Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico, la posizione di Confesercenti

«Molto complesso e pesante burocraticamente, molto costoso da un punto di vista economico»

mercoledì 13 febbraio 2008
«"Purtroppo prendo atto con profondo rammarico della posizione assunta da Confcommercio e Confesercenti incomprensibile soprattutto perché nessuna considerazione tecnica è stata fatta mentre le altre associazioni hanno aderito con entusiasmo al regolamento. Insomma, da oggi inizia una nuova fase quella in cui crescere facendo sistema". Questa una delle dichiarazioni dell'assessore Tony D'Ambrosio, durante la seduta del consiglio comunale in cui è stato approvato il Regolamento per l'occupazione di suolo pubblico. Purtroppo però Confesercenti Bat è costretta a prendere atto che l'idea dell'assessore di crescere e fare sistema è solo uno slogan mediatico, perché non rispetta le leggi sui metodi di partecipazione del Partenariato Economico Sociale (PES). Nella fattispecie, durante la riunione in assessorato non vi erano altre Associazioni, ma solo un'altra Associazione, Unimpresa. Forse faceva riferimento ad altre Associazioni "sgabello", la cui professionalità è tutta da dimostrare, che stanno dietro le quinte e si fanno uscire come conigli dal cilindro quando fanno comodo.

Dopo una lettera indirizzata al primo cittadino, infatti, si ricorda che il 28 gennaio, data non tanto lontana da poter pensare a una improvvisava dimenticanza dell'assessore, insieme ai rappresentanti di Confcommercio provinciale e locale, era stato tracciato un percorso metodologico di collaborazione attiva fra amministrazione e Rappresentanze Istituzionali delle Associazioni Datoriali. Ad oggi, purtroppo, alle luce degli ultimi avvenimenti, persistono ancora comportamenti scorretti, al limite della legalità, sia del dirigente del Suap (assente durante la riunione sulla discussione del Regolamento) che dell'assessore D'Ambrosio. "La bozza del regolamento, nonostante le rassicurazioni dell'assessore – si legge in una lettera di Confesercenti indirizzata al Sindaco - circolava da tempo, ad insaputa sia di Confesercenti che di Confcommercio, fra alcuni operatori del settore, manco a farlo apposta, gli stessi protagonisti delle operazioni di sequestro delle pedane della scorsa estate, riuniti in Associazione, e difesi da un legale tranese, noto a tutti per i legami ed i trascorsi politici con l'attuale Assessore. A proposito, quale esito ha sortito la richiesta di dissequestro delle pedane e dei siti occupati? Perché ancora oggi non si rispettano le ordinanze emesse dall'Assessore Scoccimarro?
Per noi nulla è cambiato rispetto a quelle operazioni di sequestro e la cosa più assurda è che gli stessi commercianti, alcuni dei quali associati alla predetta associazione sgabello, circoscritta ad una piccolissima, sia pur delicata, zona della città, dichiarano la loro soddisfazione ad un provvedimento visionato, a loro stesso dire, da oltre quattro mesi, esprimendo un parere favorevole che vincola però la totalità gli esercenti tranesi del settore, ignari della scure economico-burocratica che si sta abbattendo sulle loro attività. A questi ultimi ed all'Assessore, che non comprende l'atteggiamento di Confesercenti e Confcommercio, ribadiamo che abbiamo ricevuto la raccomandata d'invito alla discussione per il giorno 6 febbraio alle 10,00 con il dischetto del Regolamento su cui avremmo dovuto esprimere un parere, solo il giorno prima dell'incontro, sapendo che il Consiglio Comunale si svolgeva il giorno dopo. Non solo ci sentiamo presi in giro perché si ritiene evidentemente superfluo il nostro parere, ma ci secca non poter svolgere il nostro ruolo istituzionale, fatto di esperienza, storia e professionalità, coinvolti in una strumentalizzazione politica di un Assessore volta a delegittimare le Associazioni di categoria Istituzionali, strumentalizzandone altre. Di più, si continua ad invitarci a riunioni convocate sempre all'ultimo momento, nonostante le nostre plurime richieste di congruo preavviso, durante le quali ci si trova sempre di fronte a decisioni già prese in altre sedi, spesso non istituzionali, comprese quelle di vari professionisti, coinvolti non si sa a quale titolo. Non possiamo più tollerare di essere gli ultimi a sapere delle novità amministrative che dovrebbero invece vederci coinvolti sia dalla loro formulazione e spesso, agli occhi dei più, essere additati quali responsabili di atti pubblici unilaterali. Per questo stiamo impegnando i nostri Tecnici professionisti e l'intero gruppo dirigente dell'associazione per studiare approfonditamente il regolamento proposto dall'assessorato al fine di proporne per iscritto i punti critici, oltre che gli eventuali punti di forza, poiché da una sua sommaria visione ci sembra molto complesso e pesante burocraticamente; molto costoso da un punto di vista economico e molto lacunoso per la mancanza dei necessari pareri delle altre Autorità preposte alla sorveglianza (Sovrintendenza, Autorità Portuale e Asl), sia per il rimando ad un altro chimerico Testo Unico su cui al contrario non si può più soprassedere ed in attesa del quale tanto vale applicare quello esistente che, pur provvisorio, aveva quantomeno soddisfatto le esigenze di urgenza, purtroppo ormai divenute prassi consolidata. Sarà nostra cura quindi proporre a breve una casistica significativa per dimostrare che, ancora una volta, sulla pelle dei commercianti, taluni accecati probabilmente da protagonismo politico indotto, si sta perpetrando l'ennesimo sopruso economico burocratico sulla categoria, mascherato da un falso interventismo regolatore per, alla fine, lasciare in mano a questo o a quel Dirigente o Politico comunale l'ultima decisione, per noi arbitraria, sullo svolgimento delle attività imprenditoriali del turismo. Probabilmente con l'intento di continuare a considerarne alcune di serie A (vedi anomale autorizzazioni rilasciate per occupazione di suolo pubblico a Bar in via Bovio) ed altre di serie B.»