Ricapitalizzazione Amiu: servono quasi cinque milioni di euro
Il movimento Trani#aCapo: «Noi non voteremo per buttare i soldi dei tranesi»
martedì 29 marzo 2016
Il piano di ricapitalizzazione dell'Amiu, redatto dall'advisor Donato Madaro, è stato inviato ai consiglieri comunali il giorno della vigilia di Pasqua. A commentare la cosa è il fondatore del movimento Trani#aCapo, Antonio Procacci. Che sottolinea, innanzitutto, la scelta di inviare il piano alla vigilia di Pasqua.
«Evidentemente le vigilie ispirano molto il sindaco Bottaro e la sua amministrazione», dice l'ex candidato sindaco. «Così come accadde a Natale, quando il 24 dicembre, furono inviati - prosegue - ai consiglieri comunali tutti i documenti propedeutici al Consiglio del 28 dicembre, quello sulla ricapitalizzazione di Amiu, così sabato scorso, 26 marzo, vigilia di Pasqua, alle 22.27 il Comune di Trani ha inviato ai consiglieri comunali il piano economico finanziario che proprio il 28 dicembre si decise di richiedere ad un advisor a supporto del piano di ricapitalizzazione di Amiu».
«Dire che questa amministrazione - sostiene Procacci - non ha il minimo rispetto del Consiglio comunale, è dire poco. E pensate che ad oggi nella convocazione per il Consiglio del 31 marzo non c'è ancora traccia di Amiu. Certamente martedì arriverà l'integrazione dell'ordine del giorno, con l'aggiunto del punto (urgente) sulla ricapitalizzazione. A soli due giorni dal Consiglio comunale. Ma voi vi rendete conto? Il Consiglio comunale sarà chiamato a decidere se investire 4,7 milioni dei cittadini di Trani per salvare l'Amiu e le carte per prendere una decisione così delicata sono state consegnate alla vigilia di Pasqua, cinque giorni prima del Consiglio comunale, e senza che i consiglieri sanno ancora se se ne discuterà il 31 oppure no».
«E vogliamo parlare dei contenuti del piano? Hanno dato l'incarico - spiega - ad un advisor per ricostruire una storia che conoscevamo già (avendo letto le carte che ci furono consegnate il 24 dicembre) e per dirci appunto che per salvare Amiu servono 4,7 milioni (cosa che l'ex assessore De Biase aveva già detto, senza la necessità di avvalersi di un advisor). L'unica cosa che dovevano dirci e cioè dove andranno a prendere questi soldi, secondo voi, ce l'hanno detto? E secondo voi ci hanno detto se un Comune che è senza bilancio di previsione e che è in uno stato di predissesto può impegnare risorse per 4,7 milioni per salvare una società il cui futuro è più che nebuloso? Secondo voi, infine, in quel piano c'è traccia delle 10 assunzioni a tempo indeterminato effettuate a fine dicembre da Amiu?».
«Siccome per Trani#ACapo la gran parte dei tranesi non ha l'anello al naso, riteniamo - dice Procacci - di non dovervi suggerire le risposte alle nostre domande. Noi in Consiglio comunale non voteremo la ricapitalizzazione di Amiu. E ci dispiace, perché siamo stati gli unici, ad agosto 2015, a chiedere al sindaco di aprire subito un tavolo per il salvataggio dell'ex municipalizzata. Il tempo però è scaduto, non ci sono più le condizioni e la colpa è solo ed esclusivamente di Amedeo Bottaro. Se i suoi consiglieri di maggioranza, che dovrebbero essere ben consci delle responsabilità patrimoniali personali che si assumeranno con questo provvedimento, vorranno fare harakiri sono fatti loro».
«Noi non li seguiremo e soprattutto - rimarca Procacci - non butteremo dalla finestra i soldi dei tranesi, che già hanno pagato e stanno pagando troppo. Non contribuiremo inoltre a far correre a Trani e ai tranesi il rischio, fondatissimo, di precipitare in un dissesto finanziario che ci metterebbe definitivamente ko. Abbiamo evitato di pubblicare questo post nella giornata di Pasqua, ma riteniamo che non ci sia altro tempo da perdere. I cittadini di Trani - conclude - devono prendere coscienza di quello che sta per succedere e decidere se dire la propria, in qualunque modo riterranno di farlo».
