San precario: diverse apparizioni a Trani
E' l'iniziativa dei Giovani Comunisti della Bat
lunedì 9 gennaio 2006
Il 6 gennaio il miracolo si è ripetuto, dopo le apparizioni in numerosi presepi delle città del nord-barese, San precario è apparso a Trani, in carne ed ossa tra i pastori del presepe vivente.
«Il Santo ha invitato la gente a ribellarsi alle ingiustizie a cui tanti lavoratori sono sottoposti a causa della deregolamentazione del mondo del lavoro introdotta con il "pacchetto Treu" e ampliata in modo vergognoso dal governo Berlusconi con la famigerata "legge Biagi".» E' il commento dei Giovani Comunisti della sesta provincia, che aggiungono: «L'insicurezza e l'assenza di diritti sono, ormai, l'elemento principale della vita di milioni di "non-lavoratori". Da un lato, la gente non riesce più ad arrivare alla fine del mese, i lavoratori si vedono allungare i tempi per la pensione e scippare il TFR, i precari perdono anche il diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità, alla possibilità di metter su famiglia a causa della negazione di accesso a mutui e prestiti. Dall'altro si continuano a dare soldi agli imprenditori che alla prima occasione chiudono le fabbriche nelle nostre terre per riaprirle all'est con il denaro delle nostre tasse. L'apparizione di San Precario è la parodia della realtà di tante famiglie dove i genitori (santi) mantengono con il loro stipendio i figli lavoratori precari e i nonni con la pensione minima. Noi siamo stufi di questa situazione.
chiediamo l'immediata cancellazione di tutte le leggi che hanno precarizzato il mondo del lavoro e la nostra vita. Chiediamo l'introduzione del reddito sociale garantito come forma di tutela per tutti coloro che un lavoro non ce l'hanno e per garantire la sussistenza a chi è costretto a vivere momenti di disoccupazione tra un contratto e l'altro. Chiediamo la gratuità dei servizi fondamentali a tutti i disoccupati, ossia trasporti, gas, acqua, luce, accesso alla cultura, e ai servizi sanitari. In poche parole: chiediamo il rispetto del diritto ad un vita dignitosa.»
Non è questa la prima materializzazione di San Precario: «Domenica 25 dicembre, ore 17.00 tra le colline di cartapesta del presepe di piazza Libertà, Nicola 32 anni lavoratore in mobilità, rimane folgorato da una luce celestiale. Lunedì 26 dicembre, ore 18.00, chiesa di san Giovanni, Andrea 48 anni, impiegato assunto con contratto a tempo determinato nella scuola, rimane incantato dall'apparizione di un Santo nel presepe. L'episodio si verifica in altre chiese. Ore 18.15 chiesa di Ognissanti, Marta 29 anni, ex operaia di un calzaturificio, licenziata perché in maternità è benedetta da un personaggio angelico del presepe. Sono le 18.30 quando Giuseppe, lavoratore a progetto di un call-center, nella chiesa di San Donato ha la visione di un posto fisso, è di nuovo un santo che glielo annuncia. Contemporaneamente nella chiesa di Sant'Andrea anche il sogno di Nicla 21 anni, part-time a 2 ore settimanali in pizzeria, ha l'annunciazione della trasformazione del suo contratto in un full-time.
Dopo la serie di apparizioni miracolose, una folla di fedeli si accalca davanti ai presepi in cerca del santo per la benedizione. C'è chi gli chiede la riassunzione dal posto di lavoro appena perso, chi gli chiede il rinnovo del contratto appena terminato, chi invece richiede l'indennità della maternità, la fine del periodo di cassa integrazione, l'emersione dal lavoro nero e chi più semplicemente un posto di lavoro. San Precario, il santo part-time, a tempo determinato, interinale, co.co.pro., senza diritti, è ormai venerato da tutti i lavoratori atipici e precarie e dai disoccupati tranesi. »
«Il Santo ha invitato la gente a ribellarsi alle ingiustizie a cui tanti lavoratori sono sottoposti a causa della deregolamentazione del mondo del lavoro introdotta con il "pacchetto Treu" e ampliata in modo vergognoso dal governo Berlusconi con la famigerata "legge Biagi".» E' il commento dei Giovani Comunisti della sesta provincia, che aggiungono: «L'insicurezza e l'assenza di diritti sono, ormai, l'elemento principale della vita di milioni di "non-lavoratori". Da un lato, la gente non riesce più ad arrivare alla fine del mese, i lavoratori si vedono allungare i tempi per la pensione e scippare il TFR, i precari perdono anche il diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità, alla possibilità di metter su famiglia a causa della negazione di accesso a mutui e prestiti. Dall'altro si continuano a dare soldi agli imprenditori che alla prima occasione chiudono le fabbriche nelle nostre terre per riaprirle all'est con il denaro delle nostre tasse. L'apparizione di San Precario è la parodia della realtà di tante famiglie dove i genitori (santi) mantengono con il loro stipendio i figli lavoratori precari e i nonni con la pensione minima. Noi siamo stufi di questa situazione.
chiediamo l'immediata cancellazione di tutte le leggi che hanno precarizzato il mondo del lavoro e la nostra vita. Chiediamo l'introduzione del reddito sociale garantito come forma di tutela per tutti coloro che un lavoro non ce l'hanno e per garantire la sussistenza a chi è costretto a vivere momenti di disoccupazione tra un contratto e l'altro. Chiediamo la gratuità dei servizi fondamentali a tutti i disoccupati, ossia trasporti, gas, acqua, luce, accesso alla cultura, e ai servizi sanitari. In poche parole: chiediamo il rispetto del diritto ad un vita dignitosa.»
Non è questa la prima materializzazione di San Precario: «Domenica 25 dicembre, ore 17.00 tra le colline di cartapesta del presepe di piazza Libertà, Nicola 32 anni lavoratore in mobilità, rimane folgorato da una luce celestiale. Lunedì 26 dicembre, ore 18.00, chiesa di san Giovanni, Andrea 48 anni, impiegato assunto con contratto a tempo determinato nella scuola, rimane incantato dall'apparizione di un Santo nel presepe. L'episodio si verifica in altre chiese. Ore 18.15 chiesa di Ognissanti, Marta 29 anni, ex operaia di un calzaturificio, licenziata perché in maternità è benedetta da un personaggio angelico del presepe. Sono le 18.30 quando Giuseppe, lavoratore a progetto di un call-center, nella chiesa di San Donato ha la visione di un posto fisso, è di nuovo un santo che glielo annuncia. Contemporaneamente nella chiesa di Sant'Andrea anche il sogno di Nicla 21 anni, part-time a 2 ore settimanali in pizzeria, ha l'annunciazione della trasformazione del suo contratto in un full-time.
Dopo la serie di apparizioni miracolose, una folla di fedeli si accalca davanti ai presepi in cerca del santo per la benedizione. C'è chi gli chiede la riassunzione dal posto di lavoro appena perso, chi gli chiede il rinnovo del contratto appena terminato, chi invece richiede l'indennità della maternità, la fine del periodo di cassa integrazione, l'emersione dal lavoro nero e chi più semplicemente un posto di lavoro. San Precario, il santo part-time, a tempo determinato, interinale, co.co.pro., senza diritti, è ormai venerato da tutti i lavoratori atipici e precarie e dai disoccupati tranesi. »