Riordino ospedaliero, salvo l'ospedale di Trani
Definita la seconda fase del piano di rientro. Chiusure in vista per Nardò e Conversano. A Canosa chiude ostetricia
mercoledì 6 giugno 2012
15.51
E' stata definita dalla giunta regionale, la seconda fase del Piano di rientro, con la prevista contrazione dei posti letto ospedalieri: è stata confermata la chiusura degli ospedali di Conversano e Nardò. Il taglio riguarda complessivamente 800 posti letto distribuiti Asl per Asl, territorio per territorio. Sono salvi gli ospedali di Fasano, Trani e Mesagne. Solo la provincia di Taranto, vede aumentati, anche se in modo contenuto, i posti letto, soprattutto per quel che riguarda oncologia e pneumologia. Per i punti nascita, l'asticella è stata fissata a 500 parti l'anno. Uniche eccezioni Scorrano, leggermente sotto questa cifra e Canosa, che chiude malgrado ben al di sopra dei 500 parti. «Con l'approvazione di questa delibera - ha detto l'assessore Attolini - si chiude la parte "regressiva" del Piano di Rientro. Arriva ora quella del rilancio della medicina territoriale, delle risposte concrete al bisogno di salute della gente».
«Abbiamo cercato di mettere in equilibrio il sistema sperando di non addolorare i cittadini ma soprattutto sperando di non ferire il diritto alla salute che è la cosa più importante da salvaguardare. Tutto questo, lo voglio ripetere perchè i pugliesi lo sappiano, avendo approvato stasera il regolamento, nelle prossime ore possiamo stabilire le piante organiche e far partire i concorsi per assumere medici e infermieri. Il nostro obiettivo fondamentale è guadagnare le risorse che consentano al sistema Puglia di traguardare una fase difficile e finalmente camminare verso obiettivi di miglioramento del sistema sanitario».
Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine della giunta regionale di ieri pomeriggio che ha approvato il regolamento riguardante la seconda fase del piano di rientro. «L'obiettivo che ci era imposto era quello di tagliare 2400 posti letto, di fare cioè una cura dimagrante impressionante - ha aggiunto Vendola - noi abbiamo fatto in un anno quello che la regione Toscana ha fatto in dieci anni dal punto di vista della chiusura di piccoli ospedali. Le chiusure diventano drammatiche se non vengono accompagnate da aperture. Si può chiudere un ospedale se è un bidone vuoto, ma bisogna sostituirlo con una rete di servizi assistenziali ed è quello che noi faremo».
Entrando poi nello specifico, Vendola ha sottolineato che «l'asticella per la determinazione della chiusura degli ospedali è stata spostata in giù, dai 100 posti letto ai 70 posti letto» anche se il Presidente comunque ha aggiunto che «non è giusto e appropriato parlare di chiusura, bensì occorre parlare di riconversione». Vendola ha poi detto che «i due ospedali sulla via della riconversione, sono Nardò e Conversano» mentre per quanto riguarda la distribuzione dei tagli degli 800 posti letto, è stata una distribuzione equa, fatta Asl per Asl, territorio per territorio, tenendo conto di tutti i problemi e di tutte le sensibilità. Sul tema infine più dolente dei punti nascita, Vendola ha aggiunto che «secondo quanto scritto nelle linee guida del Ministero, sono stati chiusi tutti quelli con meno di 500 parti all'anno. Uniche due eccezioni, Scorrano che aveva pochi parti al di sotto di questa cifra ma che invece serviva un territorio che aveva necessità, e Canosa che, al contrario, insisteva in una Asl con molti punti nascita al di sopra della cifra indicata dal Ministero».
«Abbiamo cercato di mettere in equilibrio il sistema sperando di non addolorare i cittadini ma soprattutto sperando di non ferire il diritto alla salute che è la cosa più importante da salvaguardare. Tutto questo, lo voglio ripetere perchè i pugliesi lo sappiano, avendo approvato stasera il regolamento, nelle prossime ore possiamo stabilire le piante organiche e far partire i concorsi per assumere medici e infermieri. Il nostro obiettivo fondamentale è guadagnare le risorse che consentano al sistema Puglia di traguardare una fase difficile e finalmente camminare verso obiettivi di miglioramento del sistema sanitario».
Lo ha detto il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola al termine della giunta regionale di ieri pomeriggio che ha approvato il regolamento riguardante la seconda fase del piano di rientro. «L'obiettivo che ci era imposto era quello di tagliare 2400 posti letto, di fare cioè una cura dimagrante impressionante - ha aggiunto Vendola - noi abbiamo fatto in un anno quello che la regione Toscana ha fatto in dieci anni dal punto di vista della chiusura di piccoli ospedali. Le chiusure diventano drammatiche se non vengono accompagnate da aperture. Si può chiudere un ospedale se è un bidone vuoto, ma bisogna sostituirlo con una rete di servizi assistenziali ed è quello che noi faremo».
Entrando poi nello specifico, Vendola ha sottolineato che «l'asticella per la determinazione della chiusura degli ospedali è stata spostata in giù, dai 100 posti letto ai 70 posti letto» anche se il Presidente comunque ha aggiunto che «non è giusto e appropriato parlare di chiusura, bensì occorre parlare di riconversione». Vendola ha poi detto che «i due ospedali sulla via della riconversione, sono Nardò e Conversano» mentre per quanto riguarda la distribuzione dei tagli degli 800 posti letto, è stata una distribuzione equa, fatta Asl per Asl, territorio per territorio, tenendo conto di tutti i problemi e di tutte le sensibilità. Sul tema infine più dolente dei punti nascita, Vendola ha aggiunto che «secondo quanto scritto nelle linee guida del Ministero, sono stati chiusi tutti quelli con meno di 500 parti all'anno. Uniche due eccezioni, Scorrano che aveva pochi parti al di sotto di questa cifra ma che invece serviva un territorio che aveva necessità, e Canosa che, al contrario, insisteva in una Asl con molti punti nascita al di sopra della cifra indicata dal Ministero».