Sanità, tutti i servizi di oncologia ed ematologia passano da Trani a Barletta
Santorsola all'attacco della direzione generale della Asl Bat
lunedì 4 gennaio 2016
15.09
Mimmo Santorsola, assessore regionale all'Ambiente, contro la decisione della direzione generale della Asl Bat di affidare l'unità operativa di Oncologia ed Ematologia di Trani all'ospedale di Barletta, nella quale ha anche operato in qualità di medico prima della nomina assessorile. Ora ha scritto, nella sua funzione di consigliere regionale, al direttore generale della Asl Bat per esprimere il grande disappunto legato alla «disposizione di servizio a firma del direttore sanitario Coratella con la quale si dispone la cancellazione di fatto di una unità operativa semplice a carattere dipartimentale».
«Nonostante sia in corso nella Regione Puglia - continua - un piano di riordino della assistenza sanitaria che potrebbe prevedere la permanenza delle attività di day hospital e di day service presso la struttura di Trani, nonostante l'elevato indice di attrazione dell'unità di Oncologia ed Ematologia in oggetto, nonostante la disponibilità di più dirigenti medici ad un trasferimento temporaneo presso la stessa unità, nonostante le promesse reiterate della direzione dell'Asl a mantenere integra l'offerta di assistenza in campo oncologico ed ematologico nella città di Trani a favore dei pazienti residenti e di quelli delle città vicine, in particolare di quelle del Nord barese, nonostante tutto, il direttore sanitario invita i direttori delle unità operative di Ematologia e di Oncologia del presidio di Barletta ad "assumere la responsabilità dell'unità operativa di Trani e ad assicurarvi il conferimento delle attività residuali" di interesse ematologico presso l'ospedale di Barletta».
«Il considerare i pazienti "attività residuali" è di per se stessa una offesa al decoro ed alla sacralità della professione medica, una vergognosa mistificazione - prosegue - delle necessità assistenziali del territorio e una ferita inferta a tutti coloro che, non per scelta individuale e spesso incapaci di spostamenti autonomi, si trovano a subire il peso di malattie gravissime. L'offesa è resa ancora più grave dalla considerazione che per un direttore sanitario sia più semplice delocalizzare centinaia di pazienti affetti da gravi malattie oncologiche ed ematologiche, che provvedere allo spostamento temporaneo di un dirigente medico qualificato presso una struttura adeguatamente funzionale. Occorre, ancora, ricordare che in data 14 novembre, la seduta della commissione che doveva valutare ed indicare, sulla base di un bando regolarmente emanato, la sostituzione del dirigente mancante è stata vanificata dalla assenza del direttore sanitario Campanile, creando, di fatto, il persistere di una vacanza dirigenziale. In ultimo, ma non perché di minore importanza, non sono neanche sicuro che una decisione riorganizzativa di tale importanza possa essere assunta in autonomia dal direttore sanitario senza l'adeguata concertazione con lo staff dirigenziale e le organizzazioni sindacali di categoria».
«Il termine fissato dal direttore Coratella appare - dice ancora Santorsola - perentorio ma con la stessa perentorietà comunico che da lunedì 4 gennaio 2016, in veste di consigliere regionale, mi adopererò affinché l'offerta di assistenza al territorio non sia modificata sino ad emanazione ed accettazione del piano regionale. Il trasferimento di pazienti presso un'altra struttura rappresenta a mio avviso l'ennesimo tentativo di depotenziamento della struttura sanitaria tranese (vedi la recente disposizione relativa al laboratorio analisi del plesso di Trani, disposizione prontamente revocata) e, per ogni singolo paziente, si dovrà dare conto del vero motivo per cui in periodo di festività di fine d'anno ed in mancanza di una vera emergenza sanitaria si sia presa una decisone di tale importanza, in assenza di:
• valutazione del tipo e della gravità delle patologie osservate
• capacità recettiva e strutturale delle unità operative di destinazione
• consenso dei pazienti a subire la volontà della direzione in assenza di una adeguata concertazione».