«Evidentemente le vigilie ispirano molto il sindaco Bottaro e la sua amministrazione», dice l'ex candidato sindaco. «Così come accadde a Natale, quando il 24 dicembre, furono inviati - prosegue - ai consiglieri comunali tutti i documenti propedeutici al Consiglio del 28 dicembre, quello sulla ricapitalizzazione di Amiu, così sabato scorso, 26 marzo, vigilia di Pasqua, alle 22.27 il Comune di Trani ha inviato ai consiglieri comunali il piano economico finanziario che proprio il 28 dicembre si decise di richiedere ad un advisor a supporto del piano di ricapitalizzazione di Amiu».
«Dire che questa amministrazione - sostiene Procacci - non ha il minimo rispetto del Consiglio comunale, è dire poco. E pensate che ad oggi nella convocazione per il Consiglio del 31 marzo non c'è ancora traccia di Amiu. Certamente martedì arriverà l'integrazione dell'ordine del giorno, con l'aggiunto del punto (urgente) sulla ricapitalizzazione. A soli due giorni dal Consiglio comunale. Ma voi vi rendete conto? Il Consiglio comunale sarà chiamato a decidere se investire 4,7 milioni dei cittadini di Trani per salvare l'Amiu e le carte per prendere una decisione così delicata sono state consegnate alla vigilia di Pasqua, cinque giorni prima del Consiglio comunale, e senza che i consiglieri sanno ancora se se ne discuterà il 31 oppure no».
«E vogliamo parlare dei contenuti del piano? Hanno dato l'incarico - spiega - ad un advisor per ricostruire una storia che conoscevamo già (avendo letto le carte che ci furono consegnate il 24 dicembre) e per dirci appunto che per salvare Amiu servono 4,7 milioni (cosa che l'ex assessore De Biase aveva già detto, senza la necessità di avvalersi di un advisor). L'unica cosa che dovevano dirci e cioè dove andranno a prendere questi soldi, secondo voi, ce l'hanno detto? E secondo voi ci hanno detto se un Comune che è senza bilancio di previsione e che è in uno stato di predissesto può impegnare risorse per 4,7 milioni per salvare una società il cui futuro è più che nebuloso? Secondo voi, infine, in quel piano c'è traccia delle 10 assunzioni a tempo indeterminato effettuate a fine dicembre da Amiu?».
«Siccome per Trani#ACapo la gran parte dei tranesi non ha l'anello al naso, riteniamo - dice Procacci - di non dovervi suggerire le risposte alle nostre domande. Noi in Consiglio comunale non voteremo la ricapitalizzazione di Amiu. E ci dispiace, perché siamo stati gli unici, ad agosto 2015, a chiedere al sindaco di aprire subito un tavolo per il salvataggio dell'ex municipalizzata. Il tempo però è scaduto, non ci sono più le condizioni e la colpa è solo ed esclusivamente di Amedeo Bottaro. Se i suoi consiglieri di maggioranza, che dovrebbero essere ben consci delle responsabilità patrimoniali personali che si assumeranno con questo provvedimento, vorranno fare harakiri sono fatti loro».
«Noi non li seguiremo e soprattutto - rimarca Procacci - non butteremo dalla finestra i soldi dei tranesi, che già hanno pagato e stanno pagando troppo. Non contribuiremo inoltre a far correre a Trani e ai tranesi il rischio, fondatissimo, di precipitare in un dissesto finanziario che ci metterebbe definitivamente ko. Abbiamo evitato di pubblicare questo post nella giornata di Pasqua, ma riteniamo che non ci sia altro tempo da perdere. I cittadini di Trani - conclude - devono prendere coscienza di quello che sta per succedere e decidere se dire la propria, in qualunque modo riterranno di farlo».