Rosa Uva e il suo "Movimento del Buongoverno", ecco di cosa si tratta
L'ex assessore racconta i punti cardine del suo nuovo progetto
giovedì 18 ottobre 2018
È notizia di poche ore cha a Trani sia nato un nuovo progetto: il Movimento del Buongoverno. Fondatrice dell'iniziata è Rosa Uva, ex assessore ai servizi sociali tranese, che così racconta la sua nuova iniziativa.
«Il Movimento del Buongoverno - spiega - nasce dall'esigenza spontanea avvertita da un gruppo di cittadini tranesi di offrire il loro contributo per la risoluzione degli annosi problemi che affliggono la nostra meravigliosa Città. E' sotto gli occhi di tutti che le soluzioni non dipendono dal colore politico dei soggetti che di volta in volta si succedono nell'amministrazione della cosa pubblica ma soltanto dalla volontà di impegnarsi concretamente per tentare di porre rimedio alle innumerevoli situazioni di disagio e di degrado a cui i nostri concittadini sembrano essersi ormai assuefatti.
L'idea è quella veramente innovativa e stimolante di risvegliare le coscienze ed il senso di appartenenza alla comunità di tutti coloro che, in maniera trasversale e del tutto indipendente dal loro schieramento ideologico, hanno veramente a cuore le sorti della nostra amata Trani, fornendo loro un luogo di aggregazione nel quale esprimere liberamente le proprie opinioni e mettere al servizio della Città le proprie competenze personali e professionali per la formazione di una nuova classe dirigente che sia in grado di rilanciare quel ruolo di centralità politica ed istituzionale che Trani ha rivestito in passato ma a cui da tempo pare aver rinunciato.
Non è più possibile assistere passivamente all'immobilismo ed all'inefficienza che da anni connotano la vita pubblica cittadina che costringe i nostri figli a dover cercare lontano da casa gli sbocchi lavorativi necessari per costruirsi un futuro.
E' assolutamente necessario che tutti i Tranesi reagiscano a questo stato di cose, uscendo dal torpore in cui sono precipitati a causa dell'incapacità della classe politica che ci governa di gestire anche i problemi più piccoli, attivandosi per far tornare Trani ad essere una città che garantisca ai suoi abitanti una qualità della vita almeno dignitosa e che consenta loro di nutrire la speranza in un domani migliore.
Invitiamo quindi i nostri concittadini che non hanno rinunciato all'orgoglio di essere Tranesi e che non attribuiscono rilievo ai ruoli da ricoprire a condividere la nostra visione sul futuro da offrire alla nostra Città. Non è più tempo di aspettare».
«Trani - aggiunge Uva - ha bisogno dell'impegno di tutti in questo momento. Non credo che l'attenzione debba essere posta in questo momento sui ruoli da ricoprire ma sulla vision di città che si vuole avere e sul futuro che si vuole offrire. L'impegno che si vuole dare a Trani, e per Trani, è un impegno che mira a realizzare una città che risponda ai bisogni delle famiglie, offra servizi ai cittadini e punti ad essere competitiva con le altre città limitrofe e che soprattutto si riappropri della sua importanza politica nel territorio.
La trasversalità mira al recupero di energie sane da quella classe politica pensante e creativa che ami la città e faccia politica prima con il cuore, ovvero con sentimenti orientati fuori da ogni schieramento politico istituzionale, costruendo un nuovo soggetto che parli la voce della gente, interpreti le sue volontà, difenda i suoi principi e i suoi diritti e sia voce degli ultimi, coronando i sogni di vivere in una città innovativa, sana e solidale».
«Il Movimento del Buongoverno - spiega - nasce dall'esigenza spontanea avvertita da un gruppo di cittadini tranesi di offrire il loro contributo per la risoluzione degli annosi problemi che affliggono la nostra meravigliosa Città. E' sotto gli occhi di tutti che le soluzioni non dipendono dal colore politico dei soggetti che di volta in volta si succedono nell'amministrazione della cosa pubblica ma soltanto dalla volontà di impegnarsi concretamente per tentare di porre rimedio alle innumerevoli situazioni di disagio e di degrado a cui i nostri concittadini sembrano essersi ormai assuefatti.
L'idea è quella veramente innovativa e stimolante di risvegliare le coscienze ed il senso di appartenenza alla comunità di tutti coloro che, in maniera trasversale e del tutto indipendente dal loro schieramento ideologico, hanno veramente a cuore le sorti della nostra amata Trani, fornendo loro un luogo di aggregazione nel quale esprimere liberamente le proprie opinioni e mettere al servizio della Città le proprie competenze personali e professionali per la formazione di una nuova classe dirigente che sia in grado di rilanciare quel ruolo di centralità politica ed istituzionale che Trani ha rivestito in passato ma a cui da tempo pare aver rinunciato.
Non è più possibile assistere passivamente all'immobilismo ed all'inefficienza che da anni connotano la vita pubblica cittadina che costringe i nostri figli a dover cercare lontano da casa gli sbocchi lavorativi necessari per costruirsi un futuro.
E' assolutamente necessario che tutti i Tranesi reagiscano a questo stato di cose, uscendo dal torpore in cui sono precipitati a causa dell'incapacità della classe politica che ci governa di gestire anche i problemi più piccoli, attivandosi per far tornare Trani ad essere una città che garantisca ai suoi abitanti una qualità della vita almeno dignitosa e che consenta loro di nutrire la speranza in un domani migliore.
Invitiamo quindi i nostri concittadini che non hanno rinunciato all'orgoglio di essere Tranesi e che non attribuiscono rilievo ai ruoli da ricoprire a condividere la nostra visione sul futuro da offrire alla nostra Città. Non è più tempo di aspettare».
«Trani - aggiunge Uva - ha bisogno dell'impegno di tutti in questo momento. Non credo che l'attenzione debba essere posta in questo momento sui ruoli da ricoprire ma sulla vision di città che si vuole avere e sul futuro che si vuole offrire. L'impegno che si vuole dare a Trani, e per Trani, è un impegno che mira a realizzare una città che risponda ai bisogni delle famiglie, offra servizi ai cittadini e punti ad essere competitiva con le altre città limitrofe e che soprattutto si riappropri della sua importanza politica nel territorio.
La trasversalità mira al recupero di energie sane da quella classe politica pensante e creativa che ami la città e faccia politica prima con il cuore, ovvero con sentimenti orientati fuori da ogni schieramento politico istituzionale, costruendo un nuovo soggetto che parli la voce della gente, interpreti le sue volontà, difenda i suoi principi e i suoi diritti e sia voce degli ultimi, coronando i sogni di vivere in una città innovativa, sana e solidale».