Sanità, da Trani parte la petizione dei diabetici in vista delle nuove misure regionali
Al direttore generale richiesto un maggior numero di centri specializzati nella Bat
martedì 12 marzo 2019
Al convegno tenutosi domenica 10 marzo a Trani presso la sede della Croce Bianca il dr Antonio Sasso, dirigente medico e diabetologo presso la UOC di medicina interna, ha illustrato ai cittadini convenuti (diabetici microinfusi e genitori di minori affetti da diabete del tipo 1) la recente normativa regionale per ottenere l'accesso alle nuove tecnologie per il monitoraggio continuo della glicemia e per la somministrazione dell'insulina mediante microinfusore (cfr DGR del 13 marzo 2018, n. 387).
Egli ha sottolineato come nel disegno del riordino dell'assistenza ai diabetici insulino-dipendenti siano state accolte le le linee-guida formulate dal Tavolo tecnico dell'AreS che prevedono la costituzione di due tipi di centri antidiabetici.
Quelli di secondo livello avranno il compito di prescrivere il microinfusore ai pazienti "naive" (cioè non possessori già del dispositivo), purchè abbiamo le caratteristiche del "paziente ideale" per questo tipo di soluzione terapeutica e dimostrino di avere appreso con profitto durante il training tutto ciò che è necessario sapere sulla gestione del microinfusore (calcolo del bolo, conta dei carboidrati ecc). I centri antidiabetici di primo livello invece avranno il compito di monitorare i pazienti microinfusi: a coloro che alle visite mediche di verifica dimostreranno risultati vicini a quelli attesi in termini di buon controllo glicemico, si potrà rinnovare la prescrizione del microinfusore e del sensore. Diversamente il dispositivo a giudizio del medico potrebbe essere ritirato.
Si è quindi parlato dell'orientamento regionale nella precedente Determinazione Dirigenziale del 13.11.2018, n. 291, (poi sospesa), nella quale veniva individuato un solo centro antidiabetico di I° livello nella BAT (presso il PTA di Trani), nessun centro di 2° livello e nessun centro per diabetici in età pediatrica. Tale situazione, se dovesse essere confermata dal prossimo provvedimento, costituirebbe una forte discriminazione e penalizzazione dei cittadini della BAT rispetto alle altre province. Entro il 15 marzo p.v. la ASL BAT potrà comunicare al tavolo tecnico dell'AreS la necessità di avere un numero maggiore di centri antidiabetici, almeno due per diabetici adulti ed uno per quelli pediatrici.
I centri aggiuntivi potrebbero essere opportunamente localizzati presso l'ospedale di Bisceglie, ove insiste una situazione particolarmente favorevole: un centro antidiabetico attivo da molti anni (con un medico esperto nelle nuove tecnologie per il monitoraggio glicemico e il trattamento insulinico che ha il maggior numero di pazienti microinfusi seguiti), una UO di pediatria e, sulla carta, anche una UO semplice di endocrinologia con posti-letto da costituire all'interno della UOC di medicina interna. Rimarchevole è che la presenza in un'ospedale di una UO di endocrinologia costituisce criterio fondamentale per aspirare a un centro antidiabetico di secondo livello ai sensi delle suddette linee-guida regionali.
L'assemblea ha deciso di portare all'attenzione del direttore generale dell'ASL BAT Delle Donne tale problematica sottoscrivendo una petizione.
Egli ha sottolineato come nel disegno del riordino dell'assistenza ai diabetici insulino-dipendenti siano state accolte le le linee-guida formulate dal Tavolo tecnico dell'AreS che prevedono la costituzione di due tipi di centri antidiabetici.
Quelli di secondo livello avranno il compito di prescrivere il microinfusore ai pazienti "naive" (cioè non possessori già del dispositivo), purchè abbiamo le caratteristiche del "paziente ideale" per questo tipo di soluzione terapeutica e dimostrino di avere appreso con profitto durante il training tutto ciò che è necessario sapere sulla gestione del microinfusore (calcolo del bolo, conta dei carboidrati ecc). I centri antidiabetici di primo livello invece avranno il compito di monitorare i pazienti microinfusi: a coloro che alle visite mediche di verifica dimostreranno risultati vicini a quelli attesi in termini di buon controllo glicemico, si potrà rinnovare la prescrizione del microinfusore e del sensore. Diversamente il dispositivo a giudizio del medico potrebbe essere ritirato.
Si è quindi parlato dell'orientamento regionale nella precedente Determinazione Dirigenziale del 13.11.2018, n. 291, (poi sospesa), nella quale veniva individuato un solo centro antidiabetico di I° livello nella BAT (presso il PTA di Trani), nessun centro di 2° livello e nessun centro per diabetici in età pediatrica. Tale situazione, se dovesse essere confermata dal prossimo provvedimento, costituirebbe una forte discriminazione e penalizzazione dei cittadini della BAT rispetto alle altre province. Entro il 15 marzo p.v. la ASL BAT potrà comunicare al tavolo tecnico dell'AreS la necessità di avere un numero maggiore di centri antidiabetici, almeno due per diabetici adulti ed uno per quelli pediatrici.
I centri aggiuntivi potrebbero essere opportunamente localizzati presso l'ospedale di Bisceglie, ove insiste una situazione particolarmente favorevole: un centro antidiabetico attivo da molti anni (con un medico esperto nelle nuove tecnologie per il monitoraggio glicemico e il trattamento insulinico che ha il maggior numero di pazienti microinfusi seguiti), una UO di pediatria e, sulla carta, anche una UO semplice di endocrinologia con posti-letto da costituire all'interno della UOC di medicina interna. Rimarchevole è che la presenza in un'ospedale di una UO di endocrinologia costituisce criterio fondamentale per aspirare a un centro antidiabetico di secondo livello ai sensi delle suddette linee-guida regionali.
L'assemblea ha deciso di portare all'attenzione del direttore generale dell'ASL BAT Delle Donne tale problematica sottoscrivendo una petizione.