Risanamento della costa: le precisazioni all'editoriale di Ronco
Scrive in redazione Gino Simone
giovedì 13 agosto 2009
«Ultimamente, nella rubrica "chiaro e tondo" il Dott. Ronco affermava che l'ultima cosa positiva e di sinistra delle forze politiche di sinistra presenti nella città di Trani risaliva all'inizio dei lavori di risanamento della costa a sud di Trani. Intervengo sull'argomento per chiarire anche al Dott. Ronco che non di azione positiva occorre parlare ma di responsabilità per il colpevole ritardo nel dare inizio ai lavori stessi. Tutto ha inizio durante l'amministrazione Tamborrino.
Essendo il sottoscritto un abituale frequentatore della "seconda spiaggia", avevo ben chiaro quale fosse lo stato dei luoghi e la necessità di intervenire con urgenza per fermare il progressivo degrado di quel tratto di costa. Feci in modo di recuperare un progetto di risanamento già commissionato dal Consorzio "Il Litorale" al prof. Ing. Antonio Giuliani ed al dott. ing. Vittoriano Picca, e mai consegnato perchè nel frattempo il Consorzio era stato posto in liquidazione. Il 23 gennaio 1997 riunivo i soci del Litorale e ottenevo il consenso al subentro del Comune di Trani nei rapporti con i progettisti. Iniziavo così una corte serrata agli stessi progettisti affinchè consegnassero il progetto al Comune di Trani. Rammento che il progetto era necessario per ottenere dei finanziamenti che avevo reperito presso il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino.
Dopo varie peripezie riesco a portare all'attenzione del Consiglio Comunale, il 23.12.1998, la proposta di approvazione dello schema di convenzione con i progettisti e il subentro nei rapporti con gli stessi. In quella occasione tutti gli esponenti del centro-sinistra (e dico tutti) si opposero fermamente alla approvazione di quella proposta, chiedendone addirittura il ritiro dagli atti del consiglio. Il consiglio comunale, in quella seduta, approvò soltanto il subentro nei rapporti. Lo schema di convenzione per l'incarico della progettazione preliminare e della progettazione definitiva fu poi approvato dalla giunta Tamborrino. Le amministrative del 1999 portarono, sfortunatamente, alla elezione di Carlo Avantario ed alla sua coalizione che, colpevolmente, abbandonarono e dimenticarono quel progetto per circa due anni nei cassetti degli uffici comunali, nonostante le mie continue sollecitazioni nelle sedute di consiglio comunale. Ma, purtroppo, non si volevano riconoscere meriti alla precedente amministrazione. Con tale colpevole comportamento la città di Trani ha sicuramente perso i fondi da me faticosamente reperiti tramite il Patto territoriale e si è consentito al degrado della falesia di raggiungere livelli di alta pericolosità.
Si sarebbe potuto avviare il recupero della costa molto tempo prima ed oggi sicuramente avremmo avuto già la possibilità di fruire del nostro mare e di poter raggiungere la costa più facilmente e in totale sicurezza (viabilità) Tanto per dovere di giusta informazione».
Gino Simone.
Essendo il sottoscritto un abituale frequentatore della "seconda spiaggia", avevo ben chiaro quale fosse lo stato dei luoghi e la necessità di intervenire con urgenza per fermare il progressivo degrado di quel tratto di costa. Feci in modo di recuperare un progetto di risanamento già commissionato dal Consorzio "Il Litorale" al prof. Ing. Antonio Giuliani ed al dott. ing. Vittoriano Picca, e mai consegnato perchè nel frattempo il Consorzio era stato posto in liquidazione. Il 23 gennaio 1997 riunivo i soci del Litorale e ottenevo il consenso al subentro del Comune di Trani nei rapporti con i progettisti. Iniziavo così una corte serrata agli stessi progettisti affinchè consegnassero il progetto al Comune di Trani. Rammento che il progetto era necessario per ottenere dei finanziamenti che avevo reperito presso il Patto Territoriale Nord Barese Ofantino.
Dopo varie peripezie riesco a portare all'attenzione del Consiglio Comunale, il 23.12.1998, la proposta di approvazione dello schema di convenzione con i progettisti e il subentro nei rapporti con gli stessi. In quella occasione tutti gli esponenti del centro-sinistra (e dico tutti) si opposero fermamente alla approvazione di quella proposta, chiedendone addirittura il ritiro dagli atti del consiglio. Il consiglio comunale, in quella seduta, approvò soltanto il subentro nei rapporti. Lo schema di convenzione per l'incarico della progettazione preliminare e della progettazione definitiva fu poi approvato dalla giunta Tamborrino. Le amministrative del 1999 portarono, sfortunatamente, alla elezione di Carlo Avantario ed alla sua coalizione che, colpevolmente, abbandonarono e dimenticarono quel progetto per circa due anni nei cassetti degli uffici comunali, nonostante le mie continue sollecitazioni nelle sedute di consiglio comunale. Ma, purtroppo, non si volevano riconoscere meriti alla precedente amministrazione. Con tale colpevole comportamento la città di Trani ha sicuramente perso i fondi da me faticosamente reperiti tramite il Patto territoriale e si è consentito al degrado della falesia di raggiungere livelli di alta pericolosità.
Si sarebbe potuto avviare il recupero della costa molto tempo prima ed oggi sicuramente avremmo avuto già la possibilità di fruire del nostro mare e di poter raggiungere la costa più facilmente e in totale sicurezza (viabilità) Tanto per dovere di giusta informazione».
Gino Simone.