Riapertura scuole, Delvecchio: «Invitiamo tutti i cittadini a comportamenti responsabili e collaborativi»
Ecco cosa fare in caso di sintomi sospetti e febbre
giovedì 1 ottobre 2020
8.39
«La riapertura delle scuole sta ponendo gravi problemi a tutti gli operatori della salute, agli insegnanti e ai cittadini tutti. L'arrivo della stagione invernale con l'inevitabile corredo delle infezioni stagionali di tipo influenzale contribuirà a rendere ancora più difficile il compito degli operatori sanitari. Invitiamo perciò tutti i cittadini a comportamenti responsabili e collaborativi, il panico non ci aiuta mentre sapere chi fa cosa e il rispetto delle regole ci consentirà di affrontare con serenità e relativa tranquillità questo difficile periodo. Siamo consci dell'importanza di evitare possibili interruzioni di un servizio di primaria importanza nonché delle conseguenze sociali ed economiche che questo comporterebbe e sulla scorta di quanto stabilito del DPCM del 07/09/20 e della Circolare della Regione Puglia del 25/09/20 riteniamo opportuno ribadire alcuni concetti fondamentali e proporre alcune misure integrative a nostro avviso necessarie». A parlare è Benedetto Delvecchio, Presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani.
«Attivare la prevenzione primaria ove possibile in tutti gli istituti scolastici attraverso l'uso obbligatorio della mascherina, del distanziamento e della disinfezione delle mani e delle superfici di appoggio. Alunni e personale scolastico cittadini , con eventuale febbre oltre i 37,5 devono restare a casa ed informare il proprio medico di medicina generale e/o pediatra di fiducia cui spetterà il monitoraggio dei sintomi e gli adempimenti successivi, i virus viaggiano con noi.
L'identificazione di casi probabili, la diagnosi precoce e il loro eventuale isolamento costituiscono un presidio fondamentale per evitare la diffusione del virus.
Non affollare studi medici, Pronto Soccorso e altri presidi sanitari non costituisce una mancata assistenza ma al contrario una garanzia per tutti di evitare i rischi di ulteriori contagi. In caso di sintomi sospetti, stante la impossibilità di diagnosi differenziale di certezza tra malattie simil- influenzali, i certificati attestanti la assenza di malattia infettiva non potranno essere rilasciati dai medici e pediatri di libera scelta se non dopo la esecuzione di due tamponi negativi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro in caso di positività. In caso di tampone negativo sarà il pediatra o il medico curante a stabilire eventuali accertamenti o il rientro a scuola.
L'esecuzione prioritaria del test diagnostico (tampone) sarà attuato dai Dipartimenti di Igiene previa segnalazione del medico sul sito regionale apposito sulla base dei sintomi presenti: febbre oltre i 37,5, tosse, difficoltà respiratoria, muco nasale, diarrea, mal di gola.
L'esecuzione del tampone deve essere il più rapido possibile e confidiamo nella esecuzione di Test antigenici Rapidi con risposta entro mezz'ora. I test sierologici hanno un importante valore statistico- epidemiologico ma non consentono diagnosi di malattia.
Ricordiamo che va posta attenzione ai contatti stretti, a tutti coloro che hanno avuto un contatto diretto con soggetti positivi al tampone ovvero contatti con secrezioni, soggiorni faccia a faccia in luoghi chiusi con distanze inferiori ai due metri e per un tempo superiore a quindici minuti, contatto fisico diretto tipo stretta di mano abbracci o altro.
I referenti Covid-19 delle scuole, della ASL e delle Usca e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta devono avere collegamenti certi e rapidi. Tutti gli operatori sanitari devono essere muniti di Dispositivi di Protezione Individuali in numero sufficiente a garantire la loro sicurezza.
Si ritiene di suggerire alle Autorità Competenti l'introduzione dell'obbligo della mascherina in tutti i luoghi con particolare rafforzamento della sorveglianza nei luoghi di ritrovo sociale. Sappiamo che non è facile per nessuno ma è necessario convenire che solo una azione condivisa e congiunta ci può consentire di guardare ai prossimi mesi con serenità, la salvaguardia di una parte del sistema non garantisce la tenuta del suo insieme».
«Attivare la prevenzione primaria ove possibile in tutti gli istituti scolastici attraverso l'uso obbligatorio della mascherina, del distanziamento e della disinfezione delle mani e delle superfici di appoggio. Alunni e personale scolastico cittadini , con eventuale febbre oltre i 37,5 devono restare a casa ed informare il proprio medico di medicina generale e/o pediatra di fiducia cui spetterà il monitoraggio dei sintomi e gli adempimenti successivi, i virus viaggiano con noi.
L'identificazione di casi probabili, la diagnosi precoce e il loro eventuale isolamento costituiscono un presidio fondamentale per evitare la diffusione del virus.
Non affollare studi medici, Pronto Soccorso e altri presidi sanitari non costituisce una mancata assistenza ma al contrario una garanzia per tutti di evitare i rischi di ulteriori contagi. In caso di sintomi sospetti, stante la impossibilità di diagnosi differenziale di certezza tra malattie simil- influenzali, i certificati attestanti la assenza di malattia infettiva non potranno essere rilasciati dai medici e pediatri di libera scelta se non dopo la esecuzione di due tamponi negativi a distanza di 24 ore l'uno dall'altro in caso di positività. In caso di tampone negativo sarà il pediatra o il medico curante a stabilire eventuali accertamenti o il rientro a scuola.
L'esecuzione prioritaria del test diagnostico (tampone) sarà attuato dai Dipartimenti di Igiene previa segnalazione del medico sul sito regionale apposito sulla base dei sintomi presenti: febbre oltre i 37,5, tosse, difficoltà respiratoria, muco nasale, diarrea, mal di gola.
L'esecuzione del tampone deve essere il più rapido possibile e confidiamo nella esecuzione di Test antigenici Rapidi con risposta entro mezz'ora. I test sierologici hanno un importante valore statistico- epidemiologico ma non consentono diagnosi di malattia.
Ricordiamo che va posta attenzione ai contatti stretti, a tutti coloro che hanno avuto un contatto diretto con soggetti positivi al tampone ovvero contatti con secrezioni, soggiorni faccia a faccia in luoghi chiusi con distanze inferiori ai due metri e per un tempo superiore a quindici minuti, contatto fisico diretto tipo stretta di mano abbracci o altro.
I referenti Covid-19 delle scuole, della ASL e delle Usca e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta devono avere collegamenti certi e rapidi. Tutti gli operatori sanitari devono essere muniti di Dispositivi di Protezione Individuali in numero sufficiente a garantire la loro sicurezza.
Si ritiene di suggerire alle Autorità Competenti l'introduzione dell'obbligo della mascherina in tutti i luoghi con particolare rafforzamento della sorveglianza nei luoghi di ritrovo sociale. Sappiamo che non è facile per nessuno ma è necessario convenire che solo una azione condivisa e congiunta ci può consentire di guardare ai prossimi mesi con serenità, la salvaguardia di una parte del sistema non garantisce la tenuta del suo insieme».