatizzazione della gestione con inqualificabili disastri. Sia per il peggioramento del servizio, sia per l'aumento dei costi. Tutta Europa (in testa Parigi) lo sta capendo, e va ripubblicizzando i suoi Acquedotti precedentemente affidati al privato. Anche sull'ultimo referendum, quello sul legittimo impedimento, voteremo sì perché a nostro avviso la legge deve essere uguale per tutti anche nella sua applicazione. E' importante andare a votare. Su temi così rilevanti, deve essere la popolazione a decidere. Non si vota per raggiungere o meno il quorum, si vota per il futuro del Paese. Facciamo quindi appello: tutti alle urne, comunque la si pensi».
Andrea Moselli (referente di Fare Verde Trani) focalizza l'attenzione sul nucleare: «Il 12 e 13 giugno tocca a tutti gli italiani, senza distinzioni ideologiche e di partiti, esprimere un sì per fermare il nucleare e varare una politica energetica basata su risparmio e fonti rinnovabili. La nostra associazione, prima di prender posizione, ha sperimentato sul campo le reali e concrete alternative. Costituendo un gruppo di lavoro dell'energia ha eseguito analisi energetiche sul patrimonio immobiliare pubblico, principalmente edifici scolastici, studiando gli interventi finalizzati al contenimento dei consumi. Ne è venuto fuori che una maggiore indipendenza indipendenza energetica è garantita solo da una politica basata su efficienza energetica e sull'utilizzo di fonti rinnovabili. Cerchiamo e sperimentiamo le tecnologie più innovative e creiamo economie nuove in cui trovano occupazione artigiani, installatori e professionisti».
Andrea Catino, presidente del movimento indipendente Giovani per i giovani (nell'alveo del centrodestra tranese) conferma che anche il suo gruppo andrà alle urne: «Il movimento Giovani per i Giovani ritiene che astenersi equivalga ad una chiara volontà di sottrarsi ai momenti di scelta del futuro del nostro Paese. La nostra idea di centrodestra fa fortemente riferimento alla volontà popolare, non si può prescindere da questa per questioni fondamentali come quelle che verranno poste dal referendum, le quali vanno oltre le personali idee politiche poichè riguardano la vita quotidiana di ognuno. Noi giovani, in primis, dobbiamo mostrarci responsabili riguardo il nostro futuro, recandoci alle urne in massa, e soprattutto noi giovani di centrodestra dovremmo tutelare il diritto-dovere al voto per rilanciare quella cittadinanza attiva e quell'attivismo giovanile che da sempre coltiviamo, dimostrando che non ci appiattiamo sulle posizioni che i vertici esprimono ma riusciamo a costruire, nel nostro piccolo e nelle nostre città, nuove realtà di centrodestra partendo dall'associazionismo e dall'attivismo dei giovani, indipendenti».
Alessandro Cerminara, responsabile de La Fabbrica di Nichi di Trani, lancia l'appello per i quattro sì: «Sulla pericolosità del nucleare ci sarebbe poco da dire. Tre incidenti gravi in poco più di 30 anni dimostrano che la sicurezza non esiste. Ma poi ci sono gli incidenti meno gravi, quelli di cui non si parla, oltre all'aumento di leucemie e tumori nelle zone circostanti le centrali. In Germania hanno deciso di smantellarle tutte. La Svizzera cambia strada. E la stessa Francia inizia a rifletterci. Altrettanto lampante è la necessità di mantenere pubblica l'acqua. Lo dicono tutti i casi, in Italia e all'estero, in cui è stata tentata la privatizzazione della gestione con inqualificabili disastri. Sia per il peggioramento del servizio, sia per l'aumento dei costi. Tutta Europa (in testa Parigi) lo sta capendo, e va ripubblicizzando i suoi Acquedotti precedentemente affidati al privato. Anche sull'ultimo referendum, quello sul legittimo impedimento, voteremo sì perché a nostro avviso la legge deve essere uguale per tutti anche nella sua applicazione. E' importante andare a votare. Su temi così rilevanti, deve essere la popolazione a decidere. Non si vota per raggiungere o meno il quorum, si vota per il futuro del Paese. Facciamo quindi appello: tutti alle urne, comunque la si pensi».
Andrea Moselli (referente di Fare Verde Trani) focalizza l'attenzione sul nucleare: «Il 12 e 13 giugno tocca a tutti gli italiani, senza distinzioni ideologiche e di partiti, esprimere un sì per fermare il nucleare e varare una politica energetica basata su risparmio e fonti rinnovabili. La nostra associazione, prima di prender posizione, ha sperimentato sul campo le reali e concrete alternative. Costituendo un gruppo di lavoro dell'energia ha eseguito analisi energetiche sul patrimonio immobiliare pubblico, principalmente edifici scolastici, studiando gli interventi finalizzati al contenimento dei consumi. Ne è venuto fuori che una maggiore indipendenza indipendenza energetica è garantita solo da una politica basata su efficienza energetica e sull'utilizzo di fonti rinnovabili. Cerchiamo e sperimentiamo le tecnologie più innovative e creiamo economie nuove in cui trovano occupazione artigiani, installatori e professionisti».