«Sanità, il fallimento della Regione»

Il consigliere De Simone scrive al presidente Vendola

mercoledì 9 settembre 2009
Pubblichiamo una nota del consigliere comunale Giuseppe De Simone (PDL):

«In tempi non sospetti, avendo avuto sentore di situazioni già al limite della legalità, avevo rivolto invito al Presidente della Regione Puglia a dimettersi, atteso che non poteva non sapere che alcuni assessorati erano gestiti in modo clientelare. Nel contempo, pregavo gli esponenti politici della Provincia di Bari e della BAT espressione del PDL a chiedere al Ministero della Salute la nomina di una Commissione per verificare gli atti amministrativi dell'Assessorato della Sanità e non soltanto. Tanto, per non dar credito alla voce del qualunquista per il quale "i politici sono tutti uguali". A seguito di tante vicende, per le quali la Magistratura di Bari ha aperto diversi filoni di indagini (anche se molto tempo è trascorso), si può affermare con certezza che, qualora le notizie di reato riportate dalla Stampa troveranno riscontro nelle indagini e quindi nelle decisioni della Procura, molti articoli del Codice Penale entreranno nella redazione dei capi di imputazione, cosi da determinare nel cittadino una totale sfiducia nelle istituzioni.

Devo porgere i ringraziamenti a tutti politici che, condividendo quanto dichiarato e richiesto nella mia prima lettera aperta del 13 luglio 2009, in qualità di cittadino e di rappresentante politico, hanno fatto pressione sul Ministero della Salute, affinché venisse nominata la commissione parlamentare di inchiesta sulla efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale in terra di Puglia, con l'invito a relazionare sulla mala gestione, individuando i soggetti che hanno determinato "il buco" nel Bilancio Regionale.

Rivolgo ancora una volta l'invito al Presidente della Regione Puglia, al Medico Dott. Tommaso Fiore, Assessore alla Sanità (si ricordi del giuramento fatto) a prendere atto del fallimento gestionale e a dimettersi, così da dimostrare che nulla hanno da condividere con il passato e dando così la possibilità ai cittadini di avere ancora fiducia nelle istituzioni».