Referendum "No-triv", il Comune preleva 162mila euro dal fondo di riserva

L'importo servirà a coprire le spese elettorali

mercoledì 16 marzo 2016 7.42
A cura di Martina Tortosa
«Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c'è ancora gas o petrolio?». È a questa domanda che i cittadini risponderanno con un sì o con un no il prossimo 17 aprile. Con il referendum "No-triv", gli italiani decideranno se consentire o meno il proseguimento dell'attività di scavo a poche miglia dalle coste. Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa.

Il referendum non passerà inosservato anche per le casse comunali. A Trani, per le spese elettorali, saranno prelevati, dal fondo di riserva, 162mila euro. L'importo ridurrà, così, la quota massima del fondo di riserva da iscrivere nel bilancio di previsione 2016. In città anche un sì e un uno hanno un prezzo. Per questo è importante andare a votare.