Scippo del Pronto Soccorso e dati irregolari: la città attende risposte
La riflessione di Giovanni Ronco dopo la denuncia del consigliere Tomasicchio
venerdì 20 luglio 2018
9.45
Forse non è chiaro che al giorno d'oggi è molto più facile che sindaci e proprie maggioranze di consiglieri si riescano a prendere a vicenda per i fondelli, piuttosto che lo si faccia coi cittadini, con l'opinione pubblica e con la stampa (non allineata e non blandita dai politici d'accatto). Certi problemi non sono simili all'assessorato, alla consulenza o al posto per il figlio di papà o per il privilegiato di turno che pure sarebbero gravi a livello etico. Qui non parliamo di documenti, patente e libretto (d'incapacità varie).
Qui stiamo parlando della salute dei tranesi, stretta in una doppia morsa: una strutturale, con la chiusura, anzi con lo scippo in piena regola, non solo di tutti i reparti, ed infine del Pronto Soccorso; ed una morsa di natura morale, con l'incredibile storia di questi anni dell'Amiu e della "mostruosa" vicenda legata alla discarica. Ma, restando al primo elemento, torniamo alla grave denuncia del consigliere comunale d'opposizione Emanuele Tomasicchio. Forse chi è al governo del nostro Comune e chi in Regione ricopre posti di responsabilità, non ha capito che il consigliere di centro destra ha svelato una storia che definirei di burocrazia "borderline". Un torto a Trani, con tanto di colletto e camice bianco a danno dei cittadini. Chiamiamo le cose col loro nome.
Ho aspettato qualche giorno, dopo la conferenza stampa tenuta da Tomasicchio, perché sincerante mi aspettavo una serie di reazioni a catena, dopo quanto ascoltato. Invece non ho visto alcuna presa di posizione, contro quella che sembra essere solo l'ultima, di una lunga serie, di razzie inflitte a Trani. Ancora incredulo per quanto letto: certificazione di danno recato a Trani, nel confronto di numeri e "performance" sanitarie di vari reparti degli ospedali di Trani e Bisceglie, pronto soccorso compresi, con valutazioni tutte a favore di quest'ultima, (non registrandone le criticità effettive, a differenza di quanto fatto per il "San Nicola Pellegirno"), ho ricontattato l'avvocato Tomasicchio che ha subito esordito dicendo: " Il Pronto Soccorso di Trani compie 1352 interventi solo nel mese di Agosto e cosa fanno Regione Puglia, assessorato regionale alla salute, Asl Bat, dopo la nota del dott. Amicarelli che denuncia in modo chiaro l'erroneità dei dati trasmessi all' Agenas, che riconducono alle mancate registrazioni delle criticità biscegliesi?".
Tomasicchio, a nome dei cittadini tranesi, e Traniviva con lui in questo caso, richiama tutti alle proprie responsabilità e chiama il sindaco Bottaro, ancora una volta, affinchè si dia una mossa. In questo momento in cui i cittadini tranesi appaiono come sotto anestesia ed incapaci (o disinteressati) a far sentire la propria voce, crediamo che solo una stampa libera e non allineata, insieme a qualche politico che ha il coraggio di alzare la voce, come in questo caso Tomasicchio, possa fare qualcosa per fermare la spoliazione ed il declino inesorabile di una città che va difesa con una vera e propria azione di "tutoraggio". Questa generazione di tranesi accidiosi passerà, ma Trani resterà.
La maggior parte dei tranesi in questo momento è letteralmente imbambolata; da Palazzo di Giustizia, a fronte delle tante irregolarità segnalate da movimenti, singole personalità come il consigliere in questione, sembra esserci, rispetto al passato, un forte rallentamento di quell'attivismo da indagini che portò ad aperture repentine d'inchieste o ad arresti ad alta spettacolarità mediatica.
