Referendum sull’autonomia differenziata, prosegue la raccolta firme
Vito Branà (M5S): “Fermiamo una legge che danneggia fortemente il Sud”
mercoledì 4 settembre 2024
9.35
Prosegue a gonfie vele la campagna di raccolta firme per promuovere il referendum contro la legge di riforma sull'autonomia differenziata del Governo Meloni.
«Il referendum – ha spiegato Vito Branà, Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle - è stato proposto da un comitato che ha come capogruppo la CGIL, ma cui hanno aderito anche le forze politiche del "campo largo". PD, M5S, Sinistra Italia, etc. Servono 500mila firme per indire un referendum abrogativo. L'obiettivo è stato raggiunto già nelle prime settimane. Adesso puntiamo al risultato simbolico di 1 milione di firme. La riforma proposta dal Ministro Calderoli prevede il trasferimento di un pacchetto di competenze attualmente in capo allo Stato centrale alle Regioni, in modo tale da renderle più autonome. Istruzione, credito, turismo ed altre importanti materie diventerebbero di competenza regionale, riducendo, così facendo, anche la redistribuzione del gettito fiscale. Si profila, inevitabilmente, uno scenario con un'Italia a macchia di leopardo, Regioni profondamente depresse economicamente al Sud ed altre assai virtuose al Nord. Siamo ancora in tempo per fermare tutto ciò».
Fino al 15 settembre si potrà firmare ai gazebo oppure online.
«Il referendum – ha spiegato Vito Branà, Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle - è stato proposto da un comitato che ha come capogruppo la CGIL, ma cui hanno aderito anche le forze politiche del "campo largo". PD, M5S, Sinistra Italia, etc. Servono 500mila firme per indire un referendum abrogativo. L'obiettivo è stato raggiunto già nelle prime settimane. Adesso puntiamo al risultato simbolico di 1 milione di firme. La riforma proposta dal Ministro Calderoli prevede il trasferimento di un pacchetto di competenze attualmente in capo allo Stato centrale alle Regioni, in modo tale da renderle più autonome. Istruzione, credito, turismo ed altre importanti materie diventerebbero di competenza regionale, riducendo, così facendo, anche la redistribuzione del gettito fiscale. Si profila, inevitabilmente, uno scenario con un'Italia a macchia di leopardo, Regioni profondamente depresse economicamente al Sud ed altre assai virtuose al Nord. Siamo ancora in tempo per fermare tutto ciò».
Fino al 15 settembre si potrà firmare ai gazebo oppure online.