San Magno e Trani: grande partecipazione all'incontro che ne ha ricostruito la storia
Relatore il giovane insegnante di religione Maurizio di Reda
sabato 10 agosto 2024
7.37
Con la conferenza su San Magno di ieri, venerdì 9 agosto, presso la stessa Parrocchia, si sono aperti, ufficialmente, i festeggiamenti in onore del Santo. Di fronte ad una platea gremitissima, quasi inaspettata vista la complessità della tematica, il giovane Maurizio Di Reda, insegnante di religione, membro del Comitato Feste Patronali, tra i fondatori dell'Associazione Tranensis, già autore di due volumi su San Nicola il Pellegrino, ha ripercorso l'agiografia del Santo, partendo dalla distinzione tra agiografia e biografia.
"L'agiografia di San Magno – ha esordito Maurizio – è stato definita come un mare di 'intricate difficultates'. Tantissimi sono ancora, infatti, i nodi irrisolti. Le vicende del Santo, così come le conosciamo – ha spiegato – sono il frutto di un lavoro certosino svolto dal gesuita Giuseppe Rocco Volpi nel 1732. Il grande problema del dossier agiografico di San Magno è che, a differenza di santi medievali come San Nicola il Pellegrino o San Francesco d'Assisi, che hanno i biografi contemporanei, ad esso mancano legami di prima mano con la vicenda. Bisogna considerare, peraltro, che la circolazione dei testi cristiani, almeno fino all'Editto di Costantino del 313 d.C., era proibita, o avveniva comunque segretamente. Inoltre, la vita del Santo si colloca in un contesto storico dove soltanto il due percento della popolazione era alfabetizzato. Pertanto, la trasmissione dei racconti avveniva, per lo più, oralmente".
Un lungo applauso ha accompagnato la conclusione del suo meticoloso ed articolato intervento. Un applauso diverso dal solito quello dei numerosissimi parrocchiani di San Magno, in quanto non un semplice atto di stima e apprezzamento verso il relatore, bensì un momento, quasi commosso, di gioiosa ed orgogliosa appartenenza ad una comunità cristiana che ha nel Patrono di Anagni il suo Santo intercessore presso Dio.
"L'agiografia di San Magno – ha esordito Maurizio – è stato definita come un mare di 'intricate difficultates'. Tantissimi sono ancora, infatti, i nodi irrisolti. Le vicende del Santo, così come le conosciamo – ha spiegato – sono il frutto di un lavoro certosino svolto dal gesuita Giuseppe Rocco Volpi nel 1732. Il grande problema del dossier agiografico di San Magno è che, a differenza di santi medievali come San Nicola il Pellegrino o San Francesco d'Assisi, che hanno i biografi contemporanei, ad esso mancano legami di prima mano con la vicenda. Bisogna considerare, peraltro, che la circolazione dei testi cristiani, almeno fino all'Editto di Costantino del 313 d.C., era proibita, o avveniva comunque segretamente. Inoltre, la vita del Santo si colloca in un contesto storico dove soltanto il due percento della popolazione era alfabetizzato. Pertanto, la trasmissione dei racconti avveniva, per lo più, oralmente".
Un lungo applauso ha accompagnato la conclusione del suo meticoloso ed articolato intervento. Un applauso diverso dal solito quello dei numerosissimi parrocchiani di San Magno, in quanto non un semplice atto di stima e apprezzamento verso il relatore, bensì un momento, quasi commosso, di gioiosa ed orgogliosa appartenenza ad una comunità cristiana che ha nel Patrono di Anagni il suo Santo intercessore presso Dio.