Conclude: «Chiedo pertanto un incontro urgente con la direzione della Asl al fine di ricevere adeguate informazioni e, nel contempo chiedo alla direzione della Asl di non mettere in atto una simile azione senza averne dato ampia e completa giustificazione e mi auguro che i responsabili delle unità operativa di Ematologia e di Oncologia del presidio di Barletta non supportino tale volontà, senza avere quantizzato l'impegno necessario e senza avere dato preventiva e responsabile rassicurazione che i pazienti non subiranno variazioni nel timing e nelle modalità di assistenza sino ad ora ricevute».
«Nonostante sia in corso nella Regione Puglia - continua - un piano di riordino della assistenza sanitaria che potrebbe prevedere la permanenza delle attività di day hospital e di day service presso la struttura di Trani, nonostante l'elevato indice di attrazione dell'unità di Oncologia ed Ematologia in oggetto, nonostante la disponibilità di più dirigenti medici ad un trasferimento temporaneo presso la stessa unità, nonostante le promesse reiterate della direzione dell'Asl a mantenere integra l'offerta di assistenza in campo oncologico ed ematologico nella città di Trani a favore dei pazienti residenti e di quelli delle città vicine, in particolare di quelle del Nord barese, nonostante tutto, il direttore sanitario invita i direttori delle unità operative di Ematologia e di Oncologia del presidio di Barletta ad "assumere la responsabilità dell'unità operativa di Trani e ad assicurarvi il conferimento delle attività residuali" di interesse ematologico presso l'ospedale di Barletta».
«Il considerare i pazienti "attività residuali" è di per se stessa una offesa al decoro ed alla sacralità della professione medica, una vergognosa mistificazione - prosegue - delle necessità assistenziali del territorio e una ferita inferta a tutti coloro che, non per scelta individuale e spesso incapaci di spostamenti autonomi, si trovano a subire il peso di malattie gravissime. L'offesa è resa ancora più grave dalla considerazione che per un direttore sanitario sia più semplice delocalizzare centinaia di pazienti affetti da gravi malattie oncologiche ed ematologiche, che provvedere allo spostamento temporaneo di un dirigente medico qualificato presso una struttura adeguatamente funzionale. Occorre, ancora, ricordare che in data 14 novembre, la seduta della commissione che doveva valutare ed indicare, sulla base di un bando regolarmente emanato, la sostituzione del dirigente mancante è stata vanificata dalla assenza del direttore sanitario Campanile, creando, di fatto, il persistere di una vacanza dirigenziale. In ultimo, ma non perché di minore importanza, non sono neanche sicuro che una decisione riorganizzativa di tale importanza possa essere assunta in autonomia dal direttore sanitario senza l'adeguata concertazione con lo staff dirigenziale e le organizzazioni sindacali di categoria».
«Il termine fissato dal direttore Coratella appare - dice ancora Santorsola - perentorio ma con la stessa perentorietà comunico che da lunedì 4 gennaio 2016, in veste di consigliere regionale, mi adopererò affinché l'offerta di assistenza al territorio non sia modificata sino ad emanazione ed accettazione del piano regionale. Il trasferimento di pazienti presso un'altra struttura rappresenta a mio avviso l'ennesimo tentativo di depotenziamento della struttura sanitaria tranese (vedi la recente disposizione relativa al laboratorio analisi del plesso di Trani, disposizione prontamente revocata) e, per ogni singolo paziente, si dovrà dare conto del vero motivo per cui in periodo di festività di fine d'anno ed in mancanza di una vera emergenza sanitaria si sia presa una decisone di tale importanza, in assenza di:
• valutazione del tipo e della gravità delle patologie osservate
• capacità recettiva e strutturale delle unità operative di destinazione
• consenso dei pazienti a subire la volontà della direzione in assenza di una adeguata concertazione».
Conclude: «Chiedo pertanto un incontro urgente con la direzione della Asl al fine di ricevere adeguate informazioni e, nel contempo chiedo alla direzione della Asl di non mettere in atto una simile azione senza averne dato ampia e completa giustificazione e mi auguro che i responsabili delle unità operativa di Ematologia e di Oncologia del presidio di Barletta non supportino tale volontà, senza avere quantizzato l'impegno necessario e senza avere dato preventiva e responsabile rassicurazione che i pazienti non subiranno variazioni nel timing e nelle modalità di assistenza sino ad ora ricevute».