Qui imperversa il nepotismo con assunzioni in favore di privilegiati, tra amici e parenti (negato il diritto alla meritocrazia), qui ci hanno finito di spogliare l'ospedale (negato il diritto alla salute), qui non si è capaci di avviare una definitiva bonifica delle cave e delle discariche, mettendo alla porta i responsabili degli ultimi anni e contestualmente non si è capaci di far vedere ai cittadini che la discarica Amiu viene chiusa materialmente, fisicamente e per sempre (idem come sopra: negazione del diritto alla salute per i cittadini)- non a parole- e nessun rappresentante delle istituzioni giudiziarie si muove?
Tornando all'ospedale spogliato, Tomasicchio chiede che le istituzioni sopra citate aprano un'inchiesta interna dopo la denuncia del dott. Amicarelli, che lui stesso ha contribuito a portare alla luce: "Cosa aspetta il sindaco a farsi sentire? Un'inchiesta interna da parte di Regione o Asl quando verrà aperta? Il sindaco ha il coraggio d'impugnare la delibera n. 583 del 10 aprile (quella che ci condanna alla chiusura del Pronto soccorso). Questo è un atto che si è ancora in tempo a fare – chiude Tomasicchio- con una richiesta di sospensiva per fare in modo che Trani non perda il suo Pronto Soccorso". Dalla conferenza di Emiliano nell'ospedale di Trani, con impegni, promesse, sindaco che si sbraccia davanti ai microfoni per sottolineare come d'estate la popolazione di Trani raddoppi ed il Pronto soccorso pretende che rimanga, Emiliano che diceva sempre: "Ora parlo io, mi faccia parlare …", sembra passata una vita. Quando si ha una struttura politica tanto debole, si eviti di prendere impegni, di scrivere fregnacce sui social e si pensi agli atti concreti e seri, accompagnati da una scelta molto semplice: impugnare al Tar quella delibera. E cominciare a farsi rispettare. Anche da gente come Emiliano, che non può credere di girare e voltare i tranesi (a parte i suoi speranzosi – in un posto di lavoro- seguaci) come anonimi vassalli. Se non si è capaci, ci si faccia da parte, non solo il sindaco, che non è l'unico capro espiatorio, ma tutto il gruppo di governo che lo sostiene, al Comune ed in Regione. Il fallimento è troppo grande. Le delusioni sono troppo cocenti. Le competenze sbandierate, pallide cartoline scolorite.
Qui stiamo parlando della salute dei tranesi, stretta in una doppia morsa: una strutturale, con la chiusura, anzi con lo scippo in piena regola, non solo di tutti i reparti, ed infine del Pronto Soccorso; ed una morsa di natura morale, con l'incredibile storia di questi anni dell'Amiu e della "mostruosa" vicenda legata alla discarica. Ma, restando al primo elemento, torniamo alla grave denuncia del consigliere comunale d'opposizione Emanuele Tomasicchio. Forse chi è al governo del nostro Comune e chi in Regione ricopre posti di responsabilità, non ha capito che il consigliere di centro destra ha svelato una storia che definirei di burocrazia "borderline". Un torto a Trani, con tanto di colletto e camice bianco a danno dei cittadini. Chiamiamo le cose col loro nome.
Ho aspettato qualche giorno, dopo la conferenza stampa tenuta da Tomasicchio, perché sincerante mi aspettavo una serie di reazioni a catena, dopo quanto ascoltato. Invece non ho visto alcuna presa di posizione, contro quella che sembra essere solo l'ultima, di una lunga serie, di razzie inflitte a Trani. Ancora incredulo per quanto letto: certificazione di danno recato a Trani, nel confronto di numeri e "performance" sanitarie di vari reparti degli ospedali di Trani e Bisceglie, pronto soccorso compresi, con valutazioni tutte a favore di quest'ultima, (non registrandone le criticità effettive, a differenza di quanto fatto per il "San Nicola Pellegirno"), ho ricontattato l'avvocato Tomasicchio che ha subito esordito dicendo: " Il Pronto Soccorso di Trani compie 1352 interventi solo nel mese di Agosto e cosa fanno Regione Puglia, assessorato regionale alla salute, Asl Bat, dopo la nota del dott. Amicarelli che denuncia in modo chiaro l'erroneità dei dati trasmessi all' Agenas, che riconducono alle mancate registrazioni delle criticità biscegliesi?".
