Saveourplayground, cinque mesi di lotta e zero risposte
Nuovi atti vandalici distruggono rastrelliera, bidoncini e catena antiparcheggio
martedì 20 gennaio 2015
11.32
Scene vergognose, quelle mostrate dalle foto che corredano questo articolo. Ben cinque mesi fa nasceva il movimento Saveourplayground. Un gruppo di ragazzi con la passione per la palla a spicchi e la voglia di mantenere in vita l'unico spazio libero in cui poter praticare il proprio sport preferito. Raccolte fondi, piccoli interventi di riparazione, pulizia dei rifiuti abbandonati: le poche risorse, umane ed economiche, a disposizione erano state utilizzate per gli interventi più urgenti.
Oggi, l'impegno di questi giovani cittadini rischia di essere vanificato, alla luce delle ultime barbarie perpetrate presso l'area sportiva: divelta, in parte, la rastrelliera; distrutto il cestino porta-rifiuti da poco installato; crollato uno dei pali reggenti la catena che impediva il libero accesso dei veicoli dalla strada all'area di gioco. A perpetrare questi atti vandalici probabilmente giovani della stessa età di chi lì va a trascorrere il proprio tempo serenamente. Ciò che differenzia queste persone è l'incapacità di chiamarsi fuori dal degrado psicologico, sociale e culturale in cui il proprio ambiente li ha trascinati. Mani inconsapevoli di aiutare proprio coloro i quali danneggiano e ingabbiano il loro futuro.
Una presa d'atto dolorosa, quella a cui tutta Trani dovrebbe prender parte. In quel punto di un quartiere poco considerato, l'intera città sta perdendo la propria guerra contro l'inciviltà e l'illegalità. I pochi "soldati volontari" lasciati soli ad affrontare un problema probabilmente più grande di loro.
La caduta dell'amministrazione non ha aiutato. Infatti, anche il progetto di recupero allestito dall'assessore Annacondia sembra essersi arenato a causa del disordine conseguente le vicende giudiziarie ormai note. Resta solo sperare che la cittadinanza si attivi: in attesa di una nuova amministrazione, il campetto dovrà sopravvivere. Il che non è scontato, soprattutto se continuerà a mancare la collaborazione di tutti gli abitanti del quartiere Stadio.
Oggi, l'impegno di questi giovani cittadini rischia di essere vanificato, alla luce delle ultime barbarie perpetrate presso l'area sportiva: divelta, in parte, la rastrelliera; distrutto il cestino porta-rifiuti da poco installato; crollato uno dei pali reggenti la catena che impediva il libero accesso dei veicoli dalla strada all'area di gioco. A perpetrare questi atti vandalici probabilmente giovani della stessa età di chi lì va a trascorrere il proprio tempo serenamente. Ciò che differenzia queste persone è l'incapacità di chiamarsi fuori dal degrado psicologico, sociale e culturale in cui il proprio ambiente li ha trascinati. Mani inconsapevoli di aiutare proprio coloro i quali danneggiano e ingabbiano il loro futuro.
Una presa d'atto dolorosa, quella a cui tutta Trani dovrebbe prender parte. In quel punto di un quartiere poco considerato, l'intera città sta perdendo la propria guerra contro l'inciviltà e l'illegalità. I pochi "soldati volontari" lasciati soli ad affrontare un problema probabilmente più grande di loro.
La caduta dell'amministrazione non ha aiutato. Infatti, anche il progetto di recupero allestito dall'assessore Annacondia sembra essersi arenato a causa del disordine conseguente le vicende giudiziarie ormai note. Resta solo sperare che la cittadinanza si attivi: in attesa di una nuova amministrazione, il campetto dovrà sopravvivere. Il che non è scontato, soprattutto se continuerà a mancare la collaborazione di tutti gli abitanti del quartiere Stadio.