Rudere al quartiere stadio, qualche rettifica
Il terreno non fu donato ma espropriato nel 1981 alla famiglia Bianchi
mercoledì 27 agosto 2008
In merito a due articoli pubblicati da questa testata sul rudere del quartiere stadio (Giù le mandi dall'asilo nido al quartiere stadio del 5 agosto - Da asilo nido a mercato del pesce? Interviene il comitato "Stadio" del 7 agosto) pubblichiamo una rettifica chiesta dalla famiglia Bianchi:
«Spett.le Direzione Traniweb, ho letto, sia pure in ritardo, tra le notizie relative al rudere dell'asilo nel quartiere stadio, che il terreno su cui sorge il rustico sarebbe stato donato dal cav. De Simone al Comune di Trani. Il terreno, un frutteto, fu espropriato d'urgenza nella primavera del 1981 a mio padre, Luigi Bianchi, con tale urgenza che non gli furono concessi neanche i pochi giorni ancora necessari per la maturazione dei frutti e neanche il tempo di salvare, trapiantandolo, qualche albero.
Si è visto poi quanto necessario e urgente fosse l'esproprio, visto che sono trascorsi "solo" ventisette anni, il tempo necessario a ridurre a rudere, ricettacolo di topi, il terreno in questione. Per amore di cronaca, se vogliamo parlare di donazioni, fu il terreno su cui sorge il campo sportivo ad essere stato donato da mio nonno, Cesare Bianchi, allora Sindaco di Trani, al Comune. Vi prego quindi, cortesemente, di rettificare l'informazione.» Giuditta Bianchi.
«Spett.le Direzione Traniweb, ho letto, sia pure in ritardo, tra le notizie relative al rudere dell'asilo nel quartiere stadio, che il terreno su cui sorge il rustico sarebbe stato donato dal cav. De Simone al Comune di Trani. Il terreno, un frutteto, fu espropriato d'urgenza nella primavera del 1981 a mio padre, Luigi Bianchi, con tale urgenza che non gli furono concessi neanche i pochi giorni ancora necessari per la maturazione dei frutti e neanche il tempo di salvare, trapiantandolo, qualche albero.
Si è visto poi quanto necessario e urgente fosse l'esproprio, visto che sono trascorsi "solo" ventisette anni, il tempo necessario a ridurre a rudere, ricettacolo di topi, il terreno in questione. Per amore di cronaca, se vogliamo parlare di donazioni, fu il terreno su cui sorge il campo sportivo ad essere stato donato da mio nonno, Cesare Bianchi, allora Sindaco di Trani, al Comune. Vi prego quindi, cortesemente, di rettificare l'informazione.» Giuditta Bianchi.