Risarcimento per il depuratore, esplode la rabbia in Via Andria

Il comitato di quartiere: «Al danno si aggiunge la beffa»

mercoledì 7 ottobre 2009
Quando si dice che al danno si aggiunge la beffa. Le emissioni maleodoranti del depuratore di Trani continuano, ma il Comune deve risarcire 540mila euro all'azienda incaricata nel 2005 di realizzare i lavori di adeguamento, poi sospesi illegittimamente e mai più portati a termine. Da qui la rabbia e la protesta dei residenti di via Andria, che con quegli olezzi fastidiosi convivono da anni e davvero non ne possono più.
Sull'argomento interviene il comitato di quartiere di via Andria: «L'ennesima beffa si è registrata nel corso dell'ultima seduta di Consiglio comunale, quando era in programma l'approvazione del debito fuori bilancio relativo proprio al risarcimento della somma di 540mila in favore della Siam Sud, cui il Comune aveva affidato l'appalto per poi sospendere i lavori».

A stabilire il risarcimento è stato un lodo arbitrale e, sebbene il debito non sia stato approvato nello scorso Consiglio comunale in quanto ritirato dalla stessa amministrazione perché privo del parere dei revisori dei conti, la situazione ha mandato su tutte le furie il quartiere.

Il presidente del comitato Mauro De Cillis insorge contro questa situazione, dal momento che - spiega - «da tempo ci aveva assicurato che sarebbe stato completato l'impianto di odorizzazione, che ha lo scopo di contrastare i cattivi odori. Non ci rimane che piangere - aggiunge il portavoce del comitato, Giovanni Fragasso - perché ci sono periodi in cui ai cattivi odori provenienti da depuratore, si aggiungono i miasmi emessi dalla'opificio per la lavorazione degli scarti animali che si trova al confine con la città di Andria. Per noi la vita, in quei momenti, diventa davvero difficile».