«Sale operatorie modernissime e mai utilizzate»
Il candidato sindaco Tonino Florio non ci sta e denuncia lo spreco
venerdì 3 aprile 2015
0.24
«È da poco che ho iniziato questa avventura e già sto ricevendo una serie di segnalazioni da parte dei cittadini che amano questa città, almeno quanto la amo io». Inizia con queste parole l'energica denuncia di Tonino Florio, candidato sindaco per la città di Trani, contro la sconcertante gestione delle modernissime attrezzature operatorie installate appena due anni fa nell'ospedale "San Nicola Pellegrino" di Trani: «Tra le varie cose - afferma Florio - mi sono giunte delle immagini relative alle sale operatorie di Trani. Due sale operatorie - prosegue l'avvocato - che sembrano provenire da ospedali americani, perché perfette nella loro struttura e dotate di macchinari di ultimissima generazione».
Tema per il quale il candidato sindaco mostra profonda sensibilità anche alla luce dei problemi di salute che hanno segnato il suo recente passato: «Io ignoro quanto sia stato speso in relazione a queste sale operatorie - dichiara Florio - ma vi posso assicurare anche per esperienza personale, avendo io subito nel 2013 un delicatissimo intervento di cardiochirurgia in una struttura privata del Nord, che le nostre strutture sono addirittura migliori di quelle in cui mi sono operato io».
Un vergognoso spreco di soldi pubblici, che rischia di essere impudentemente perpetrato a danno della nostra città: «Io non riesco a capire come sia stato possibile spendere soldi per realizzare queste due strutture e poi non utilizzarle. Mi riferiscono persino - aggiunge il candidato - che stiano sul punto di essere smantellate per essere trasferite presso il vicino nosocomio di Bisceglie».
Non si può più perdere altro tempo, ma serve chiarire subito questa situazione che sa tanto di beffa: «La domanda che ci si pone è facilissima: "Perché spendere questi soldi per realizzare delle strutture così perfette, così precise così tecnicamente e tecnologicamente avanzate, se già quindici anni fa si sapeva quale sorte sarebbe toccata all'ospedale di Trani?" Se li hanno spesi qui - sottolinea Florio - evidentemente, avevano un'idea precisa di quello che avrebbero dovuto fare e, invece, non è stato fatto».
Pertanto, continua il candidato «bisognerebbe chiedere al direttore generale della Asl di utilizzare queste strutture che potrebbero essere rese immediatamente operative. Sarebbe sufficiente solo dare l'ok agli addetti del settore della chirurgia per operare già all'interno di queste due strutture».
Dal momento che ogni sollecitazione per iscritto finora non ha sortito alcun effetto concreto, serve mobilitarsi e agire congiuntamente per il bene della struttura ospedaliera cittadina: «Solo le manifestazioni che hanno un certo clamore mediatico riescono ad ottenere qualcosa. Perciò - esorta Florio - facciamo qualcosa insieme per vedere come è possibile salvare queste strutture e soprattutto capire se ci sono degli interessi sotto che noi non siamo ancora riusciti ancora a capire».
Fondamentale sarà quindi comprendere «chi ha avuto interesse a realizzare queste strutture e chi, oggi, ha interesse a trasferirle da altre parti; perché è stato interessato il medico del lavoro di Barletta e non il medico del lavoro di Trani per verificare tale situazione; perché si vuole trasferire la rianimazione all'interno di queste due sale operatorie, comportando un ulteriore nuovo esborso di denaro; acclarare, infine, da chi vengono presi questi soldi, dove vengono destinati e a chi vanno a finire».
Dal momento che è una protesta inevitabile l'avvocato Florio non esita a chiamare in causa il dottor Santorsola, invitandolo a salire «insieme sulla scrivania del direttore generale della Asl, per chiedere a gran voce: "Che cosa sta succedendo all'ospedale di Trani?"».
Tema per il quale il candidato sindaco mostra profonda sensibilità anche alla luce dei problemi di salute che hanno segnato il suo recente passato: «Io ignoro quanto sia stato speso in relazione a queste sale operatorie - dichiara Florio - ma vi posso assicurare anche per esperienza personale, avendo io subito nel 2013 un delicatissimo intervento di cardiochirurgia in una struttura privata del Nord, che le nostre strutture sono addirittura migliori di quelle in cui mi sono operato io».
Un vergognoso spreco di soldi pubblici, che rischia di essere impudentemente perpetrato a danno della nostra città: «Io non riesco a capire come sia stato possibile spendere soldi per realizzare queste due strutture e poi non utilizzarle. Mi riferiscono persino - aggiunge il candidato - che stiano sul punto di essere smantellate per essere trasferite presso il vicino nosocomio di Bisceglie».
Non si può più perdere altro tempo, ma serve chiarire subito questa situazione che sa tanto di beffa: «La domanda che ci si pone è facilissima: "Perché spendere questi soldi per realizzare delle strutture così perfette, così precise così tecnicamente e tecnologicamente avanzate, se già quindici anni fa si sapeva quale sorte sarebbe toccata all'ospedale di Trani?" Se li hanno spesi qui - sottolinea Florio - evidentemente, avevano un'idea precisa di quello che avrebbero dovuto fare e, invece, non è stato fatto».
Pertanto, continua il candidato «bisognerebbe chiedere al direttore generale della Asl di utilizzare queste strutture che potrebbero essere rese immediatamente operative. Sarebbe sufficiente solo dare l'ok agli addetti del settore della chirurgia per operare già all'interno di queste due strutture».
Dal momento che ogni sollecitazione per iscritto finora non ha sortito alcun effetto concreto, serve mobilitarsi e agire congiuntamente per il bene della struttura ospedaliera cittadina: «Solo le manifestazioni che hanno un certo clamore mediatico riescono ad ottenere qualcosa. Perciò - esorta Florio - facciamo qualcosa insieme per vedere come è possibile salvare queste strutture e soprattutto capire se ci sono degli interessi sotto che noi non siamo ancora riusciti ancora a capire».
Fondamentale sarà quindi comprendere «chi ha avuto interesse a realizzare queste strutture e chi, oggi, ha interesse a trasferirle da altre parti; perché è stato interessato il medico del lavoro di Barletta e non il medico del lavoro di Trani per verificare tale situazione; perché si vuole trasferire la rianimazione all'interno di queste due sale operatorie, comportando un ulteriore nuovo esborso di denaro; acclarare, infine, da chi vengono presi questi soldi, dove vengono destinati e a chi vanno a finire».
Dal momento che è una protesta inevitabile l'avvocato Florio non esita a chiamare in causa il dottor Santorsola, invitandolo a salire «insieme sulla scrivania del direttore generale della Asl, per chiedere a gran voce: "Che cosa sta succedendo all'ospedale di Trani?"».