Referendum sul termovalorizzatore
Il Sindaco: "Bisogna saper rispettare le sentenze dei tribunali"
mercoledì 3 agosto 2005
Il sindaco di Trani, dr. Giuseppe Tarantini, affronta l'argomento del referendum sul termovalorizzatore e si esprime sulla decisione del Tar di accogliere il ricorso contro la relativa ammissibilità del referendum consultivo per la realizzazione dell'impianto a Trani.
"Sono costretto a tornare sull'argomento, mio malgrado, perché stanco di ricevere accuse gratuite da parte di una opposizione che continua a far bassa propaganda con toni del tutto fuori luogo, abusando della parola vergogna quando questo profondo turbamento interiore in passato – si è visto – non l'ha mai minimamente sfiorato. Il referendum è uno strumento non adottabile a furor di popolo. Anche a livello nazionale è regolamentato da specifici organi che hanno il compito di esprimersi per fornire un parere di ammissibilità. Nella nostra città questo compito lo avrebbe dovuto ricoprire il difensore civico – a proposito: non fu chi grida vergogna ad annunciarne parecchi anni fa l'istituzione? – e, in sua assenza, l'unica voce in capitolo è quella del tribunale. La prima regola in democrazia è il rispetto delle sentenze dei tirbunali, l'ossequio delle regole. Il comitato promotore e gli pseudo politici improvvisati dell'ultimo momento potranno scrivere all'infinito ma la realtà è questa, almeno fino a quando non si affermerà altro. Ho sempre rispettato il diritto della minoranza a fare opposizione, ma è stupefacente la previcacia con cui il centrosinistra prova a tediare i cittadini che, mi sembra, sull'argomento ne hanno piene le tasche. Comunque è davvero bizzarro l'assunto secondo cui se si vince in tribunale tutto va bene, se si perde la colpa è del sindaco che è antidemocratico. Probabilmente le ripetute sconfitte anche in questo ambito giocano brutti scherzi ai nostri paladini, costretti a dire tutto e il contrario di tutto".
"Sono costretto a tornare sull'argomento, mio malgrado, perché stanco di ricevere accuse gratuite da parte di una opposizione che continua a far bassa propaganda con toni del tutto fuori luogo, abusando della parola vergogna quando questo profondo turbamento interiore in passato – si è visto – non l'ha mai minimamente sfiorato. Il referendum è uno strumento non adottabile a furor di popolo. Anche a livello nazionale è regolamentato da specifici organi che hanno il compito di esprimersi per fornire un parere di ammissibilità. Nella nostra città questo compito lo avrebbe dovuto ricoprire il difensore civico – a proposito: non fu chi grida vergogna ad annunciarne parecchi anni fa l'istituzione? – e, in sua assenza, l'unica voce in capitolo è quella del tribunale. La prima regola in democrazia è il rispetto delle sentenze dei tirbunali, l'ossequio delle regole. Il comitato promotore e gli pseudo politici improvvisati dell'ultimo momento potranno scrivere all'infinito ma la realtà è questa, almeno fino a quando non si affermerà altro. Ho sempre rispettato il diritto della minoranza a fare opposizione, ma è stupefacente la previcacia con cui il centrosinistra prova a tediare i cittadini che, mi sembra, sull'argomento ne hanno piene le tasche. Comunque è davvero bizzarro l'assunto secondo cui se si vince in tribunale tutto va bene, se si perde la colpa è del sindaco che è antidemocratico. Probabilmente le ripetute sconfitte anche in questo ambito giocano brutti scherzi ai nostri paladini, costretti a dire tutto e il contrario di tutto".