Tomasicchio, a nome dei cittadini tranesi, e Traniviva con lui in questo caso, richiama tutti alle proprie responsabilità e chiama il sindaco Bottaro, ancora una volta, affinchè si dia una mossa. In questo momento in cui i cittadini tranesi appaiono come sotto anestesia ed incapaci (o disinteressati) a far sentire la propria voce, crediamo che solo una stampa libera e non allineata, insieme a qualche politico che ha il coraggio di alzare la voce, come in questo caso Tomasicchio, possa fare qualcosa per fermare la spoliazione ed il declino inesorabile di una città che va difesa con una vera e propria azione di "tutoraggio". Questa generazione di tranesi accidiosi passerà, ma Trani resterà.
La maggior parte dei tranesi in questo momento è letteralmente imbambolata; da Palazzo di Giustizia, a fronte delle tante irregolarità segnalate da movimenti, singole personalità come il consigliere in questione, sembra esserci, rispetto al passato, un forte rallentamento di quell'attivismo da indagini che portò ad aperture repentine d'inchieste o ad arresti ad alta spettacolarità mediatica.
Qui imperversa il nepotismo con assunzioni in favore di privilegiati, tra amici e parenti (negato il diritto alla meritocrazia), qui ci hanno finito di spogliare l'ospedale (negato il diritto alla salute), qui non si è capaci di avviare una definitiva bonifica delle cave e delle discariche, mettendo alla porta i responsabili degli ultimi anni e contestualmente non si è capaci di far vedere ai cittadini che la discarica Amiu viene chiusa materialmente, fisicamente e per sempre (idem come sopra: negazione del diritto alla salute per i cittadini)- non a parole- e nessun rappresentante delle istituzioni giudiziarie si muove?
Tornando all'ospedale spogliato, Tomasicchio chiede che le istituzioni sopra citate aprano un'inchiesta interna dopo la denuncia del dott. Amicarelli, che lui stesso ha contribuito a portare alla luce: "Cosa aspetta il sindaco a farsi sentire? Un'inchiesta interna da parte di Regione o Asl quando verrà aperta? Il sindaco ha il coraggio d'impugnare la delibera n. 583 del 10 aprile (quella che ci condanna alla chiusura del Pronto soccorso). Questo è un atto che si è ancora in tempo a fare – chiude Tomasicchio- con una richiesta di sospensiva per fare in modo che Trani non perda il suo Pronto Soccorso". Dalla conferenza di Emiliano nell'ospedale di Trani, con impegni, promesse, sindaco che si sbraccia davanti ai microfoni per sottolineare come d'estate la popolazione di Trani raddoppi ed il Pronto soccorso pretende che rimanga, Emiliano che diceva sempre: "Ora parlo io, mi faccia parlare …", sembra passata una vita. Quando si ha una struttura politica tanto debole, si eviti di prendere impegni, di scrivere fregnacce sui social e si pensi agli atti concreti e seri, accompagnati da una scelta molto semplice: impugnare al Tar quella delibera. E cominciare a farsi rispettare. Anche da gente come Emiliano, che non può credere di girare e voltare i tranesi (a parte i suoi speranzosi – in un posto di lavoro- seguaci) come anonimi vassalli. Se non si è capaci, ci si faccia da parte, non solo il sindaco, che non è l'unico capro espiatorio, ma tutto il gruppo di governo che lo sostiene, al Comune ed in Regione. Il fallimento è troppo grande. Le delusioni sono troppo cocenti. Le competenze sbandierate, pallide cartoline scolorite.