Sciopero 12 dicembre: mille in corteo a Canosa
Morga (CGIL): «Così non va», Posa (UIL): «Invertire la rotta»
venerdì 12 dicembre 2014
14.56
«Così non va», sono le prime parole di Antonella Morga, Segretario Generale della CGIL della Puglia, in corteo a Canosa di Puglia dove si sono concentrati gli eventi previsti da CGIL e UIL nella BAT per lo sciopero generale del 12 dicembre. Circa 1000 i partecipanti al corteo: «Cosi non vanno queste politiche economiche, non va la riforma del lavoro perchè si continua a colpire chi da troppo tempo paga in questo paese - ha proseguito Antonella Morga - il lavoro che negli ultimi anni è diventato sempre più povero e schiavizzato e non c'era certo bisogno di renderlo ancora più precario. Anche questa idea delle tutele crescenti non servirà a nulla, non si cancellano le 46 forme di lavoro precario, si attacca l'articolo 18 e si crea disuguaglianza tra lavoratori tra chi avrà ancora tutele e chi non ne avrà più. Ci troveremo di fronte a contratti, diritti e tutele completamente differenti».
La stessa segretaria della CGIL pugliese ha ribadito con forza il no alle scelte sin qui effettuate ed una concertazione che deve riprendere il suo corso vista anche l'incapacità della politica di dare risposte concrete e visto il numero dei poveri che ormai ha raggiunto quote esorbitanti: «Non possiamo che ribadire il nostro no convinto a politiche economiche che non prendono in carico il disastro del paese - ha continuato Antonella Morga - non si prendono in esame le vere povertà con ormai 10milioni di poveri in Italia con 6milioni di poveri assoluti. I giovani vanno via e portano via il bagaglio culturale, il bagaglio di idee ed il vero motore di questo paese. Basta, bisogna arrestare questa deriva. Oggi erano arrabbiati tutti e così non va. Questo governo deve sentirci - ha concluso Morga - il sindacato è la parte sana, fuori dagli scandali che anche in questi giorni colpiscono l'Italia, noi siamo all'intero di questo paese e viviamo nel mondo reale non in quello che vogliono farci credere».
Dello stesso avviso è Vincenzo Posa, Segretario provinciale della Uil di scena nel corteo canosino per testimoniare la vicinanza alle tematiche dello sciopero: «Pensiamo che noi abbiamo problematiche ben più gravi e più importanti che dover agire sul mercato del lavoro - ha detto Posa - noi abbiamo l'esigenza primaria di creare crescita e benessere e questo lo si crea solo con il lavoro. Noi risaniamo il debito di questo paese solo dando il lavoro ed era questo che ci aspettavamo dal Governo. Innovazione, lavori pubblici e nuove opportunità, ma assolutamente nulla. Il mezzogiorno, poi, è stato completamente cancellato dall'agenda di Governo e prova ne sono i dati del lavoro e della povertà. Solo nella nostra BAT ci sono 29mila disoccupati, circa 600 cassa integrati e non sappiamo più che risposte dare - conclude Posa - al tanto parlare e decantare di Renzi noi non vediamo risultati».
La stessa segretaria della CGIL pugliese ha ribadito con forza il no alle scelte sin qui effettuate ed una concertazione che deve riprendere il suo corso vista anche l'incapacità della politica di dare risposte concrete e visto il numero dei poveri che ormai ha raggiunto quote esorbitanti: «Non possiamo che ribadire il nostro no convinto a politiche economiche che non prendono in carico il disastro del paese - ha continuato Antonella Morga - non si prendono in esame le vere povertà con ormai 10milioni di poveri in Italia con 6milioni di poveri assoluti. I giovani vanno via e portano via il bagaglio culturale, il bagaglio di idee ed il vero motore di questo paese. Basta, bisogna arrestare questa deriva. Oggi erano arrabbiati tutti e così non va. Questo governo deve sentirci - ha concluso Morga - il sindacato è la parte sana, fuori dagli scandali che anche in questi giorni colpiscono l'Italia, noi siamo all'intero di questo paese e viviamo nel mondo reale non in quello che vogliono farci credere».
Dello stesso avviso è Vincenzo Posa, Segretario provinciale della Uil di scena nel corteo canosino per testimoniare la vicinanza alle tematiche dello sciopero: «Pensiamo che noi abbiamo problematiche ben più gravi e più importanti che dover agire sul mercato del lavoro - ha detto Posa - noi abbiamo l'esigenza primaria di creare crescita e benessere e questo lo si crea solo con il lavoro. Noi risaniamo il debito di questo paese solo dando il lavoro ed era questo che ci aspettavamo dal Governo. Innovazione, lavori pubblici e nuove opportunità, ma assolutamente nulla. Il mezzogiorno, poi, è stato completamente cancellato dall'agenda di Governo e prova ne sono i dati del lavoro e della povertà. Solo nella nostra BAT ci sono 29mila disoccupati, circa 600 cassa integrati e non sappiamo più che risposte dare - conclude Posa - al tanto parlare e decantare di Renzi noi non vediamo risultati».