Salve le tartarughe della Villa Comunale, ripulita la vasca
Rimosse le carcasse prive di vita, prese in cura quelle malate
domenica 31 maggio 2015
7.13
Dopo esattamente 6 giorni dalle ripetute segnalazioni di un utente del gruppo Facebook Tranispia in merito il ritrovamento di tartarughe prive di vita nella vasca della villa comunale, finalmente la situazione sembra essere ritornata sotto controllo.
Come ha fatto sapere da Giuseppe Merra, direttore dei giardini pubblici, nella giornata di venerdì il personale Amiu ha interamente pulito e disinfettato la vasca che ha assunto nuovamente un aspetto cristallino; le carcasse delle tartarughe sono state rimosse mentre quelle ancora vive ma infette sono state prese in cura. Si è constatato che gli onnivori risultavano essere affetti da un alto tasso di salmonella, di cui le tartarughe ascritte alla specie dalle "guancie rosse" paiono essere le principali trasmettitrici.
Sembrerebbe che l'infezione sia nata da alcuni esemplari impropriamente importati da esterni e spesso nutriti dagli stessi proprietari, come ci ha spiegato il dott. Antonio Lorusso, con carne cruda e quindi portatrici di batteri. Questi esemplari risultano incompatibili con le altre tartarughe acquatiche, appartenenti invece ad una filiera garantita, e pertanto meriterebbero di vivere in un habitat a parte. Risulta difficile, tuttavia, come ha tenuto a precisare Merra, tenere sotto controllo e arginare questa disdicevole pratica tant'è che tre anni fa si verificò lo stesso e identico fenomeno per cui si rese ancora una volta necessario l'intervento del Corpo Forestale dello Stato.
Ora che la vasca è ritornata alla sua originaria lucentezza, l'augurio è che almeno per ora le tartarughe possano godere di un po' di tregua e soprattutto che i cittadini non ritornino a sporcarla gettandovi all'interno qualsivoglia rifiuto nocivo.
Come ha fatto sapere da Giuseppe Merra, direttore dei giardini pubblici, nella giornata di venerdì il personale Amiu ha interamente pulito e disinfettato la vasca che ha assunto nuovamente un aspetto cristallino; le carcasse delle tartarughe sono state rimosse mentre quelle ancora vive ma infette sono state prese in cura. Si è constatato che gli onnivori risultavano essere affetti da un alto tasso di salmonella, di cui le tartarughe ascritte alla specie dalle "guancie rosse" paiono essere le principali trasmettitrici.
Sembrerebbe che l'infezione sia nata da alcuni esemplari impropriamente importati da esterni e spesso nutriti dagli stessi proprietari, come ci ha spiegato il dott. Antonio Lorusso, con carne cruda e quindi portatrici di batteri. Questi esemplari risultano incompatibili con le altre tartarughe acquatiche, appartenenti invece ad una filiera garantita, e pertanto meriterebbero di vivere in un habitat a parte. Risulta difficile, tuttavia, come ha tenuto a precisare Merra, tenere sotto controllo e arginare questa disdicevole pratica tant'è che tre anni fa si verificò lo stesso e identico fenomeno per cui si rese ancora una volta necessario l'intervento del Corpo Forestale dello Stato.
Ora che la vasca è ritornata alla sua originaria lucentezza, l'augurio è che almeno per ora le tartarughe possano godere di un po' di tregua e soprattutto che i cittadini non ritornino a sporcarla gettandovi all'interno qualsivoglia rifiuto nocivo.