Rino Savino si allontana dal Pdl di Trani

«L'area del centro moderato può essere l'alternativa». Savino anticipa la sua imminente scelta di campo

venerdì 7 dicembre 2012 15.24
Rino Savino si allontana dal Popolo della Libertà e strizza l'occhio al centro. Il consigliere comunale, fra i cinque dissidenti della maggioranza che hanno chiesto al sindaco Riserbato una verifica politica, con una lettera aperta inviata agli organi di stampa certifica la fine di un sogno, come lo definisce lui, ossia del progetto berlusconiano e della fusione a freddo fra le due anime più forti del centrodestra, Forza Italia e Alleanza nazionale.

«In virtù di una formazione democratico cristiana – scrive Savino - decisi di aderire al progetto berlusconiano, prima con Forza Italia e poi con il Pdl. Lo feci con grande entusiasmo, spronato come altri dalla figura di un leader carismatico che portava con sé la speranza di una politica migliore e diversa. Oggi, purtroppo, quel sogno non c'è più. Nel frattempo, ho cercato di continuare a fare politica nel nostro territorio con gli stessi valori che non mi hanno mai abbandonato, convinto della bontà di un progetto politico europeista e basato sull'economia sociale di mercato. Un programma che ha visto nei moderati, e non tanto nel centrodestra come avrei immaginato, i più vivi sostenitori».

Savino anticipa la sua imminente scelta di campo: «In questi giorni in cui si sta consumando il declino del Pdl ho guardato con interesse a quel progetto centrista che sta esercitando il suo fascino su tanti che, come me, si sentono a disagio nel proseguire in un cammino che non è più quello promesso. Quell'area moderata recupera l'idea solidaristica a cui mi sono sempre ispirato, e quei valori democratici e cristiani che ho cercato di mettere a servizio della mia comunità. Oggi mi sento di approfondire questa riflessione così come invito i miei amici ad evitare il naufragio di chi ha ancora qualcosa da dare e che non si sia consumato nell'era degli scandali e delle delusioni che non abbiamo sicuramente meritato e che non ci appartengono. L'area del centro moderato può essere l'alternativa per chi ancora crede in una politica che sappia parlare il linguaggio della verità e dell'impegno responsabile per il bene comune».