Riordino ospedaliero, serve piattaforma comune con i medici
A Trani riunione degli iscritti nella sede provinciale dell’Ordine. Dai medici l'appello al potenziamento delle strutture esistenti
lunedì 18 giugno 2012
9.48
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Franco Pastore dopo la riunione di Trani dell'Ordine dei medici della Bat, convocata dal presidente Dino Delvecchio. Alla riunione hanno partecipato, oltre a Pastore, i consiglieri regionali Nicola Marmo, Ruggiero Mennea e Filippo Caracciolo, e l'onorevole Benedetto Fucci, anche nella sua veste di medico ginecologo.
L'Ordine dei medici si fa portatore, legittimamente, dell'esigenza che nella redazione di un piano di riordino si tenga conto delle parti in causa, che si sentano i dipendenti dei dipartimenti ospedalieri. I medici sono preoccupati perché rischiano di pagare personalmente le conseguenze di una organizzazione e di un riordino lacunoso, con carenze strutturali, di personale e piante organiche. «Quello che è emerso – spiega Pastore - è che forse l'avere evitato la chiusura di ospedali e l'avere lasciato, qua e là, quasi in ordine sparso dei posti letto privi di senso, non inseriti in un disegno razionale e globale dell'azienda, finirà con l'avere un costo molto caro sulla economia dell'intera Asl». Da parte dei medici, dunque, l'appello al potenziamento delle strutture esistenti e a fornire il territorio dei servizi necessari.
«Ribadisco fortemente – dice Pastore - la necessità che su questa strada si continui e che, su questa base, la conferenza dei sindaci la condivida ed elabori una piattaforma da presentare all'assessore Attolini, per il tramite della terza commissione, di cui sono un componente. La battaglia da fare non deve essere a tutela di particolarismi, interessi ristretti, salvaguardia di posti letto inutili. Dobbiamo pretendere una sanità sana, per intenderci, non affetta da patologie di natura propagandistica ed elettorale. Se questo dovesse voler dire la chiusura di un ospedale lo si potrebbe anche mettere in cobnto, a patto, però, che sin da ora, il direttore generale della Asl e l'assessore Attolini garantiscano tempi, modi e scadenze per fornire il territorio dei necessari servizi. Tutto si può fare e molto si deve riorganizzare e razionalizzare, ma tenendo la salute ferma al centro di qualsiasi disegno, il diritto alla salute dei cittadini. Non posti letti senza reparti idonei e senza personale medico, dobbiamo ristrutturare la nostra sanità, questa deve essere una cura ricostituente non una terapia che nasconda il sintomo di un sistema che non può funzionare».
L'Ordine dei medici si fa portatore, legittimamente, dell'esigenza che nella redazione di un piano di riordino si tenga conto delle parti in causa, che si sentano i dipendenti dei dipartimenti ospedalieri. I medici sono preoccupati perché rischiano di pagare personalmente le conseguenze di una organizzazione e di un riordino lacunoso, con carenze strutturali, di personale e piante organiche. «Quello che è emerso – spiega Pastore - è che forse l'avere evitato la chiusura di ospedali e l'avere lasciato, qua e là, quasi in ordine sparso dei posti letto privi di senso, non inseriti in un disegno razionale e globale dell'azienda, finirà con l'avere un costo molto caro sulla economia dell'intera Asl». Da parte dei medici, dunque, l'appello al potenziamento delle strutture esistenti e a fornire il territorio dei servizi necessari.
«Ribadisco fortemente – dice Pastore - la necessità che su questa strada si continui e che, su questa base, la conferenza dei sindaci la condivida ed elabori una piattaforma da presentare all'assessore Attolini, per il tramite della terza commissione, di cui sono un componente. La battaglia da fare non deve essere a tutela di particolarismi, interessi ristretti, salvaguardia di posti letto inutili. Dobbiamo pretendere una sanità sana, per intenderci, non affetta da patologie di natura propagandistica ed elettorale. Se questo dovesse voler dire la chiusura di un ospedale lo si potrebbe anche mettere in cobnto, a patto, però, che sin da ora, il direttore generale della Asl e l'assessore Attolini garantiscano tempi, modi e scadenze per fornire il territorio dei necessari servizi. Tutto si può fare e molto si deve riorganizzare e razionalizzare, ma tenendo la salute ferma al centro di qualsiasi disegno, il diritto alla salute dei cittadini. Non posti letti senza reparti idonei e senza personale medico, dobbiamo ristrutturare la nostra sanità, questa deve essere una cura ricostituente non una terapia che nasconda il sintomo di un sistema che non può funzionare».